martedì, febbraio 21, 2017

Occidente senza utopie: l'idea di Stato americana e quella europea

Ho trovato molto interessante la spiegazione di una delle differenze tra l'idea americana e quella europea di Stato che Massimo Cacciari e Paolo Prodi danno nel libro Occidente senza utopie.
Quella differenza, che secondo gli autori si può far risalire alle rivoluzioni americana e francese, ha prodotto effetti ancora chiaramente visibili nelle nostre rispettive società moderne. Almeno questa è l'impressione che mi sono fatta dopo aver frequentato saltuariamente gli Stati Uniti e aver lavorato quotidianamente con colleghi statunitensi negli ultimi quasi due decenni.

 "A questo punto i due cammini (quello americano e quello europeo) si distinguono. Da una parte (quella americana) una religione che possiamo chiamare civile, nella quale Dio è garante di un patto politico che gli uomini giurano nella loro costituzione, dall’altra una politica che tende ad assorbire la religione al suo interno costruendo le nuove divinità della nazione, della classe e della razza. Si delineano quindi due vie: una che potremmo definire la via delle “religioni civiche”, l’altra che potremmo definire la via delle “religioni politiche”. Non si tratta certamente di due vie separate ma di due cammini in qualche modo particolarmente intrecciati nella storia del pensiero teologico e del pensiero politico-costituzionale.
...
Sul continente europeo la storia sembra seguire la linea tracciata da Rousseau. Il problema al centro del cinquantennio che va all’incirca dal 1780 al 1830 sembra consistere nel venir meno del principio di una doppia appartenenza che aveva caratterizzato le età precedenti: in vista del monopolio del controllo e del modellamento dell’uomo si impone una sola e unica fedeltà, quella della Nazione. Lo Stato esce vincitore dalla contesa ma attraversando una metamorfosi rilevante, inglobando cioè una forte quota di sacralità da una Chiesa costretta a una linea difensiva sempre più ristretta: l’emergere dell’ideologia dello Stato-nazione al quale l’individuo è consacrato come suddito e poi come cittadino dalla sua nascita (non dal battesimo)."

lunedì, febbraio 20, 2017

Suburra

Ieri abbiamo visto Suburra. Se ne può fare a meno nonostante la presenza di attori molto bravi.

Io avevo letto il libro. Beh, uno rimane sempre deluso dal film quando ha letto il libro, direte. Ma in questo caso credo che regista e sceneggiatori, incluso l'autore del libro, ci si siano messi d'impegno per trasformare il bel libro di de Cataldo in un film brutto. Hanno eliminato la metà buona (in tutti i sensi) della storia e hanno raccontato la metà cattiva cambiando aspetti che hanno peggiorato anche quel residuo di storia. Ne è venuta fuori un'accozzaglia di personaggi appiattiti e irrecuperabilmente cattivi e scene esageratamente e irrealisticamente violente mentre si è perso l'aspetto più interessante dei contrasti, delle tensioni e della complessità dei personaggi.

Ho letto diverse recensioni piene di entusiasmo. Inclusa una di Marco Travaglio. Tra quelle che ho visto, quella che più si avvicina alla mia opinione è questa: Suburra è un luna park moralistico e senza ironia.

mercoledì, febbraio 15, 2017

Carnevale della Matematica #106 - libri di matematica e insalate di cibernetica

L'edizione di febbraio del Carnevale della Matematica, la numero 106, è ospitata da Rudi Matematici e il tema è "libri di matematica e insalate di cibernetica".
Io ho contribuito con una cellula melodica:

La cellula melodica da Dioniso : una quinta aumentata o - per quegli scellerati che ignorano l'enarmonia pitagorica - sesta minore, che dir si voglia, che genera la melodia per il semplicissimo verso gaussiano del 106 costituito da sole quattro sillabe.Dioniso è sempre eccessivo, non fateci caso... come possa venirgli in  mente che esista ancora qualcuno al mondo che non conosca l'enarmonia pitagorica, davvero non ce lo spieghiamo.



