Secondo la US news and world report, l'autorevole rivista americana nota per le sue classifiche, tra cui quella delle migliori università, l'Italia sarebbe al primo posto nella classifica relativa all'influenza culturale che un paese esercita sul resto del mondo.
Ecco la descrizione discorsiva dei parametri considerati per la classifica.
"Countries that command cultural influence are often synonymous with fine food, fashion and easy living. They are trendsetters – the country equivalent of the cooler, older sibling. Their products have that certain “je ne sais quoi” that makes them fly a little faster off the shelves. Their music, television and movies are absorbed by other cultures, becoming part of a wider global conversation."
Ovviamente la notizia è stata ignorata da quasi tutti i media italiani.
Io ne sono venuto a conoscenza grazie alla puntata del 17/01/2018 "Italia prima potenza culturale" di Tutta la città ne parla organizzata dopo la telefonata di un ascoltatore che aveva letto la notizia sulla Gazzetta Svizzera.
Ecco alcune citazioni dalla puntata
Piero Bevilacqua, professore di storia contemporanea
“C’è un’attitudine tutta nazionale a enfatizzare gli aspetti negativi della nostra vita collettiva. Ad esempio spesso dai casi di malasanità che arrivano sulla grande stampa si tende a immaginare l’intera sanità italiana come afflitta dai mali che fanno scandalo. In realtà il nostro sistema sanitario nazionale è una conquista straordinaria e ci sono stati tanti paesi che sono venuti a studiarlo.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Paestum
"È sicuramente vero che gli italiani sono molto critici. L’ho notato anch’io che tendono a mettere in risalto gli aspetti negativi dimenticando le straordinarie cose positive che questo paese ha da offrire. Ma forse questo è un pregio degli italiani. Perché uno che mette in luce solo le cose positive può risultare un po’ pretenzioso.
Gli italiani hanno stile e questo è molto apprezzato all’estero. C’è una cultura molto radicata anche in diversi ceti sociali e non limitata ad élite come in molti altri paesi. E questo è vero per la cucina, per la moda, per la cultura classica. La cosa che forse rende unica l’Italia non è solo la presenza suoi monumenti e delle sue tradizioni ma è soprattutto la continuità e la capacità di rendere il passato parte del presente."
Intervistatore
"La sensazione che potrebbe venire a molti italiani è che i parametri misurati da questa classifica abbiamo a che fare più con le sovrastrutture della vita: il cibo, la moda. Cose sicuramente importanti, comparti industriali interessanti. Ma che poi con i servizi e altre cose siamo messi sempre peggio. C’è questa distonia, discrasia che gli italiani hanno nella percezione di se stessi? Forse esageriamo?
Katherine Wilson, scrittrice e attrice
Qualità della vita è anche e soprattutto cultura e rapporti umani. E io penso che in questi ambiti l’Italia batta qualsiasi altro paese.
Ecco la descrizione discorsiva dei parametri considerati per la classifica.
"Countries that command cultural influence are often synonymous with fine food, fashion and easy living. They are trendsetters – the country equivalent of the cooler, older sibling. Their products have that certain “je ne sais quoi” that makes them fly a little faster off the shelves. Their music, television and movies are absorbed by other cultures, becoming part of a wider global conversation."
Ovviamente la notizia è stata ignorata da quasi tutti i media italiani.
Io ne sono venuto a conoscenza grazie alla puntata del 17/01/2018 "Italia prima potenza culturale" di Tutta la città ne parla organizzata dopo la telefonata di un ascoltatore che aveva letto la notizia sulla Gazzetta Svizzera.
Ecco alcune citazioni dalla puntata
Piero Bevilacqua, professore di storia contemporanea
“C’è un’attitudine tutta nazionale a enfatizzare gli aspetti negativi della nostra vita collettiva. Ad esempio spesso dai casi di malasanità che arrivano sulla grande stampa si tende a immaginare l’intera sanità italiana come afflitta dai mali che fanno scandalo. In realtà il nostro sistema sanitario nazionale è una conquista straordinaria e ci sono stati tanti paesi che sono venuti a studiarlo.
Poi c’è un’altra tendenza che è quella che spinge a ideologizzare i problemi facendoli diventare categorie dello spirito.”
Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Paestum
"È sicuramente vero che gli italiani sono molto critici. L’ho notato anch’io che tendono a mettere in risalto gli aspetti negativi dimenticando le straordinarie cose positive che questo paese ha da offrire. Ma forse questo è un pregio degli italiani. Perché uno che mette in luce solo le cose positive può risultare un po’ pretenzioso.
Gli italiani hanno stile e questo è molto apprezzato all’estero. C’è una cultura molto radicata anche in diversi ceti sociali e non limitata ad élite come in molti altri paesi. E questo è vero per la cucina, per la moda, per la cultura classica. La cosa che forse rende unica l’Italia non è solo la presenza suoi monumenti e delle sue tradizioni ma è soprattutto la continuità e la capacità di rendere il passato parte del presente."
Intervistatore
"La sensazione che potrebbe venire a molti italiani è che i parametri misurati da questa classifica abbiamo a che fare più con le sovrastrutture della vita: il cibo, la moda. Cose sicuramente importanti, comparti industriali interessanti. Ma che poi con i servizi e altre cose siamo messi sempre peggio. C’è questa distonia, discrasia che gli italiani hanno nella percezione di se stessi? Forse esageriamo?
Katherine Wilson, scrittrice e attrice
Qualità della vita è anche e soprattutto cultura e rapporti umani. E io penso che in questi ambiti l’Italia batta qualsiasi altro paese.