"... pensò anche a Facebook, all'etere, alla Rete. A quanto l'umanità ormai affidi a questi luoghi inconsistenti i più reconditi pensieri perché arrivino a destinazione. I messaggi. Chissà dove finiscono i messaggi che ci scriviamo. Chi se li mangia. Se ci sia da qualche parte una bocca enorme spalancata che s'ingoia tutte le parole che ci lasciamo sfuggire, anche le più segrete, nella notte quando è buio, quando ci sentiamo soli, quando crediamo che nessuno pensi a noi né ci voglia, che l'intera galassia si dimentichi della nostra insignificante esistenza. Dove se ne vanno i pensieri, le idee, i ricordi che vagano a mezz'aria sospesi. Si può sapere dove, chi se li prende, che cosa se ne fa l'universo, ammesso che qualcosa se ne faccia di noi l'universo?"
Da Facebook in the rain" di Paola Mastrocola
Da Facebook in the rain" di Paola Mastrocola
2 commenti:
Si perdono nella "nuovola".... sempre pronti ad essere ripescati da Google!!
Ciao Moky!
Ecco qual era la bocca enorme spalancata :-)
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