giovedì, novembre 16, 2006

(Pseudo-)Filosofia spicciola su caso e fortuna

Sottotitolo: Fortuna Imperatrix Mundi

Negli ultimi giorni, dopo qualche vicenda sfortunata, mi sono sentito ripetere più di una volta che niente accade per caso. A volte ci credo pure io e sicuramente rispetto questo punto di vista. Nei momenti di razionalità però non ci credo, e penso che tutti gli eventi siano effettivamente determinati solo dal caso all'interno di questa struttura di leggi che secondo i nostri sensi e le nostre capacità deduttive sembrerebbe governare l'universo.
Questo fatto si riflette anche sugli eventi relativi alle nostre vite umane. Il nostro punto di vista soggettivo determinato da cultura, inclinazioni ed esperienze personali ci fa considerare alcuni eventi come positivi o fortunati, ed altri come negativi. Per la maggior parte delle persone gli eventi si bilanciano, ma non per tutti.Immagino che la distribuzione possa essere simile alla curva di Gauss.
Se esistesse una giustizia superiore - almeno secondo il concetto umano di giustizia - le cose non dovrebbero funzionare in questo modo. I responsabili di grossi crimini dovrebbero stare agli estremi negativi della curva, ma anche i responsabili di certe porcate dovrebbero tendere ad accumularsi da quella parte. Invece si godono una lunga ed agiata vita nelle loro ville principesche. Qualcuno mi dirà: ma la giustizia superiore non è di questo mondo. Vabbè, intanto di certo c'è che loro se la godono mentre altri soffrono. Molto istruttivo in proposito è il messaggio del film di Woody Allen Match Point.
Io avevo una probabilità su duecentomila circa di beccarmi l'evento sfortunato e l'ho preso in pieno. Immagino che con una probabilità simile si possa vincere qualche milione di euro partecipando ad una delle innumerevoli lotterie. Bisogna però trovarsi all'altro estremo della curva.
Per la maggior parte della mia vita penso di essermi trovato nella parte mediamente positiva; da due o tre anni invece il baricentro si sta progressivamente spostando verso la parte negativa. Sarà uno spostamento parabolico o sinusoidale? Lo scopriremo nelle prossime puntate.
Per concludere un bell'inno medievale alla fortuna.

O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.
Sors immanis
et inanis,
rota tu volubilis,
status malus,
vana salus
semper dissolubilis,
obumbrata
et velata
michi quoque niteris;
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.
Sors salutis
et virtutis
michi nunc contraria,
est affectus
et deffectus
semper in angaria.
Hac in hora
sine mora
corde pulsum tangite;
quod per sortem
sternit fortem,
mecum omnes plangite!

(trad.: O Fortuna, cangi di forma come la luna, sempre cresci o cali; l'odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente, dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve, ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse, tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!)

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