Buone notizie sul versante musicale. Una progressiva diminuzione del GvHD mi consente di suonare di nuovo a livelli accettabili. Quindi posso finalmente sfruttare i miei bei nuovi accessori musicali.
Inoltre, qualche giorno fa, mentre tornavo a casa dal lavoro in bicicletta, mi sono fermato ad un semaforo sostenendomici. Mi sono accorto che sotto la mia mano c'era un volantino rosso: un'orchestra cerca nuovi strumentisti, tra i quali un trombonista. Mi approrio immediatamente dell'avviso, torno a casa e li contatto. Mi risponde il direttore. Ho una buona impressione di lui: risulta piuttosto informale e simpatico. Gli narro le mie recenti vicende musicali, e scopro che egli è un allievo del mio precedente direttore d'orchestra. Il fatto di aver suonato nell'orchestra del suo insegnante sembra bastargli come garanzia: non mi chiede di sostenere un'audizione e mi dice di passare alla prova per prendermi le partiture. Il lunedì successivo, cioè l'altro ieri, vado alla prova. Mi accorgo di alzare sensibilmente l'età media dell'orchestra: sono quasi tutti più giovani di me di circa dieci anni. Unica eccezione il fagottista sessantenne che siede vicino a me e mi risulta subito antipatico. Il maestro si conferma invece simpatico e complessivamente la prova mi piace. Penso che rimarrò.
Ieri invece sono dovuto andare a Vienna per lavoro, sempre nella logica dell'evitare che un membro dell'orda di indiani mi rimpiazzi. Sono partito alle 5:30 di mattina, e sono tornato a casa alle 23. Ero un po' stressato ma alla fine la missione è andata bene. I clienti sono rimasti soddisfatti, la recezionista mi ha comprato la Sacher e alla fine mi hanno detto che probabilmente mi faranno andare di nuovo. La prossima volta però partirò il giorno prima e invece dell'imitazione della sacher comprerò l'originale che è più buona. Unico neo della giornata l'arrivo all'aeroporto di Francoforte. L'aereo arriva in orario alle 21. Sono stanco e contento di avere solo il bagaglio a mano. Penso che alle 22 al massimo starò a casa davanti a un piatto di qualcosa di buono. (Infatti le sanguisughe della Lufthansa si sono fatte pagare più di 700€ e non mi hanno servito neppure la cena.) Invece ad un certo punto, fuorviato proprio dal fatto di non dover andare al ritiro bagagli, devo aver preso la strada sbagliata. Mi sono ritrovato in un circolo vizioso da cui non riuscivo a sottrarmi. Le ho provate tutte: sali e scendi di scale, ascensori, scale mobili. Mi sono ritrovato nei più reconditi meandri dell'aeroporto. Ho chiamato più volte il tassista che mi stava aspettando fuori, il quale cercava di darmi istruzioni ma alla fine è venuto a cercarmi e mi ha fatto pure chiamare dalle signorine degli annunci. Ho chiamato un paio di volte nonna papera per sfogarmi (avevo un diavolo per capello). Credo di averla fatta ammazzare di risate. Effettivamente la situazione era molto comica, ma in quel momento non la vedevo così. Finalmente, dopo circa un'ora sono riuscito a ritrovare la strada, e ho dovuto pure spiegare il tutto al tassista con il mio tedesco farraginoso.
Lezione appresa: anche se si è senza bagaglio bisogna sempre seguire pedissequamente il percorso per il ritiro bagagli.
1 commento:
Ho due familari degeneri! Prendersi così gioco di una povera vittima della globalizzazione. ;-)
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