Vi siete mai chiesti perché costruiscano le biciclette da uomo con un tubo d'acciaio proprio ad altezza delle orchidee? Farà parte di un complotto ordito dalla lobby dei cori di voci bianche per far crescere gli adepti?
Date queste premesse non ho avuto dubbi al momento dell'acquisto della mia prima bicicletta di prima mano da quando mi trovo ad Heidelberg: la voglio da donna!
Boicotta anche tu la lobby dei cori di voci bianche comprando una bicicletta da donna.
Un diario con divagazioni su varie mie passioni. Tra le quali la musica, la matematica, la scrittura, la cucina, i viaggi, la Germania e i balli popolari del centro-sud Italia.
martedì, aprile 29, 2008
giovedì, aprile 24, 2008
Riflessioni sul tedesco e sugli isomorfismi semantici italo-germanici
Ho cominciato a frequentare lezioni di tedesco nel 2000, circa un anno dopo il mio arrivo in Germania. Inizialmente però non impegnavo troppe energie nello studio di questa lingua, impegnato com'ero a migliorare il mio inglese.
Trovavo inizialmente molte difficoltà a memorizzare i vocaboli in quanto per la maggior parte non fornivano alcun appiglio o somiglianza acustico-sintattica. Mi accorsi presto però delle scorciatoie mnemoniche che offriva la struttura semantica dei vocaboli di questa lingua e cominciai a sfruttarle.
Mi piace classificare Questi miei appigli mnemonici in due categorie. (Non sono un linguista. Quello che scrivo è quindi privo di ogni base scientifica. È solo il risultato delle elucubrazioni dei miei tre neuroni residui.)
Queste due tecniche mi consentono spesso di dedurre il significato di vocaboli mai visti prima.
Altri aspetti da citare.
In tedesco esistono dei verbi composti da preposizione + verbo che nella coniugazione si separano. Prendo come esempio il verbo "unterordnen" ("subordinare"), composto di "unter" = "sotto" e "ordnen" = "ordinare". Se voglio dire: "Oggi subordino i miei interessi al bene comune", dovrò dire: "Heute ordne ich meine Interessen dem Gemeinwohl unter". Riportando la frase parola per parola risulterebbe: "Oggi ordino i miei interessi al bene comune sub". Si capisce cioè il significato del verbo solo alla fine della frase: all'inizio sembrerebbe che uno voglia mettere ordine tra i propri interessi e alla fine si capisce che invece che li si vuole subordinare.
In tedesco, quando un tempo verbale richiede un ausiliare, il verbo va alla fine. Inoltre nelle frasi subordinate i verbi vanno sempre alla fine e se i verbi della subordinata sono due questi si invertono.
Ad esempio, se voglio dire: "Ho mangiato la mela, che ho comprato ieri dal fruttivendolo", dovrò dire: "Ich habe den Apfel gegessen, den ich gestern bei dem Gemüseladen gekauft habe". Riportando la frase parola per parola risulterebbe: "Ho la mela mangiato, che ieri dal fruttivendolo comprato ho".
Se si hanno più subordinate (Schachtelsätze) si ha addirittura le possibilità di mettere tutti i verbi alla fine.
Ad esempio, se voglio dire: "Ho mangiato la mela, che ho comprato ieri dal fruttivendolo che mi hai consigliato", potrò anche formulare la frase in questo modo: "Ich habe den Apfel, den ich gestern bei dem Gemüseladen, den du mir empfohlen hast, gekauft habe, gegessen". Cioè: "Ho la mela, che ieri dal fruttivendolo, che mi consigliato hai, comprato ho, mangiato".
Trovavo inizialmente molte difficoltà a memorizzare i vocaboli in quanto per la maggior parte non fornivano alcun appiglio o somiglianza acustico-sintattica. Mi accorsi presto però delle scorciatoie mnemoniche che offriva la struttura semantica dei vocaboli di questa lingua e cominciai a sfruttarle.
Mi piace classificare Questi miei appigli mnemonici in due categorie. (Non sono un linguista. Quello che scrivo è quindi privo di ogni base scientifica. È solo il risultato delle elucubrazioni dei miei tre neuroni residui.)
- Posso spiegare con degli esempi quello che chiamo isomorfismo semantico. Durante le prime lezioni appresi che "televisore" si dice "Fernseher". Assurdo! Pensai. Come è possibile memorizzare vocaboli di questa lingua in cui anche questi termini internazionali risultano (sintatticamente) così diversi! Scomponendo però i termini e riducendoli alle loro valenze semantiche, ci si accorge che sono identici: "fern" = "lontano", "seher" = "visore".
Due parole come "Vaterland" e "patria" sembrano non avere nulla in comune, ma "Vater" = "padre" e "Land" = "terra".
