lunedì, aprile 21, 2008

Fine settimana concertistico

Venerdì e sabato abbiamo assistito a due bei concerti nell'ambito della heidelberger Frühling.

Venerdì sera abbiamo ascoltato "Il giardino armonico" (Sito ufficiale un po' trascurato)diretto da Giovanni Antonini.
Il programma era il seguente:

Francesco Geminiani (1680-1762)
Concerto grosso in re minore op. 5 Nr. 12 „La Follia“ per archi e basso continuo

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto Brandenburgese Nr. 3 G-Dur BWV 1048

Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in do maggiore RV 444 per Flautino, archi e basso continuo

Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto per flauto dolce, flauto traverso, archi e basso continuo in mi minore TWV 52:e1

Johann Sebastian Bach
Concerto Brandenburgese Nr. 4 G-Dur BWV 1049

Tra gli obiettivi di "Il giardino armonico" c'è anche quello di interpretare i pezzi di musica rinascimentale e barocca in modo più "fedele" possibile. Usando all'occorrenza anche strumenti d'epoca.
È stato un bel concerto. Alla fine abbiamo comprato un loro cofanetto di 10 CD.

Sabato sera invece abbiamo ascoltato "Fazıl Say" (pianoforte solo).
Il programma era il seguente:

Joseph Haydn (1732-1809)
Sonata per pianoforte Nr. 35 in Do maggiore

Modest Mussorgsky (1839-1881)
„Quadri di un'esposizione“

Maurice Ravel (1875-1937)
Sonatine (1905)

George Gershwin (1898-1937)/Fazıl Say (*1970)
„Summertime” Fantasy

Fazıl Say
„Black Earth“. Fantasia sulla ballata turca „Kara Toprak“

Alla Turca Jazz. Fantasia sul Rondo dalla Sonata per pianoforte in La maggiore KV 331

Paganini Jazz. Variazioni sul capriccio Nr. 24

Fazil Say lo avevamo sentito per la prima volta lo scorso anno.
Si è confermato un buon compositore e un grande interprete.
Era la prima volta che ascoltavo „Quadri di un'esposizione“ nella loro versione originale (cioè per pianoforte solo). Fazil Say, con la sua bravura di interprete, riesce quasi a colmare l'ovvia assenza della ricchezza timbrica di un orchestra come quella della strumentazione di Ravel.
Alla fine, come lo scorso anno, c'è stato di un lunghissimo applauso trasformatosi in ovazione con pubblico in piedi.

7 commenti:

fabio r. ha detto...

ho dato un'occhiata al programma della primavera di heidelberg! bella iniziativa, gratuliere, e bel programma (vivaldi in primis). partecipate da sempre o è la prima volta?

Anonimo ha detto...

Ciao Dioniso e Zucchero!

Ogni tanto il mondo teutonico mi manca...chissà...quest'estate....

Anonimo ha detto...

Da amante della musica, quale mi ritengo, ho una grande lacuna: non conosco a sufficienza e quindi non apprezzo come dovrei, la cosiddetta musica classica e lirica e tutto ciò che ruota intorno a questo genere. Probabilmente non ho mai ricevuto una opportuna educazione musicale che mi facesse appassionare a questo tipo di musica. Per quanto riguarda la lirica sto recuperando con piacere, da quando un mio amico fraterno è diventato un affermato baritono, ma per la classica rimango piuttosto ignorante. Quando penso a “Quadri di un esposizione” mi viene in mente prima di tutto la stupenda rielaborazione che Emerson, Lake and Palmer, fecero nel 1971 e ammiro molto artisti come il compianto chitarrista Beppe Finello e i pianisti Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi (di quest’ultimo mi piacerebbe conoscere un tuo giudizio competente da “addetto ai lavori”). Sono un caso irrecuperabile?

dioniso ha detto...

fabio r., di solito Zucchero ed io ci sentiamo sempre quei 2 o 3 concerti della primavera di heidelberg. Un anno ci facemmo addiritura la giornata intera a tema> Arvo Pärt

Ciao Eli!
Sei stata anche tu in teutonia? Dai organizzati, così ci vieni a trovare.

ziomassimo, potresti cominciare comprandoti il CD di “Quadri di un esposizione” di Mussorgsky orchestrara da Ravel (visto che conosci già la rielaborazione di Emerson, Lake and Palmer)
Ludovico Einaudi piace molto anche a me.
Giovanni Allevi non l'ho ascoltato a sufficienza per esprimere un parere.

Saluti

Anonimo ha detto...

Ciao. Anche noi ci ritroviamo qualche CD del Giardino Armonico. Bravi veramente, soprattutto mi piace quel sono "sporcato" degli strumenti originali.
@ziomassimo:
non credo tu sia irrecuperabile, ci sò riuscito io stesso che venivo dal Trash metal. Figurati!!!

dioniso ha detto...

Sí, a volte il timbro può risultare un po' strano al nostro orecchio non più abituato all'ascolto di quegli strumenti.
C'è stato ad esempio il Concerto in do maggiore di Vivaldi che Giovanni Antonini ha interpretato proprio con il flauto diritto sopranino, come richiesto dall'autore. Srumento molto raro con una gamma molto acuta ed un timbro molto particolare.

Per quanto riguarda l’interpretazione storica con strumenti musicali d’epoca in generale, penso che sia un esercizio interessante sia come ricerca da parte dell'interprete (che può implcare anche la ricostruzione di strumenti a partire dalla descrizione di documenti d’epoca) che come ascolto. Penso comunque che a votle possa anche trasformarsi un po' un esercizio di stile leggermente sterile che tende asintoticamente ad un traguardo irragiungibile.

...e dopo questa perla di saggezza vi do la buona notte ;-)

Anonimo ha detto...

dioniso,
seguirò il tuo consiglio, tanto più che quel cd da qualche parte dovrei pure averlo.
Ravel è stato uno dei miei primi contatti con la musica classica attraverso l'ascolto del mio primo concerto, avrò avuto più o meno 12 anni, all'auditorium di S. Cecilia a Viale della Conciliazione: una emozionante esecuzione del Bolero.