mercoledì, marzo 30, 2016

Una mia lezione su musica e numeri

La prima esperienza di lezione interattiva su musica e numeri per una terza media romana è andata bene.
Molto gentilmente la professoressa di matematica nonché vicepreside mi ha fatto trovare la situazione ideale per predisporre la lezione: aula vuota con chitarra, tastiera elettronica e proiettore. Quando gli studenti sono entrati tutto era stato sistemato. E già dopo la mia prima domanda per loro ho capito che non c'era motivo di temere la reazione che tra tutte quelle possibili più mi preoccupava: il disinteresse. A tentare di rispondere alle domande, e molto spesso in modo giusto, erano solo tre o quattro ma, a giudicare dai volti e dal linguaggio del corpo, tutti mi sembravano attenti.

L'esperimento iniziale con i suoni della chitarra e conseguente misura delle corde da parte di una volontaria ha funzionato ed è sembrato averli coinvolti. Qualche piccolo segno di disattenzione mi è parso invece di coglierlo solo durante la prima lettura. Penso che dovrò accorciare, snellire e alleggerire quelle tre pagine.

La maggioranza dei ragazzi non aveva origini italiane e le più sveglie e intelligenti mi sono sembrate proprio due ragazze: una di origine asiatica e una di origine est-europea.

Abbiamo parlato di musica, numeri, acustica, frazioni, storia, geografia, astronomia, metodo scientifico, Pitagora e numeri irrazionali. A partire dall'età del ferro fino ad arrivare alla prima chiusura del cerchio ad opera principalmente di Galileo, che reiterò e confermò il fatto che l'universo è scritto nella lingua della matematica e alla seconda chiusura del cerchio della seconda metà del 1800 ad opera di Dedekind che dimostrò definitivamente come Pitagora avesse ragione anche in ambito strettamente matematico. Qui una ragazza si è mostrata sorpresa: così di recente è stato risolto quel problema!? - ha esclamato, fornendomi la sponda per un commento su vivacità e creatività nell'ambito di una materia da loro spesso percepita come monolitica e immutabile. Avrei potuto anche citare la storia del teorema di Fermat come ulteriore esempio ma in quel momento non mi è venuto in mente. Lo includerò per la prossima volta.

Alla fine, attraverso misurazioni di un triangolo di carta, ho cercato si spiegar loro il concetto di non misurabilità della diagonale del quadrato di lato uno.
Purtroppo il tempo non è bastato per proseguire con l'approfondimento (pseudo)-storico/biografico su Pitagora.

Il bilancio è stato sicuramente positivo e, se ne avrò l'occasione, ripeterò con piacere l'esperienza anche in altre scuole. Avevo molto sopravvalutato le difficoltà ma, alla fine, posso dire che i ragazzi sono stati molto educati, curiosi e interessati. E, dopo averne riparlato con gli studenti, la professoressa mi ha riportato la loro impressione: "a parole hanno solo detto che è stato interessante e che si sono divertiti. Per fargli dire di più forse potrei provare a chiedere alla collega di lettere di fargli fare una sorta di componimento su questa esperienza". Ma poveri ragazzi! Vogliamo fargli fare pure il componimento?! No!!!

Nel frattempo preparerò una quasi-replica per adulti per il circolo culturale italo-tedesco.

Secondo l'EFSA la Xylella è la causa del disseccamento degli olivi

La Xylella è responsabile del CoDiRO (Complesso del Disseccamento Rapido degli Olivi), quella malattia che sta colpendo gli ulivi pugliesi e li porta velocemente alla morte. A confermarlo sarebbe un nuovo studio dell'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).





Questo è l'articolo dell'EFSA: Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties. Da lì si può anche scaricare l'articolo scientifico in formato PDF: Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties.

Qui potete scaricare la traduzione in italiano dell’indice e delle conclusioni del rapporto

In italiano se ne parla anche qui e qui.

