lunedì, agosto 06, 2012

Viaggio post-pitagorico: Taranto - la città vecchia

Nel tardo pomeriggio attraversiamo i confini lucano-pugliesi e giungiamo a Taranto verso l'imbrunire. Giunti in albergo ci troviamo di fronte lo spettacolo delle luci della città vecchia che si riflettono sulla sponda opposta del Mare Piccolo.

 

Dopo aver sistemato i bagagli raggiungiamo la città vecchia: un'isoletta che separa il Mare Piccolo dal Mare Grande.
C'inoltriamo per le viuzze e per i vicoletti mal illuminati. 
Basilica Cattedrale S. Cataldo - Duomo (sec. X-XII)
Zucchero è un po' titubante. Ha l'impressione che possa essere un po' pericoloso. Ma io sono troppo affascinato e la sprono a proseguire.
A differenza di altre città qui il centro storico non è passato nelle mani di classi sociali elevate. Durante l'esplorazione della città vecchia sono combattuto tra due sentimenti: l'ammirazione per questa bellezza autentica, arcaica e decadente; e la tristezza al pensiero che per preservare questo patrimonio ci sarebbe bisogno di grossi investimenti molto improbabili in un vicino futuro e quindi tutto quello che vedo potrebbe essere destinato al declino definitivo.




Mercoledì 6 giugno

Il mattino successivo torniamo a visitare la città vecchia.

Subito dopo l'attraversamento del ponte orientale ci si trova il Castello Aragonese sulla sinistra. Decidiamo di visitarlo. Attualmente il castello è sede della Marina Militare Italiana. A farci da guida è infatti un sottufficiale molto gentile e preparato, nonostante si affanni a ripetere che quello non è il suo mestiere (caratteristica tipicamente italiana che generalmente non mi dispiace).
Alla fine della lunga visita torniamo a girovagare per la città vecchia spostandoci aleatoriamente verso est.
Fotografo gli scorci che più mi colpiscono.

Raggiunto il ponte occidentale decidiamo infine di mangiare nel ristorante che ci hanno consigliato. Non sono più totalmente sicuro se si trattasse de "Il Porto". Si trovava comunque molto vicino al ponte. Poco a sud di esso.
Polpo, cozze, scuncigli. E chi più ne ha più ne metta. Una delizia! Forse ci sarà stata pure la diossina. Ma chi se ne frega! E dopo queste esperienze mi chiedo sempre: ma perché ce ne siamo andati a vivere a nord delle Alpi?
Scatto ancora scorci nel tragitto di ritorno al ponte  orientale.

Fotografo infine qualche esempio d'ironia tarantina.
E infine c'incamminiamo verso il Museo archeologico nazionale di Taranto per visitare una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia.

2 commenti:

Luciano ha detto...

città complicata Taranto. La parte vecchia comunque è in mano alla criminalità comune e organizzata, una piaga che dura decenni. E' una città importante e il museo tra l'altro è stato immortalato nel film Le Acrobate di Silvio Soldini, l'avevi visto?

dioniso ha detto...

Be', un po' lo si percepisce subito. Come Zucchero aveva detto....
No, il film non l'ho visto purtroppo. Lo consigli?
Il museo tra l'altro è molto bello, ma è realizzato un po' a metà. Ci sono sale vuote e decine e decine di mosaici ancora impacchettatti.