lunedì, ottobre 25, 2010

Avetrana e Tg3: Il rispetto del lenzuolo bianco

Ieri sera guardavamo il Tg3. Tra le notizie non poteva certo mancare l'aggiornamento da Avetrana. E fin qui nulla di anormale. Quello che mi ha dato molto fastidio però è stato il fatto che abbiano trasmesso gli audio degli interrogatori di Michele e Sabrina Misseri che contenevano la confessione "dettagliata e tormentata" dell’omicidio.
Il commento che ho fatto è stato: ma che cosa aggiungono questi audio a quello che già sapevamo? Qual'è il loro scopo se non quello di aumentare gli ascolti alimentando la morbosità?
Da una testata come il Tg3 ci si aspetterebbe un po' più di sensibilità.
Poco fa Zucchero mi ha letto questo articolo di Mario Calabresi: "Il rispetto del lenzuolo bianco". Mi è piaciuto molto, lo condivido e inoltre include quella riflessione che facevamo ieri sera.
Neppure Repubblica e Corriere ci hanno risparmiato quegli audio.

8 commenti:

Paolo Pascucci ha detto...

In effetti non aggiungono nulla, come il plastico di Vespa e altre amene discussioni. Aggiunge qualcosa invece un approfondimento fatto da specialisti, nel senso di individuare meccanismi d'azione del comportamento umano non certo per mera curiosità morbosa.
In questo senso è però utile chiedersi se una discussione su questi temi svolta senza filmati o audio, e condotta da specialisti, oltre l'interesse di alcuni addetti sia anche utile per il grande pubblico, in quel senso ampio e generico che vuole l'aumento delle informazioni come quasi sempre utile.

dioniso ha detto...

L'approfondimento che proponi sarebbe sicuramente molto interessante. Probabilmente raccoglierebbe meno spettatori delle trasmissioni che promuovono la morbosità...
Quello che dici comunque mi ha riportato alla mente un libro di Vittorino Andreoli che ho letto qualche anno fa. Lo trovai iteressante ma mi turbò molto.

Paolo Pascucci ha detto...

A quale libro ti riferisci?

anche io ne ho letti alcuni di Andreoli.

dioniso ha detto...

"Delitti". L'hai letto?

Paolo Pascucci ha detto...

Si si l'ho letto, se non ricordo male sono presentati quei casi di serial killer e criminali...

dioniso ha detto...

Se ricordo bene Andreoli esaminava anche un caso in cui il soggetto era preda di un impulso che lo spingeva a compiere azioni efferate. Azioni che il soggetto rimuoveva immediatamente dalla memoria.

Paolo Pascucci ha detto...

Ti devo dire che mi sento a volte un voyeurista (in senso buono) perchè a me le casistiche psichiatriche piacciono,perchè insegnano molto sul funzionamento dello scatolone. Questo avverrebbe anche senza conoscere il fatto di cronaca allegato o il nome vero del soggetto. Quello che mi interessa è la rassegna di casi in sè. Andreoli ha scritto alcuni libri in questo senso, e quelli ho comprato.

dioniso ha detto...

Infatti quel libro l'ho trovato molto interessante. Ma anche inquietante.