venerdì, aprile 02, 2010

Campane "legate": ticchettavola e raganella

Oggi è venerdì santo e qui è festivo. Eccezionalmente siamo riusciti a svegliarci dopo le 9.
Durante la colazione a base di muffin zucchereschi abbiamo sentito i rintocchi delle campane. Al che Zucchero mi ha chiesto: ma il venerdì santo le campane non dovrebbero essere "legate"? Effettivamente questo è anche il mio ricordo d'infanzia.
Insieme a quello sono affiorati altri ricordi risalenti alla seconda metà degli anni '70 e collegati a una tradizione arcaica che, come quella dei "carruzzuni", trovò probabilmente nella mia generazione la sua ultima espressione.

La tradizione prevedeva che i bambini scorrazzarssero per le vie del paese dotati di "ticchettavula" e raganella per sostituire il suono delle campane legate.
Per curiosità mi sono messo a ricercare per la rete: per la raganella si trovano molte occorrenze (questa ad esempio); mentre invece per la ticchettavola si trovano poche occorrenze. Il fatto mi ha provocato qualche perplessità e qualche domanda: ma sono così vecchio se i miei ricordi d'infanzia si trovano oramai solo nei musei?
In ogni caso mi sono detto che era necessario colmare questa lacuna della rete e aumentare il numero di occorrenze relative alla ticchettavola. Rimarrà la lacuna in fatto di immagini.
Cerco di rimediare con una breve descrizione: la ticchettavola è composta da una stecca di legno di una trentina di centimetri di lunghezza e 3-5 cm di larghezza dotata di manico alla quale sono legate con dei lacci altre due stecche laterali mobili di uguali dimensioni. Lo strumento si suona scuotendolo in modo che le due stecche laterali vadano a percuotere alternativamente la stecca fissa centrale.

Poi alla fine sono andato anche a controllare su Wikipedía la domanda sul suono delle campane (Le campane il Venerdì Santo) e pare che ci siano tradizioni differenti a seconda dei diversi riti cattolici.
Nel rito romano le campane non suonano in segno di lutto, mentre nel rito ambrosiano le campane suonano fino alle 3 del pomeriggio.

Dati questi fatti si possono fare tre considerazioni:
1. appartengo ad una specie ineluttabilmente in via d'estinzione;
2. sia Zucchero che io siamo cresciuti nella tradizione del rito romano;
3. essendoci qui sia chiese cattoliche che protestanti, da quali provenivano i rintocchi? E che tradizione hanno i protestanti in merito?

Buone feste pasquali a tutti!

6 commenti:

fabio r. ha detto...

nel rito cattolico romano di Santa romana Ecclesia (chiaro no?) le campane saranno legate fino Sabato notte a mezzanotte, hai pienamente ragione, anche sui "succedanei" popolari delle campane!
cito da wikipedia:

n katholischen Gemeinden werden die Kirchenglocken zwischen Karfreitag und der Osternacht nicht geläutet. In einigen Gemeinden, vorwiegend im süddeutschen Raum, aber auch in Luxemburg, ziehen stattdessen Kinder und Jugendliche mit speziellen Ratschen oder Klappern durch das Dorf, um zu den Gottesdiensten und zum Angelusgebet zu rufen.

In Frankreich, Österreich aber auch in überwiegend katholischen Regionen Deutschlands erzählt man den Kindern, dass die Glocken am Karfreitag nach Rom fliegen und am Ostersonntag zurückkommen, um zu erklären, wieso sie nicht läuten. Die Glocken würden auf dem Rückweg aus Rom Süßigkeiten für die Kinder verstecken. Die Suche nach den versteckten Süßigkeiten findet in Frankreich, im Gegensatz zu den deutschsprachigen Ländern, erst am Ostermontag statt.

dioniso ha detto...

Fabio! Interessantissimo!!
Quindi sembrerebbe che anche nei paesini della Germania del sud ci sia questa tradizione delle raganelle (Ratsche) e parrebbe che la tradizione sopravviva! Eccone le prove: Karfreitagsklapper 2009 trovata qui

Non appartengo a una specie in via d'estinzione!!!
Chissà se da qualche parte in Italia questa tradizione sarà sopravvissuta. Dubito che sia così. Ho notato che qui queste vecchie tradizioni vengono curate e tramandate molto più che in Italia, dove forse la maggior parte dei bambini sono più impegnati con paystascion, wee e amenità varie.

Bella anche la storiella delle campane che volano a Roma e poi tornano riportando i dolci ai bambini.

Annarita ha detto...

Ciao. Ho dovuto eliminare e ripubblicare, formattandolo, il tuo ultimo comento.
Hai usato il grassetto nell'editor dei commenti, e non so cosa sia successo, ma si è sballato completamente il template del blog.

Ho dovuto penare non poco per riportarlo alla normalità e il tempo non è che mi sia amico;)

Ti prego di non formattare più i commenti in modalità diversa da quella normale.

Grazie.
annarita

dioniso ha detto...

Chiedo umilmente perdono. Era l'ultima delle mie intenzioni provocarti tutti questi disguidi. La cosa interessante è che non era neppure mia intenzione formattare. Ho solo fatto un copia-incolla dal PDF. Sono abituato con blogspot e lì la formattazione non rimane nel copia-incolla.
Non ti preoccupare. Sicuramente non dimenticherò il fatto e mi asterrò in futuro.

Buona Pasqua

cp ha detto...

Volevo segnalarti la persistenza in un paesino del Trevigiano (Villanova d'Istrana) di un antico strumento a percussione "el rebegon", ora elettrificato, che viene regolarmente usato nei giorni della Settimana Santa in cui le campane non suonano.
Stammi bene
http://youtu.be/GUD7eTYniN4

dioniso ha detto...

Ho guardato il video. Grazie per l'interessante informazione.
Un saluto