Il viaggio non è cominciato nel migliore dei modi. Mi sono accorto solo in treno di aver lasciato a casa qualcosa di indispensabile. Stavo già pensando di tornare indietro, ma poi con l'aiuto di Zucchero e dei nostri vicini di casa (che dio li benedica), il problema si è risolto.
La città ci ha sùbito fatto una buona impressione: diversi palazzi con belle facciate, non molto frequenti qui. Anche se non mancavano i tipici accostamenti tedeschi palazzoinvetroecemento - palazzodel1500; e atmosfera più festaiola e godereccia. Gli interni delle chiese che abbiamo visto mi sono sembrati molto ricchi nel contesto tedesco. Opulenza cattolica contrapposta a essenzialità protestante?
Anche la Residenza dei Wittelsbach è molto ricca, soprattutto negli interni. Al punto che stavolta Zucchero non ha detto: "eh, ma la regia di Caserta....!". A me però ha suscitato un po' di effetto Disneyland. La Residenza è infatti stata bombardata e ricostruita per larga parte. Da citare il tesoro (Schatzkammer), la loggia, a imitazione di quella di Firenze e la fontana di stile rinascimentale italiano.
Non è mancata la visita di rito alla birreria Hofbräuhaus, dove Zucchero non ha resistito alla tentazione della Bretzel gigante.
Passando davanti alla vetrina del ristorante Haxnbauer, non abbiamo invece resistito alla tentazione dello Schweinshaxe. Vi consigliamo quindi sia Haxnbauer - Münzstraße 8, che la Spatenhaus - Residenzstraße 12. Altre recensioni di ristoranti le trovate qui. Anche per quanto riguarda l'aspetto gastronomico ci è sembrato che il gusto fosse sensibilmente superiore al gusto medio della gastronomia tedesca che conosciamo noi. Nella stazione centrale abbiamo trovato per la prima volta in 8 anni di Germania un vero e proprio bar italiano, con pastarelle, tramezzini, piadine, spremute ed espresso vero.
Durante la passeggiata ai giardini inglesi con l'amico Daniele, nostro cicerone, si è scatenata invece una terribile grandinata:
Infine, l'ultimo giorno, visto il maltempo, abbiamo deciso di visitare il Deutsches Museum: il più grande museo al mondo di scienza e tecnologia. Purtroppo anche migliaia di famiglie con bambini avevano avuto la stessa idea e c'era quindi una fila chilometrica. Ovviamente siamo riusciti a vedere solo una piccola parte del museo e per partecipare agli esperimenti interattivi abbiamo dovuto sgomitare con qualche bambino. Abbiamo assistito al bello spettacolo del Planetario e naturalmente non potevamo esimerci dal visitare la parte dedicata alla matematica. C'era anche una sezione "strumenti musicali" dove ho visto diversi antenati del trombone.