Lunedì 8 settembre
L'accesso al centro di Yalta è vietato. L'autobus ci lascia ad un kilometro circa dal centro.
Per buona parte del percorso attraversiamo un mercato.
Giunti sul lungomare troviamo Vladimir Ilyich Ulyanov (Владимир Ильич Ульянов) alias Nikolaj Lenin (Никопай Ленин) che ci attende austero.
Nonostante si trovi in Ucraina, la Crimea è a maggioranza russa. Sin dai tempi degli Zar ha ospitato diverse basi della Flotta Russa del Mar Nero e le ospita tuttora. Anche a Yalta ci sono ancora diversi possedimenti della Flotta del Mar Nero.
Inoltre Yalta per il suo clima particolare è da decenni meta di vacanze per tutti gli ex-sovietici.
La maggioranza russa di Yalta è ancora più forte che nel resto della penisola. I Russi crimei non sono molto contenti di essere stati separati dalla madre patria al momento dell'indipendenza dell'Ucraina nel 1991. Uno dei risultati di tale fatto è che il Partito Comunista è ancora molto forte in Crimea e di conseguenza le statue sovietica troneggiano ancora.
Yalta è anche la città in cui, il 21 agosto 1964, morì Palmiro Togliatti.
Pranziamo con un gelato. Prendo una sorta di Magnum bianco. Mi accorgo dell'inquietante siringa barrata presente sulla confezione. Provo a leggere la didascalia: STOP NARKOTIK. Mi chiedo che significhi.
L'interpretazione più sensata che riesco a dare è che nel gelato sono presenti semi di papavero e la didascalia vuole sottolineare che non si tratta di papavero narcotico...
Ci incamminiamo per una breve passeggiata per il centro. L'avvelenatrice si unisce a noi.
Le insegne pseudo italiane in ambito gastronomico sono presenti anche qui.
L'avvelenatrice ci dice che suonava il violino ma che poi ha dovuto smettere per problemi al polso. Discorrendo scopriamo infine che la giovane aspirante Lucrezia Borgia è una delle fondatrici dell'orchestra in cui suono attualmente.
Le insegne pseudo italiane sono presenti anche sul lungomare.
Ciò che vediamo durante questa breve passeggiata non mi entusiasma particolarmente.
Trovo interessante la vegetazione di Yalta. La zona circostante la città gode di un clima particolarmente mite. Durante l'estate il clima crimeo è abbastanza vicino a quello dell'Italia centrale. Durante l'inverno invece il clima può diventare molto rigido. Nonostante la Crimea sia una penisola, l'assenza di barriere naturali la rendono particolarmente vulnerabile ai gelidi venti invernali provenienti dalla Siberia. Pare che si possano raggiungere anche punte di -30°.
La zona di Yalta è invece è l'unica ad essere provvista di barriere naturali.
L'appuntamento con il resto del gruppo è sulla piazza di Nikolaj.
Lasciamo Yalta
e in autobus raggiungiamo il Palazzo di Livadia (Ливадийский дворец).
Pare che la moda di Yalta come ambita città di vacanze balneari abbia le sue radici proprio nella scelta di Livadia da parte dello zar Alessandro II nel 1860 come residenza estiva dei Romanov (Рома'новы).
Entriamo nel palazzo attraversando il portico di marmo di Carrara.
Raggiungiamo il famoso tavolo al quale, tra il 4 e l'11 febbraio del 1945, sedettero Stalin, Churchill e Roosevelt la Conferenza di Yalta.
Churchill...
Stalin...
Sala delle riunioni.
Pagina della Pravda (Пра'вда).
Lampadario di Murano del tempo degli Zar.
La storica foto dei tre grandi.
Il cortile italiano.
Il primo Palazzo di Livadia fu costruito da Ippolito Antonovich Monighetti (1819 - 1878): un architeto Russo di origine italiane.
Monighetti costruì un palazzo grande, uno piccolo ed una chiesa.
Nel 1909 lo Zar Nikolaj II e sua moglie furono ospiti di Vittorio Emanuele III ed ebbero la possibilità di ammirare le bellezze architettoniche italiane. Risultarono particolarmente affascinati dai palazzi rinascimentali.
Al suo ritorno Nikolaj fece demolire i due palazzi di Monighetti ed incaricò l'architetto Nikolay Krasnov di ricostruire un unico grande palazzo imperiale.
Il nuovo palazzo fu costruito in stile neorinascimentale usando granito bianco della Crimea e fu inaugurato l'11 settembre 1911.
Questo è uno dei disegni di Monighetti.
La famiglia di Nikolaj II.
Ingresso alla chiesa di Monighetti.
Chiesa di Monighetti.
Banani.
Vista dal palazzo.
Siamo purtroppo capitati con una inusuale comitiva di turisti tedeschi pigri.
Ci dobbiamo quindi accontentare solamente di una visione a distanza del Nido delle rondini e dobbiamo invece proprio annullare la visita di altri palazzi.
La sera Zucchero ed io ci consoliamo nel nostro ristorante di fiducia. Visto che abbiamo più o meno associato delle sequenze di caratteri cirillici presenti nel menù (solo in russo ovviamente) con dei piatti, torniamo a mangiare ogni sera nello stesso posto.
1 commento:
Gli unici disponibili sul mercato dovevano capitare proprio a noi!!
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