"entscheiden" e "decidere": "ent" = particella che di solito indica l'atto dell'allontanamento e "scheiden" = "separare", cioè "tagliare", esattamente uno dei significati che aveva "decidere" in latino, ma anche nell'italiano del XIV sec. La parola è infatti composta da "de" particella che come "ent" di solito indica l'atto dell'allontanamento e "caedere" = tagliare. Infatti quando si decide si tagliano via una o più alternative.
"entleeren" e "svuotare" o "evacuare" (ex-vacuus): "ent" come sopra, "leer" = "vacuo", "vuoto", "leeren" = "vuotare".
"Gleichgewicht" ed "equilibrio" (aequi-libra): "gleich" = "identico", "stesso", "gewicht" = "peso".
"unterhalten" ed "intrattenere": "unter" = "tra", "halten" = "tenere".
"entwickeln" e "sviluppare": "ent" come sopra, "wickeln" = "avviluppare".
Mi sono spesso chiesto il perché di queste somiglianze semantiche. Il mio primo insegnante di tedesco mi disse che quando i popoli germanici vennero a contatto con la lingua latina ci fu la coniazione di molti nuovi termini, i cui concetti associati, quei popoli non conoscevano e usarono quindi probabilmente il calco semantico latino germanizzandolo. - Un altro appiglio, in qualche modo correlato con il primo, consiste nella logicità della struttura di questa lingua. Questa caratteristica la definirei matrioschismo. Come le famose bambole russe, se si apre (scompone) un vocabolo tedesco ci si trovano quasi sempre degli altri vocaboli. Questo fa sì che una volta che uno ha fatto una buona scorta mnemonica di questi mattoncini, può usarli per costruire o scomporre l'edificio logico di questa lingua.
Ad esempio: "Umweltverschmutzung" = "inquinamento". Scomposizione: "um" = particella che di solito indica l'intorno, "Welt" = "mondo", "ver" = particella che di solito ha un valore peggiorativo, "Schmutz" = "sporcizia", "-ung" = particella che sostantivizza e astrae.
Poi c'è la parola di 74 caratteri, costruita con un po' di creatività, che viene sempre citata: Donaugrossschifffahrtswegdampfschifffahrtgesellschaftskapitänsuniformknopf, che significa: "bottone dell'uniforme del capitano della compagnia di navigazione a vapore della grande linea di navigazione Danubio".
La precedente parola ha, diciamo così, solo valenza teorica. È molto facile però incontrare parole tra i 20 e i 30 caratteri. Ad esempio, usando il già citato "Umweltverschmutzung" = "inquinamento", se si vuole dire problema d'inquinamento si dirà: Umweltverschmutzungsproblem: 27 lettere.
Ci sono poi molti giochini su queste parole lunghe. Questa è ad esempio la parola più lunga senza ripetizioni di lettere Heizölrückstoßabdämpfung: 24 lettere. Non so esattamente che cosa significhi: assorbimento della ripercussione della nafta? Boh!
Queste due tecniche mi consentono spesso di dedurre il significato di vocaboli mai visti prima.
Altri aspetti da citare.
In tedesco esistono dei verbi composti da preposizione + verbo che nella coniugazione si separano. Prendo come esempio il verbo "unterordnen" ("subordinare"), composto di "unter" = "sotto" e "ordnen" = "ordinare". Se voglio dire: "Oggi subordino i miei interessi al bene comune", dovrò dire: "Heute ordne ich meine Interessen dem Gemeinwohl unter". Riportando la frase parola per parola risulterebbe: "Oggi ordino i miei interessi al bene comune sub". Si capisce cioè il significato del verbo solo alla fine della frase: all'inizio sembrerebbe che uno voglia mettere ordine tra i propri interessi e alla fine si capisce che invece che li si vuole subordinare.
In tedesco, quando un tempo verbale richiede un ausiliare, il verbo va alla fine. Inoltre nelle frasi subordinate i verbi vanno sempre alla fine e se i verbi della subordinata sono due questi si invertono.
Ad esempio, se voglio dire: "Ho mangiato la mela, che ho comprato ieri dal fruttivendolo", dovrò dire: "Ich habe den Apfel gegessen, den ich gestern bei dem Gemüseladen gekauft habe". Riportando la frase parola per parola risulterebbe: "Ho la mela mangiato, che ieri dal fruttivendolo comprato ho".
Se si hanno più subordinate (Schachtelsätze) si ha addirittura le possibilità di mettere tutti i verbi alla fine.
Ad esempio, se voglio dire: "Ho mangiato la mela, che ho comprato ieri dal fruttivendolo che mi hai consigliato", potrò anche formulare la frase in questo modo: "Ich habe den Apfel, den ich gestern bei dem Gemüseladen, den du mir empfohlen hast, gekauft habe, gegessen". Cioè: "Ho la mela, che ieri dal fruttivendolo, che mi consigliato hai, comprato ho, mangiato".
martedì, aprile 22, 2008
Burocrazia ieratico-kafkiana e Progetto Intelligente
Pare che negli ultimi tempi varie manifestazioni di burocrati mi stiano un po' perseguitando.