"Da un lato il CoDiRO, il complesso del disseccamento degli ulivi che sta colpendo gli alberi del Salento; dall’altra laXylella fastidiosa, un batterio “da quarantena”, considerato pericoloso e da combattere. Quello che mancava, fino a questo momento, era la prova che queste due cose fossero collegate, cioè che fosse proprio la Xylella a causare la malattia.
Ora questa prova c’è. E’ arrivata grazie a una ricerca dell’EFSA (European Food Safety Authority), che ha messo la parola fine a mesi di illazioni e accuse di complotto
.
Il CoDiRO, comunque, non sembra colpire tutte le varietà di olivo allo stesso modo: ad esempio, il batterio impiega più tempo a colonizzare cultivar come il Leccino, la Coratina e il Frantoio; mentre particolarmente suscettibile sembra essere il Cellina di Nardò, una delle varietà più diffuse nella zona dell’epidemia. Fra le altre piante, quelle del genere Citrus (arance, mandarini e pompelmi) e le viti (varietà Cabernet sauvignon) sembrano immuni al contagio, a differenza di oleandri e Poligala myrtifolia, che risultano invece molto suscettibili. Per quanto riguarda mandorli, peschi e ciliegi, occorrono invece ulteriori studi.
Confermato il ruolo della sputacchina, l’insetto che nutrendosi della linfa degli olivi agisce da vettore trasmettendo il batterio alle altre piante.
Questo studio si aggiunge a quello pubblicato il 2 marzo sull’European Journal of Plant Pathology, che aveva smontato un altro caposaldo delle teorie complottiste sul tema: all’origine dell’epidemia in atto sembra esserci un unico ceppo di Xylella importato dal Costa Rica e non nove (“innocui” e presenti da sempre sul territorio, come ipotizzato dalla Procura di Lecce nell’ordinanza di sequesto delle piante).
Sulla base di questi risultati, rinnoviamo ancora una volta il nostro appello: se le perizie della Procura dicono qualcosa di diverso devono essere rese pubbliche, in modo che la comunità scientifica possa studiarle e valutarle."

Quindi penso che non valga più quello che avevo scritto su Xylella: Presa diretta, Le Scienze e l'idea che mi sono fatta. E cioè che ancora non si sa con certezza quali siano le cause del CoDiRO.
Ora possiamo affermarlo con maggiore certezza.

Qui le mie altre considerazioni sulla Xylella

lunedì, marzo 28, 2016

Umberto Eco e la mia formazione

Con Umberto Eco se n'è andato un altro mito della mia adolescenza. E con la mia proverbiale prontezza mediatica mi trovo a parlarne a più di un mese di distanza.

Di solito quando muore qualche personaggio illustre mi astengo sia dal glorificarlo sui social media sia dal rompere le palle e chi invece glorifica. Ma per Eco, ho apprezzato anche la glorificazione social mediatica perché mi ha fatto (ri)scoprire varie perle come questa Bustina di Minerva che è una deliziosa sintesi di ironia, leggerezza e profondità. Sarebbe un perfetto epitaffio per Eco.
E poi, contano anche le emozioni. E la morte di Eco ha coinvolto abbastanza le mie emozioni.

Eco è stato sicuramente l'intellettuale che più ha influito sulla mia formazione. Pur non avendolo mai incontrato fisicamente a lui devo la passione per la lettura, il periodo di passione per le lingue antiche, la scoperta di Borges, e furono i suoi testi a innescare molti salutari dubbi su varie certezze che avevo.
La lettura de "Il nome della rosa" mi folgorò e divenni un accanito lettore di Bustine di Minerva e di tutto ciò che il professore pubblicasse. Ogni volta che mia madre si trovava a spostarsi verso la capitale le lasciavo una lista di saggi da comprare e per l'esame di maturità portai una tesina su "Il nome della rosa".
Quando uscì "Il pendolo di Foucault" mi precipitai a comprarlo con la stessa foga con cui i patiti di Apple rincorrono l'uscita di un nuovo modello della casa di Cupertino. Nel gioco dei contrari mi verrebbe da paragonare quella sensazione a quella speculare provata alla morte di Sergio Leone: ora non potrò più vedere un suo nuovo film. Invece con Eco ho almeno la consolazione di non aver ancora letto diversi suoi libri: sia saggi sia romanzi. E penso che li leggerò con lentezza. Distanziandoli sapientemente in modo da ottenere un prolungamento personalizzato della vita di Eco.

E poi Eco mi stava simpatico pure perché aveva ricevuto la sua prima formazione musicale attraverso l'apprendimento di uno strumento a fiato in una banda.

Per concludere lascio la pagina con tutte le sue Bustine di Minerva e un "duetto fenomenale sul conformismo" tra Umberto Eco e Paolo Poli (RIP entrambi) del 1970 trasmessa dalla Rai solo sei anni dopo perché era stata ritenuta inopportuna.

venerdì, marzo 25, 2016

I numeri sul terrorismo nel mondo e attraverso gli anni

Statista ci fornisce i dati sul terrorismo nel mondo tra il 2001 e il 2014:



e attraverso gli anni in Europa:

Che conclusioni se ne possono trarre?

