mercoledì, febbraio 22, 2012

Frappe

I dolci non sono il mio forte. Ma ieri, vista la data e la non disponibilità culinaria di Zucchero, ho provato a cimentarmi ispirandomi a questa ricetta.
 Il risultato non è stato dei migliori.
Alcune sono venute croccanti e con le bolle di dimensioni giuste.
Mentre altre somigliavano più a maritozzi che a frappe.
Ad ogni modo, ieri sera, alla riunione di Volare, le colleghe alate hanno (forse per gentilezza) apprezzato. E una di loro mi faceva notare che un possibile motivo del maritozzimorfismo potrebbe essere stato lo spessore troppo grande.
Ma oggi, riguardando la ricetta che mi ha ispirato, mi sono anche accorto di aver dimenticato un passo forse fondamentale per l'amaritozzimorfismo: i "due tagli centrali e paralleli per il lungo". Lo terrò presente per il prossimo tentativo.... magari la prossima volta che si presenterà una congiunzione astrale tra Carnevale astronomico e qualche Carnevale blogghistico ospitato da me.

7 commenti:

Juhan ha detto...

frappe = bugie
che altrimenti non ci arrivo, nèh!

dioniso ha detto...

Mhh, secondo me serve la consulenza della nostra linguista. Frappe, chiacchiere o bugie? Ad ella l'ardua sentenza.
In Sabina: frappe. Quali regioni si uniscono alla denominazione?

ziomassimo ha detto...

Molto probabilmente, anche Roma e provincia.

ziomassimo ha detto...

Non so se può essere indicativo ai fini dell'aspetto maritozzo. Però mi sono ricordato che mia madre quando faceva le frappe, oltre ai tagli centrali, le torceva anche leggermente. Facendole assumere una forma un po' "a farfalla", che forse contribuiva a rendere la frittura più omogenea ed ottimale.

Lo so che é una eresia, però io ora le poche che mangio, devono essere necessariamente al forno...

dioniso ha detto...

Penso che tu possa avere ragione. Pure mia madre infatti fa così. Solo che ho visto il blog di cucina fico che non lo faceva e non l'ho fatto neppure io. Solo che i tagli che ho dimenticato probabilmente servivano a fare le veci della torsione sull'aspetto maritozzitudine.

ziomassimo ha detto...

La "scuola" di cucina delle nostre madri in effetti é la stessa...

dioniso ha detto...

Direi proprio di sì