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Stanotte ho sognato, e nel sogno mi è comparso un omino scarno con capelli e barba lunghi e bianchi che mi ha raccontato questa storiella.
Nel continente di Atlantide c'è un paese di 60 milioni di abitanti, chiamato Pontifilandia, che è la sede di una setta religiosa, chiamati i Pontifisti, che per motivi morali rifiuta l'uso delle cinture di sicurezza.
Il capo di tale setta religiosa, chiamato Pontifista Massimo, un giorno, mentre è in visita ufficiale in un paese flagellato da incidenti mortali per mancanza di cinture di sicurezza, si scaglia pubblicamente contro l'uso delle cinture di sicurezza, definendole inutili. Un giornale di Pontifilandia, chiamato "Il Velo" (il cui direttore apparterrebbe alla categoria dei laidi devoti), per corroborare la bislacca tesi del Pontifista Massimo avrebbe erroneamente estrapolato - secondo l'omino consapevolmente e ad arte - una conclusione ovviamente sbagliata dall'"analisi" dei dati sul tasso di incidenti mortali di una cittadina di Pontifilandia.
Perché, dice l'omino, la conclusione del Velo è fallace?
Analizziamola, dice.
Dato statistico:I dati statistici dimostrano che in una cittadina di Pontifilandia di seimila abitanti, chiamata Civitanova - che è notoriamente la sede di una comunità di cittadini, chiamati l'Unione degli Autisti delle Libertà (UAL), che si oppone all'uso delle cinture di sicurezza - il tasso di incidenti mortali rimane comunque alto. Il Velo sottolinea: paragonabile a quello del paese recentemente visitato dal Pontifista Massimo.
Considerazione numero 1 del Velo:È la dimostrazione palese che la differenza la fa l'appartenenza a certe unioni di cittadini e non la disponibilità di cinture di sicurezza.
Considerazione numero 2 del Velo:Gli incidenti mortali sono soltanto la conseguenza di comportamenti automobilistici nuovi e libertari, in cui una guida spregiudicata e avalutativa soppianta i vecchi condizionamenti.
Conclusione del Velo:Il Pontifista Massimo ha ragione nel sostenere l’inutilità sostanziale cinture di sicurezza come strategia per ridurre gli incidenti mortali.
L'omino elabora quindi l'analisi che riporto qui sotto.
Analisi:La
considerazione numero 1 del Velo è parzialmente vera. Ovviamente l'appartenenza a certe unioni di cittadini influisce negativamente.
Secondo il Velo sarebbe però solo l'appartenenza all'UAL, ritenuta scandalosa ed immorale, ad aumentare gli incidenti mortali e non il fatto che spesso i membri dell'UAL non usano le cinture di sicurezza.
Il Velo ignora inoltre, sempre deliberatamente secondo il parere dell'omino, il fatto che il dato statistico sia molto più basso tra la popolazione giovane. Dimostrando il fatto che la maggior parte degli incidenti siano causati da persone educate decenni fa quando la consapevolezza dei mezzi di prevenzione era molto meno diffusa.
La
considerazione numero 2 del Velo è, sempre secondo l'omino, quasi incommentabile. Da un punto di vista logico però si possono comunque opporre le stesse obiezioni usate per la prima considerazione, dice.
La
conclusione del Velo è ovviamente fallace.
La falla maggiore consiste nel generalizzare i dati di una di seimila abitanti, con un tasso molto alto di popolazione che non usa le cinture, rendendoli arbitrariamente validi per una popolazione di 60 milioni di individui (circa quattro ordini di grandezza di differenza).
Mi sono quindi svegliato e ho pensato: che sogno assurdo! Nella realtà fortunatamente queste cose non succedono.
Più tardi poi, ascoltando la puntata di
Radio3 Scienza di oggi, ho sentito un altra storia.
Pare che a difendere la tesi sull'inutilità dei preservativi nella limitazione del contagio da AIDS ci sia il solito ateo devoto: Giuliano Ferrara.
Per corroborare la tesi di Benedetto XVI avrebbe estrapolato una conclusione dall'"analisi" dei dati sul tasso di infezione da AIDS di Washington DC.
Dato statistico:Il tasso di infezione da AIDS della popolazione sopra i dodici anni di Washington DC è di circa il 3%. Il Foglio sottolinea: pari a quello dell’Uganda.
Considerazione numero 1 del Foglio:È la dimostrazione palese che la differenza la fanno i comportamenti a rischio e non la disponibilità dei profilattici (disponibilità universale nella città di Washington).
Considerazione numero 2 del Foglio:La “sindrome da immunodeficienza acquisita” è soltanto la conseguenza di comportamenti sociali nuovi e libertari, in cui una sessualità spregiudicata e avalutativa soppianta i vecchi condizionamenti “oscurantisti” della continenza e dell’amore-eros come basamento dell’agape familiare.
Conclusione del Foglio:Il papa ha ragione nel sostenere l’inutilità sostanziale del preservativo come asse strategico della lotta contro la grave epidemia di Aids in Africa.