Stavolta è andato tutto liscio: sveglia alle 6 (con pre-sveglia alle 4), volo alle 10:30, atterraggio (morbido e non come le picchiate di quei criminali di Ryan Air) 11 ore dopo alle 14:30 locali... E mi hanno pure risparmiato il random screening!
Il tassista che mi porta in albergo (quello dello scorso anno) è come al solito un immigrato. È etiope e mi risulta simpatico. Ha vissuto un anno a Roma come rifugiato per poi spostarsi in Canada e parla quindi qualche parola di italiano.
Penso però che non indovinerete mai qual'è stato l'argomento di conversazione durante il viaggio! Abbiamo parlato del.......
...le vite dei matematici.
E qui è come se vi sentissi. Il solito noioso che assilla persino i tassisti texano-etiopi con la matematica.
No! Vi giuro che è stato lui a provocarmi! Mi ha fatto una raffica di domande. Dove vivi, quante lingue parli, che lavoro fai, che cosa hai studiato. Si è mostrato dapprima ammirato per le mie conoscenze linguistiche. Ma quando ha sentito che avevo studiato matematica è rimasto letteralmente estasiato.
Dapprima ho pensato che lo facesse per la mancia. Ma poi mi è sembrato che oltre a quel'intento nutrisse effettivamente un sincero interesse per la materia.
Mi ha detto che una volta giunto a Dallas, passando prima per l'Italia e per il Canada, si messo a studiare economia. Durante questi studi si sarebbe appassionato molto all'analisi matematica in quanto il professore di analisi condiva le lezioni con racconti sulle vite dei matematici. Mi ha parlato dell'affascinante figura del grande matematico francese Évariste Galois, morto in duello a soli 20 anni. Poi abbiamo parlato di Talete, Pitagora, Fibonacci, Cartesio e Gauss. È la prima volta che mi capita un tassista appassionato di matematica. Peccato che non ho pensato a lasciargli l'indirizzo del blog :-)
Comunque alla fine una generosa mancia gliel'ho lasciata. Se l'era meritata no?
In albergo sono stati gentilissimi. In serata c'è stato un problema con il loro servizio di navetta. E soprattutto per colpa mia. Nonostante ciò, per riparare, mi hanno chiamato un taxi e l'hanno pagato loro. In questo paese il cliente e' trattato mediamente molto bene.
Il mio obiettivo era il Dallas Market. Ed in particolare il kitchissimo Wild Bill Western Store. Già visitato durante il viaggio dello scorso anno. Mi era rimasto sul groppone il mancato acquisto di un paio di stivali.
Quest'anno ho riparato acquistando stivali texani per me e nipote. Un bel paio di hand-crafted Justin Boots per zio ...
... e un paio di Old Werstern per nipote.
Dulcis in fundo un bel buffalo filet tatanka alla Y.O. Ranch Steakhouse.
11 commenti:
... ma il nipote e' il piccolo Sera? Non ci posso crede... :)) comunque gli stivali non sembrano orridi. Un bacio da una milano gelida. micheluccia
Ciao Micheluccia!
Ebbene si' e' lui! :-)
Gli stivali sono fantastici!!
Ora sono in aeroporto in attesa del volo per Raleigh. Qui c'e' il sole e temperature quasi primaverili. Li' invece e' nevicato.
Ho pranzato nel ristorante vicino all'albergo eccezionalmente raggiungibile addirittura a piedi!
Ho mangiato un piatto di pesce gatto con contorno di carote e spinaci e due panini strani: una specie di muffin salato di farina di granturco e un altro ignobilmente unto.
Tutto sommato pero', considerando che ho pagato 13 dollari(dopo il salasso dei 60 di ieri), non ho mangiato malissimo. Continua la rivalutazione della ristorazione americana.
Il tassista che mi ha accompagnato in aeroporto era gahnese.
Con lui mi sono intrattenuto in materia di origini delle lingue europee e considerazioni sui grandi imperi della storia che sono finiti sempre con fasi di decadenza e corruzione rimpazziati da forze giovani e fresche. Secondo lui il prossimo dominatore mondiale non sara' la Cina ma qualcuno che non immaginiamo ancora.
Sto scoprendo il mondo dei tassisti americani.
Abbracci
Mai tuoi quali sono quelli alti o quelli bassi?
Io adoro quel tipo di stivale. sarà kitch ma proprio mi piacciono.
Bon appetit!
Gli stivaloni sono i miei e gli stivalini per il nipotino di 18 mesi :-)
Grazie!
Avevo capito che quello dello scorso anno era il tassista e non l'albergo! ahahahahahaha (scherzo)
però, hai dovuto attraversare "l'Alto Adige" per trovare un tassista matematico!
Ciao paopasc!
Effettivamente come l'ho scritto è ambiguo.
No, non ho dovuto attraversare "l'Alto Adige" per trovare un tassista matematico. Ho dovuto attraversare l'Atlantico! Sono negli USA.
ahahahha lo so lo so, è che io non posso fare a meno di citare sempre il grande Totò!
Accidenti! Mi ero per so la citazione dotte!
Dotta!
Anche io ero rimasta stupita dalla predominanza africana dei tassisti di Dallas. E' come se ci fosse una "mafia".. a New York sono indiani o pakistani... Ceto che parlare con loro di matematica o linguistica puo' capitare solo a te!
:-)
Giuro che sono stati loro a cominciare.
...forse hanno sviluppato un 6° senso per capire i gusti dei clienti e farsi quindi esborsare più laute mancie.
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