Credo che nella paura di oggi ci sia sicuramente una componente molto mediatica. Però credo pure che rispetto al terrorismo del passato ci sia pure una differenza che rende quello di oggi più imprevedibile, difficile da combattere e quindi più spaventoso. E cioè la presenza di attentatori suicidi. Potrai mettere i controlli che vuoi. Si cererà sempre una coda prima dei controlli e lì è dove l'attentatore potrà colpire.
Detto questo io non sto comunque cambiando il mio stile di vita.






mercoledì, marzo 16, 2016

La questione dell'olio tunisino

Qualche giorno fa ho scritto questa considerazione su facebook:
Da L’olio di oliva tunisino | Notiziole di .mau.

Ecco, oggi, parlando della questione dell'olio tunisino, esprimevo idee molto simili a queste:

"l’Italia nel 2010 produceva il 17% dell’olio totale e nel 2005 ne consumava il 30%. È vero che i dati non sono direttamente confrontabili, ma direi che possiamo affermare senza troppi dubbi che Xylella o non Xylella noi siamo degli importatori d’olio, presumibilmente dalla Spagna. Diciamo che più che gli italiani dovrebbero essere gli spagnoli a preoccuparsi di vedersi eroso il mercato, e che chi vuole olio d’oliva italiano continuerà a trovarlo esattamente allo stesso modo di prima."


Poi, dopo aver visto i video sottostanti  (soprattutto il primo) condivisi dall'amico Roberto, non sono più che cosa pensare. Qualcuno ha idee più precise?

L’Europa ci fa invadere dall’olio tunisino
Passa al Parlamento europeo la proposta di cancellare i dazi su 35mila tonnellate di extravergine l’anno…LA7.IT

La Gabbia - pt 24
Dal porto di Livorno, camion di olio tunisino congelato: una frode milionaria che specula sulla crisi dell'extravergine…LA7.IT

martedì, marzo 15, 2016

La Valle del Corese

Un breve documentario di 10 minuti girato tra le mie colline natie. Per cui non può che essere bellissimo!


Carnevale della Matematica #95 - il giorno Pi greco

L'edizione di marzo del Carnevale della Matematica, la numero 95, è ospitata da Gianluigi Filippelli su dropseaofulaula e il tema è quello del giorno Pi greco.
Io ho contribuito con la cellula melodica "stavolta luminosa e tritonale"



E con un articoletto così introdotto:

Ed è proprio di Dioniso il primo contributo del Carnevale, L'Italia tra i primi dieci paesi più ignoranti al mondo?
Qualche settimana fa ho visto questo titolo di articolo: "Italia nella top ten dei Paesi più ignoranti al mondo". Mi sono chiesto: può essere credibile un titolo che ci posiziona tra i dieci paesi più "ignoranti" al mondo? È possibile che siamo risultati "più ignoranti" anche rispetto ai paesi il cui tasso di analfabetismo è superiore al 50%? Sono andato a leggere l'articolo ed ecco che ho trovato...

Il mese prossimo l'edizione numero 96 del 14 aprile 2016 (“canta, canta, canta, canta, canta il merlo”) verrà ospitata da MaddMaths! e il tema è ancora incognito.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale
Pagina del Carnevale su Facebook

giovedì, marzo 10, 2016

PIL, economia, wikipedia e condivisione

Tra ieri sera e stamane ho letto il post di .mau. Wikipedia fa crollare il PIL e ho visto la puntata del 07/03/2016 di Pane quotidiano con Maurizio Pallante.

Ho trovato interessante questa considerazione di .mau.

Però, almeno dal punto di vista di un economista, la cosa ha perfettamente senso. Quando io lavoro gratuitamente migliorando l’enciclopedia non sto generando ricchezza misurabile: allo stesso modo, chi usa il contenuto di Wikipedia anziché comprare un’enciclopedia non sta generando ricchezza misurabile e persino chi usa Wikipedia per generare contenuto che poi vende non genera tutta la ricchezza possibile, perché c’è solo una transazione economica e non due.
E quindi? Quindi dobbiamo sperare che prima o poi si riesca a trovare una migliore misura della ricchezza del mondo, non tanto per considerare Wikipedia ma anche tutte le cose che ci migliorano ma non richiedono scambio di denaro.

Nella puntata di Pane quotidiano oltre a questo tema, di cui si parla intorno al 13° minuto, si trattano anche altri temi tra cui diseguaglianza, solidarietà, felicità e condivisione che probabilmente sono parte del contenuto del libro di Pallante:
Destra e sinistra addio. Per una nuova declinazione dell'uguaglianza