
L'istituzione della riabilitazione è secondo me un enorme vanto del sistema sociale tedesco e un grandissimo segno di civiltà. Mi risulta sempre un po' difficile spiegare agli amici italiani che cosa sia la riabilitazione in Germania. Quando dico che sto in una clinica di riabilitazione mi rispondono: ma quindi sei di nuovo in ospedale? A volte per farmi capire uso una grossolana esemplificazione e dico che somiglia un po' al concetto di vacanza alle terme. Credo però che nella realtà del sistema sanitario italiano non esista nulla di paragonabile.
Cerco di spiegare che cosa sia utilizzando altre semplificazioni. Immaginate un albergo - ognuno ha quindi la sua stanza eventualmente anche con coniuge e figli - con del personale medico e paramedico che, all'inizio del soggiorno, stila una terapia individuale volta al recupero delle energie psicofisiche del paziente. Può accedere alla riabilitazione chi sia stato colpito da malattia abbastanza grave - ma anche da incidente, o da qualsiasi problema di salute che necessiti un recupero - e sia stato dimesso dall'ospedale. Il che equivale a dire che può accedere chiunque si trovi ad affrontare una non facile convalescenza. Lo stato sociale tedesco paga quasi per intero il soggiorno di 3, 4 e a volte anche 5 settimane e l'organizzazione prevede addirittura che si riceva a casa il biglietto del treno insieme a due energumeni addetti a prelevare i bagagli: suppongono giustamente che chi ha bisogno di una riabilitazione potrebbe avere dei problemi a viaggiare carico di valige.
La terapia individuale viene in parte consigliata dal personale e in parte scelta dal paziente a seconda delle inclinazioni personali. Nella mia clinica, oltre all'
arteterapia (acquerello, steatite, argilla e canestri) già nota ai lettori di questo blog, alcune delle altre offerte disponibili sono: massaggi, ginnastica individuale e di gruppo, consulenze alimentari, sedute con psicologi, esercizi mnemonici, yoga, qi qong, esercizi per combattere l'insonnia, e altro ancora. Inoltre il personale medico definisce anche una terapia per risolvere gli altri eventuali problemi di salute residui.
Lo scorso anno accedetti alla riabilitazione dopo cinque mesi di ospedale, tre mesi di convalescenza e quattro mesi di lento recupero. Il soggiorno contribuì a riportare le mie energie psico-fisiche a livelli normali.
Anche quest'anno l'effetto delle tre settimane è stato benefico.
Durante questo ultimo soggiorno sono venuto a sapere dalla psicologa che all'inizio dell'anno si stava valutando se chiudere la clinica in quanto i finanziamenti si assottigliano sempre di più. Fortunatamente pare che il discorso sia rientrato. Sarebbe stata un'enorme perdita.
Qui ritorna il discorso di un'
altra pagina del mio blog: è auspicabile che un governo dia la precedenza al PIL e alla quadratura degli indici economici rispetto allo stato sociale? Il benessere aumenta se qualche indice migliora come conseguenza della chiusura di qualche clinica di riabilitazione?
Il giorno prima della fine del soggiorno del mio scaglione c'è stato il saluto ufficiale da parte del primario. Io e Dieter abbiamo suonato per l'occasione il Wiegenlied di Franz Schubert (trombone e pianoforte).
Ho conosciuto Dieter una settimana prima di ripartire. Lavora per la SWR (TV pubblica del sud-ovest), ha 60 anni e una malattia grave alle spalle. Nonostante ciò non ha mai rinunciato alla sua settimana di vacanza solitaria sulle Alpi. Parte da quota 2000, si fa una decina di Km al giorno con lo zaino in spalla pernottando in rifugi e attraversando anche percorsi in cui è necessario l'uso di corde, raggiunge quota 3000 e torna indietro. Quando ci siamo salutati, vedendomi interessato ai racconti delle sue scalate, mi ha chiesto se fossi interessato anche a partecipare. Dice che non riesce a trovare mai un compagno di viaggio.