Sto leggendo Viaggio in Italia di Goethe. Inizialmente avevo pensato di leggerlo in tedesco e ne ho quindi comprata una copia su amazon. Quando mi è arrivato ho avuto la sorpresa che era scritto con i caratteri del vecchio alfabeto tedesco. Mi sono comunque accorto che sarebbe stato troppo difficile per me anche con l'alfabeto moderno. Ho quindi comprato la traduzione di Eugenio Zaniboni. Ogni tanto però faccio dei raffronti.
Leggendo la versione italiana ho trovato spesso l'espressione: grazie agli dei; e mi sono chiesto: ma come è possibile che un intellettuale usasse questa espressione alla fine del XVIII secolo? Non mi sarei meravigliato se tale espressione fosse stata usata da un personaggio di un romanzo ambientato nell'antichità greca o romana, ma mi è sembrato molto strano che Goethe potesse scrivere: grazie agli dei; così controllando sulla versione originale ho visto che l'espressione era in reltà: gottseidank, che si dovrebbe tradurre con "grazie a dio". Mi sono quindi chiesto perché il traduttore avvesse optato per questa strana scelta. L'unica risposta che ho trovato è che forse "grazie a dio" in italiano implica un certo rapporto con la religione che non è implicato dal tedesco gottseidank. Forse però avrebbe potuto usare "grazie al cielo".
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