E con un paio di articoletti così introdotti:

Ma torniamo cominciando, nel senso che cominciamo con i contributi dei blogger, tornando ad uno già citato, Dioniso: 
Roberto Natalini e il rapporto tra matematica e realtà
Notata l'eleganza dionisiaca? Inizia il Carnevale citando un carnevalista (cosa che prima di lui, siamo pronti a scommettere, nessuno era mai riuscito a fare) e poi rimane in tema, dacché quello di Zellini è certo libro di matematica. 

Il mese prossimo l'edizione numero 107 del 14 marzo 2017 (“lieto”) verrà ospitata da DropSea – e il tema sarà: Pi day.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.

domenica, febbraio 12, 2017

Sanremo e Occidentali's Karma

Giorni fa Zucchero mi ha detto: senti questa, è Occidentali's Karma, la mia canzone preferita.
L'ho ascoltata e la prima impressione è stata: ironica, non banale, orecchiabile e coinvolgente (confesso che l'abbiamo pure ballata).

Mi piace ma non vincerà mai, ho pensato. Credevo che fosse un po' troppo ardita e poco sanremese.
Quindi, o devo ridefinire la mia idea di sanremesitudine oppure Francesco Gabbani è riuscito a trovare una di quelle rare e fortunate alchimie che piacciono a tipologie diverse di pubblico.

giovedì, febbraio 09, 2017

Prontuario di comportamento di fronte a un problema: per me stesso

1. Se vedi un problema (esempio: un rifiuto lasciato in strada), prima di tutto, invece di lamentarti al bar o in un gruppo a casaccio su Facebook, cerca di fare quello che puoi eliminare quel problema (esempio: prendi quel rifiuto e gettalo in un contenitore appropriato).

2. Se vuoi lamentarti, indipendentemente dal fatto di essere riuscito a risolvere il problema o meno, fallo in modo costruttivo esponendo cordialmente e appropriatamente il problema a chi può fare qualcosa per risolverlo.

3. Solo a questo punto, a seconda dei risultati dei primi due punti, chiediti se sia il caso di esporre il problema, a scopo educativo oppure per ascoltare costruttivamente altri pareri, su un social media.

So che è una lista ideale e non sempre applicabile ma cercherò di osservarla il più possibile.

lunedì, febbraio 06, 2017

Ho visto il musical "La la land" - mi è piaciuto?

Domenica ho visto La la land.

Per più di metà del film il mio voto si aggirava intorno al 6 meno. Poi è andato in leggero crescendo fino a un 7 e mezzo intorno ai 10 minuti prima della fine. Con il finale è schizzato al 10, forse pure con lode.
Quindi, che voto finale dovrei assegnargli? Il massimo? Una media? E che tipo di media?

Le occasioni che non possono che essere perdute

venerdì, febbraio 03, 2017

Il biglietto per il Pantheon?

Ho appena ascoltato la puntata "Il genio di Gian Lorenzo Bernini" di Quante storie con Tomaso Montanari come ospite. La discussione su Franceschini e il biglietto d'ingresso al Pantheon comincia al 5° minuto.

Ho trovato sconfortante la mancanza di concretezza dello storico dell'arte e mi sono trovato totalmente d'accordo con Augias soprattutto quando, verso il 16° minuto, dice che noi abbiamo l'eredità del nostro passato e che per tutelarla dobbiamo, con ogni dovuta cautela, usare anche i soldi prodotti dal patrimonio artistico per salvare il patrimonio artistico stesso.

Credo che l'idealismo utopico e assolutamente privo di concretezza, di cui Tomaso Montanari sembra pervaso, sia uno dei problemi del nostro paese.
È un'idealismo che, a prima vista, fa anche una buona impressione perché infarcito di belle idee, buoni sentimenti e romanticismo. Ma è totalmente privo di realismo.

La discussione mi ha ricordato il dibattito tra Carofiglio e la Guerritore sulla riforma costituzionale: da una parte la consapevolezza che la soluzione non è quella ideale ma è un buon compromesso per risolvere subito diversi problemi, dall'altra un'accozzaglia di luoghi comuni, benaltrismo e belle soluzioni ideali ma irrealizzabili per un futuro molto ipotetico. Bellissime affermazioni che non hanno alcun riscontro pratico.