lunedì, luglio 09, 2012

Sulla strada della musica: ovvero storie di bambini dalla strada al palcoscenico

L'Italia che mi piace è quella che non si perde in sterili e noiose lamentele; è quella che cerca di proporre e sostenere belle idee e bei progetti; è quella che risponde con azioni concrete e costruttive quando qualcosa non va; è quella che riesce a costruire nella difficoltà e anche ricostruire dalle macerie.
Di queste realtà in Italia ce ne sono molte. E tutti dovremmo valorizzarle, incoraggiarle ed indicarle ad esempio. Non abbiamo solo la corruzione e il malcostume. Un esempio l'ho visto giovedì scorso con l'Orchestra di Piazza Vittorio e il suo progetto di orchestra multietnica. Un altro esempio, di cui parlerò a breve, l'ho visto nella Città di Matera durante il nostro recente viaggio pitagorico.
Il terzo esempio di cui voglio parlare oggi è un bellissimo progetto del Conservatorio di Milano in collaborazione con la Casa della Carità. L'ho scoperto guardando l'ultima puntata dell'Infedele. Il progetto si chiama Sulla strada della musica e così viene descritto dal presidente del Conservatorio Arnoldo Mosca Mondadori

"Nel momento in cui a Milano erano continui gli sgomberi dei campi nomadi e i bambini finivano sulla strada e non potevano più seguire un percorso scolastico coerente, mi sono detto: noi come istituzione dobbiamo rispondere e non solo con le parole ma soprattutto con la musica.
L'arte può essere uno straordinario strumento di unione che superi i discorsi destra-sinistra e quindi abbiamo deciso di aprire due corsi: di violino e fisarmonica. Solo che ci mancavano gli operatori sociali. Quelli con una conoscenza più ravvicinata del problema. Così siamo andati da Don Virginio Colmegna e abbiamo firmato una convenzione con la Casa della Carità. I ragazzi hanno cominciato a varcare le porte del conservatorio e sono iniziati questi sabati in cui il conservatorio si trasforma in un paese diverso.
Ci sono le famiglie, i bambini, ci siamo noi. E piano piano i ragazzi hanno imparato a leggere, hanno imparato a unire alla loro passione e al loro istinto naturale anche la didattica. Per cui oggi sono pronti per un concerto per me meraviglioso. Una risposta della bellezza alla violenza verso l'uomo, all'usurpazione, alla strumentalizzazione. La bellezza e l'allegria che rispondono in un altro modo: una terza via."

Il conservatorio "ha offerto e continua a offrire gratuitamente un corso di violino e uno di fisarmonica... I docenti sono gli allievi degli ultimi corsi che lavorano con la supervisione dei docenti del Conservatorio"

C'è da aggiungere qualcosa a queste parole? Non credo. Ora tra "Orchestra di Piazza Vittorio" e "Sulla strada della musica" noi di Volare non abbiamo che l'imbarazzo della scelta. La probabilità di poter realizzare un evento qui a Heidelberg con una delle due orchestre è molto bassa, forse è solo un bel sogno. Ma i sogni non sono fatti per poter essere realizzati? Non ho appena detto che mi piace l'Italia che cerca di proporre e sostenere belle idee e bei progetti? E non è ancor più stimolante quando i progetti sono anche un po' visionari e improbabili?

Altre informazioni sul progetto "Sulla strada della musica" le trovate nel video sottostante e nei primi minuti della puntata dell'Infedele  e sul blog di Gad Lerner.

2 commenti:

Luciano ha detto...

l'avevo vista: davvero commovente!

dioniso ha detto...

Poi li ho contattati. Sia Tronco, sia Cerino (il direttore del video). Con Tronco la vedo un po' difficile per questioni logistiche. Con Cerino invece potrebbe essere fattibile.