lunedì, ottobre 15, 2007

Etna e Zafferana

Mercoledì 5 settembre

La salita si fa più ripida e il terreno molto più sabbioso. Il suolo si ricopre di un'erba secca con lunghi aculei. Dopo un po' di questa strada arriviamo sulla Schiena dell'asino che si affaccia sulla Valle del Bove regalando una stupenda veduta di questa enorme, fumante, cupa, arida e desolata vallata.
Il cratere di sud-est chiude la vallata. Si scorgono ancora i fumi che fuoriescono dalla lava eruttata il giorno prima. In lontananza si intravede, avvolta tra le nubi, quella che forse è la vetta. Le uniche forme di vita visibili nella vallata sono delle rondini che descrivono bizzarre curve nello spazio.
Il clima varia enormemente di minuto in minuto. È un alternarsi di nubi nere e cielo sereno, fortissime raffiche di vento e momenti di completa calma. Le nuvole corrono velocissime. La conseguenza è che a momenti si vorrebbe avere un cappotto e a momenti si vorrebbe stare in costume.
La discesa risulta agevole: si riesca facilmente a scivolare sul nero sabbione.
Ci rimettiamo in auto e scendiamo fino a Zafferana Etnea, dove arriviamo verso le 15. Non avendo pranzato siamo un po' affamati.
Parcheggiamo di fronte a un bel palazzo e ci accorgiamo che il suddetto ospita una gelateria: l'Antica Gelateria dell'Etna. Decidiamo di consumare uno spuntino lì. Dividiamo un fagottino con pomodoro, mozzarella e melanzane e poi ci dedichiamo al gelato: pistacchio (visto che siamo vicino a Bronte), creme caramel e panna per me, pistacchio, gelsomino e panna per Zucchero. I gusti sono tutti buoni, ma il gelsomino è divino! Ci concediamo infatti un bis monogusto.
Ci godiamo poi il bel panorama. Il cielo non è terso, ma si riesce comunque a scorgere la costa calabrese.
Ci rimettiamo in macchina e risaliamo fino al vicino Milo. Il paese etneo che ha il primato dell'altitudine: 750 m. Preparano la festa del vino per il fine settimana. Il suolo è totalmente ricoperto di ceneri nere. Mezzi del comune e privati sono impegnati nella pulizia delle strade.
Torniamo infine sulla costa scendendo fino ad Acireale, dove ceniamo alla Trattoria le Terrazze segnalata sulla nostra guida. L'esperienza umano/gastronomica è pessima. Se avessi dato ascolto all'intuito di Zucchero l'avremmo evitata. L'unico fatto vero tra quelli riportati nella guida erano i prezzi alti. Se doveste capitare ad Acireale ricordate questo nome: Trattoria le Terrazze ed evitatela come la peste bubbonica, checché ne dicano le guide.
Per completare la serata in bellezza, in albergo troviamo una comitiva di tedeschi che sotto le nostre finestre balla al rito di canzoni tipo alligalli cantate a centinaia di db dal gruppetto balneare di turno.

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