sabato, ottobre 27, 2012

Una notte a chinatown

Solo ora, uscito dal tritacarne della metodologia del pensiero razionale, sono riuscito a trovare qualche minuto per scrivere. Le giornate di apprendimento di questa metodologia sono molto intense. Si comincia alle 8:30 si finisce tra le 17 e le 18. Poi ci sono due ore di pause e si riprende andando avanti fino a mezzanotte - mezzanotte e mezza.
Il corso di per sé è interessante. Ma gl'insegnanti....
Uno è un aspirante maschio alpha trentenne. Molto brillante ma costantemente dominato dall'affanno di dover ostentare le sue ineguagliabili doti e prodezze al branco di pigri e scanzonati quarantenni che lo deridono alle spalle. Sicuramente la risata leggera e contagiosa del vecchio collega/amico tunisino è uno dei migliori contrappunti per bilanciare lo stridulo autocompiacimento del ragazzetto onnipotente.
L'altro è un ultracinquantenne bostoniano molto colto e con molti interessi: musica, linguistica, filosofia e statistica. L'unico problema è che l'accento della sua infanzia brucculiniana unito a un difetto di pronuncia e al nervosismo della lezione rendono i suoi interventi quasi incomprensibili.

Fatto questo breve aggiornamento vi propongo la prima parte di un breve fotoracconto delle due giornate newyorchesi.

 
Voi avevate mai visto prima delle cozze essiccate? Parrebbe che in oriente il pesce essiccato sia molto popolare.

Per la cena cerco di scegliere uno dei ristoranti dall'apparenza migliore. I ravioli al vapore sono buoni, ma gli spaghetti fritti con frutti di mare no. I frutti di mare sembrano di gomme. Persino le cappesante... Forse perché usano quelli essiccati...
Dopo la cena vado in giro per il quartiere. Tutte le insegne sono in cinese,
ma si vedono anche molte cose tipicamente americane.
Dopo una nottata in una stanza all'ombra di un ponte della metropolitana newyorchese parto per la mia mattinata di escursioni.
Mercati, negozi, spezie, prodotti misteriosi.
Come vedete il pesce essiccato è veramente molto popolare.

Qui il signore mi mostrava orgogliosamente una seppiona essicata.

Ma anche il pesce fresco è molto popolare.

Soprattutto granchi, molluschi, e....
... che cosa vedete lì a sinistra nella foto?
Poi c'erano anche questi frutti di mare gelatinosi. Credo in seguito a qualche trattamento particolare. Ma non ho idea che tipo di trattamento possa essere.
E questo frutto? Qualcuno lo conosce?
 Ma trovo anche prodotti che non mi sarei aspettato di trovare qui. Non avevo mai visto delle Peroni fuori dagli italici confini.
E neppure il latte Parmalat.
Ma ora è giunto il momento di uscire dalla porta di Chinatown per spostarmi verso ovest. Verso il ponte di Brucculino!

6 commenti:

Juhan ha detto...

Bellissimo. Solo una cosa: il mio barbiere dice Broccolino; sarà la pronuncia calabrese.

dioniso ha detto...

Grazie!
Secondo me dice Broccolino perché trovandosi in Piemonte vuole italianizzare Brucculino

ziomassimo ha detto...

ma ora dove ti trovi?
sei a rischio "Sandy"?

dioniso ha detto...

Ora sono nella Carolina del Nord. Era previsto che uragano arrivasse, ma alla fine ci ha solo lambito. Siamo scesi da 28° a 5. Ma qui, ai margini del ciclone non ci sono stati grossi problemi: solo fastidiosa pioggia battente.
Pensavo che problemi avrebbero potuto presentarsi perché credevo che anche il volo di ritorno di sabato sarebbe passato attraverso New York. Ma invece vado per Atlanta!

giappocrucca ha detto...

Il frutto misterioso si chiama Pitaya.
Lo so perche' sono tornata domenica dal Myanmar, dove era possibile comprarlo in ogni mercato.
L'ho anche assaggiato perche' veniva spesso offerto negli hotel.
Buono!

dioniso ha detto...

Bentornata Giappocrucca e grazie per l'informazione!
Dopo il tuo commento e questa descrizione (http://en.wikipedia.org/wiki/Pitaya) mi sto pentendo di non averla comprata.