mercoledì, maggio 02, 2012

Il nostro condominio

Nel giro di pochi anni abbiamo assistito ad un'inesorabile declino del nostro condominio.
L'assetto di massima simpatia vedeva:

Al pian terreno un asilo nido (i cui membri spesso mi accoglievano nel cortile con coretti di "Halloooo" e "Tshcüüüüs" mentre io con la bicicletta cercavo di scartare automobiline, carrettini e pargoli).
Al primo piano una simpatica signora: giornalista con due bimbi.
Al secondo: una dentista insegnante di odontotecnica un po' svanita ma simpatica e gentile; una simpatica signora settantenne molto salutista.
Al terzo: noi e i nostri simpaticissimi e affidabilissimi amici crimei (Qui i racconti del nostro viaggio per le loro nozze crimee)
Al quarto: il nostro smemorato e pasticcione amico francese (capo di un gruppo di ricerca nonché violinista dotato di una raffinatezza e gentilezza quasi esagerate).

Eravamo tutti affittuari e le proprietarie erano tre sorelle: una per piano (circa). Con tutti c'era almeno un rapporto di buon vicinato. Quello che ti permette di bussare alla porta del vicino per chiedere le uova che hai dimenticato di comprare o per dargli le chiavi per farti annaffiare le piante durante la tua vacanza. E in alcuni casi si era sviluppata una vera e propria amicizia.

Questo bell'assetto è andato progressivamente degradando in questo modo:

La  giornalista del primo piano è stata sostituita da Mortisia e Mortimer che hanno acquistato l'appartamento. Coniugi dotati di una consapevole malignità.
I nostri amici crimei sono stati rimpiazzati da Quasimodo: affittuario subaffittante che quando lo incroci per le scale è sempre assorto a fissare il pavimento.
All'asilo nido del pian terreno sono subentrati Occhio Languido e Biondina: anch'essi acquirenti. Coniugi dotati di un'inconsapevole maleducazione. Credo che Occhio Languido sia un pastore protestante.
La dentista del secondo piano ha ceduto l'appartamento ad un giovane simpatico ma quasi sempre assente la cui ragazza vive a Berlino.
E infine il nostro smemorato e pasticcione amico francese si è fatto sostituire da un giovane capo gruppo di ricerca al cui confronto il giovane del secondo piano è una presenza ingombrante.

Con tutti ho provato ad instaurare rapporti di buon vicinato e devo ammettere che soprattutto con i due piani inferiori i miei tentativi hanno fallito miseramente. Anzi i rapporti sono andati ahimè deteriorandosi attraverso una lunga e noiosa storia costellata da infantili ripicche tramate nell'ombra (ma palesi a tutti), editti anonimi (ma di ovvia paternità) affissi in cortile e comportamenti da padroni indiscussi del palazzo con diritti di accesso in ogni luogo. Fino ad esprimere l'acme dell'idiozia con l'atto finale della chiusura con lucchetto di una catena che c'impedisce di buttare il sacchetto dell'umido nel cassonetto in cortile. A quel punto non ho potuto fare a meno di affrontarli apertamente.
Ho approfittato della presenza vacanziera di ieri di entrambe le famiglie nel cortile per discutere il problema del lucchetto. Non starò qui a narrare i noiosi dettagli. Dico solo che ho dovuto far uso di tutte le tecniche di autocontrollo imparate al corso di Crucial Conversation (ma non solo, penso ci fossero anche degli elementi di zen inconsapevole) per raggiungere un compromesso con Mortimer, rivelatosi il più agguerrito. Sono riuscito a mantenere la calma e a sostenere il discorso nonostante le aggiuntive asperità linguistiche che non aiutano la comunicazione soprattutto in questi casi. Ma nel contempo mi sono tolto anche delle soddisfazioni esprimendo con delicatezza la mia opinione relativa all'assurdità del loro comportamento. Alla fine Mortimer ha ammesso: è vero, forse sarebbe meglio parlarsi invece di sottintendere le motivazioni dei comportamenti altrui.

Ad ogni modo un aspetto positivo in tutta questa storia c'è. Di certo l'assetto di massima simpatia del condominio ci avrebbe reso più spiacevole l'imminente trasloco.

4 commenti:

bruna (laperfidanera) ha detto...

Non vorrei far la guastafeste, ma la mia esperienza mi dice che se la casa è attualemnte a quel punto, il trasloco non sarà molto imminente: da quanto so, l'innalzamento dei muri è la cosa più veloce, le rifiniture interne invece, dagli impianti agli infissi fino alla posa del pavimento, sono moooolto più lente.
Comunque nel frattempo mantieni la roccaforte conquistata, non ti far mettere i piedi sul collo dall'antipatico Mortimer... ;-)

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Italiani fuole sempre fare da patroni.

francesca ha detto...

Tedeschi!
francesca

dioniso ha detto...

Bruna, in realtà noi speriamo che ci siano dei ritardi. Soprattutto perché non avremmo molta voglia di fare il trasloco a dicembre. E non ti preoccupare: Mortimer e Mortisia no pasaran!

Popinga, secondo me lo pensano davvero. Prima erano assediati dall'alleanza italo-ucraino-gallica. Ma ora purtroppo ci siamo indeboliti sul fronte transalpino e soprattutto su quello sovietico.

Francesca, mo io non volevo sottolineare quell'aspetto, ma detto tra noi: hai ragione :-)