L'assurda, contraddittoria (e qui autocriticamente non risparmio neppure me stesso) e paradossale vicenda si può riassumere così: la mia cuginetta preferita mi ha chiesto di fare da padrino alla mia neonata nipotina e probabilmente me lo impediranno adducendo uno stupido cavillo degno della peggiore burocrazia kafkiana come pretesto.
Ulteriori dettagli.
Mia cugina sa benissimo come io la pensi in fatto di religione cattolica. Io sono cresciuto in una famiglia cattolica osservante e sono stato quindi educato a quei principi. Posso dire che anche ora i miei principi non si discostino di molto da quelli del Vangelo. La base è quella. Si discostano sicuramente da quasi tutte le sovrastrutture, le interpretazioni e le aggiunte della chiesa cattolica.
Nonostante ciò, mia cugina mi ha chiesto di assumere questo ruolo perché immagino ci tenga e sappia che ci tengo anch'io. Avrà inoltre pensato che io abbia le carte morali ed affettive in regola per seguire il cammino di crescita della bambina. Io, più che da un punto di vista religioso, la vivo come un'investitura simbolica ma con anche una concreta valenza sociale ed affettiva.
Mia cugina è andata quindi a comunicarlo al parroco della parrocchia in cui io sono stato battezzato, ho fatto la prima comunione e la cresima e in cui ho trascorso i primi venti anni della mia vita. Quel prete mi conosce da quando avevo 9 anni e per anni ho fatto il chierichetto con lui.
Questo parroco ha detto a mia cugina che avrei avuto bisogno di un'autocertificazione in cui dichiaro di aver ricevuto tutti i santi sacramenti e che tale autocertificazione deve essere firmata dal parroco del luogo in cui risiedo.
A nulla sono valse le obiezioni che i santi sacramenti da me ricevuti sono tutti registrati nel registro contenuto nell'armadio alle sue spalle e che comunque io sono ancora registrato come residente all'anagrafe di quel paese.
Ora vi devo svelare un altro aspetto della paradossale vicenda. Qui in Germania vige una legge secondo cui, se uno si dichiara credente cattolico o protestante deve pagare una tassa aggiuntiva dell'otto per cento (per cento avete letto bene, non per mille) per finanziare tali chiese. Io mi sono chiaramente dichiarato non credente.
Ora però viene il bello. L'autorità civile ha trasmesso la dichiarazione all'autorità religiosa tedesca, la quale l'ha trasmessa all'autorità religiosa italiana. La dichiarazione è quindi arrivata nelle mani del mio parroco.
Il mio parroco sa quindi benissimo che il parroco tedesco non non mi firmerà mai l'assurda autocertificazione.
L'aspetto che più mi irrita di questa vicenda è che il parroco del mio paese natío vuole impedirmi di fare da padrino alla mia nipotina, ma non vuole prendersi la responsabilità di tale decisione e da perfetto burocrate vigliacco nasconde la sua volontà dietro uno stupido e contraddittorio cavillo burocratico.
Per vendicarmi riporto il primo paragrafo di un interessante articolo che ho letto oggi nella sala d'attesa dell'ortopedico prima che mi diagnosticasse una borsite prepatellare, meglio nota come ginocchio della lavandaia: mi mancava.
di Robert Todd Carroll
Versione italiana a cura di Dario Ventra
Da Il dizionario dello scettico
L’argomento del progetto divino sarebbe una delle “prove” dell’esistenza di Dio. Nella sua forma più semplice, esso deduce, dall’ordine e dalla bellezza dell’universo, l’esistenza di un suo progettista e creatore intelligente. L’argomento è stato accusato di essere una petizione di principio: al fine di dimostrare l’esistenza di un creatore, si presuppone che l’universo sia stato progettato. Esso inoltre ignora l’evidenza: oltre che di bellezza e magnificenza, l’universo è anche pieno di… Beh, per essere delicati diciamo che è pieno di oscenità! Forse dovrei essere più preciso, ma suppongo che il lettore capisca a cosa alludo: bambini che nascono senza cervello; brava gente che patisce torture mostruose come le neurofibromatosi; gente un po’ meno brava che prende la tintarella godendosi potere, reputazione, ecc.; vulcani che esplodono; terremoti che squassano il pianeta; uragani e trombe d’aria che spazzano via migliaia di vite in un solo giorno. Se è ingiusto definire oscenità cose del genere, a che si riferiscono i teisti parlando sconsideratamente di male morale e fisico?? L’affermazione fatta da molti sostenitori del “Progetto Intelligente”, che tali miserie ci sembrano tali solo perché ne ignoriamo la visione divina, non potendone dunque apprezzare il vero valore, si confuta da sé: se non possiamo distinguere fra ciò che è bene e ciò che è male, ammesso che vi sia un progetto, non possiamo nemmeno giudicare se esso sia buono o cattivo.
Ulteriori articoli.
L'assurda, contraddittoria (e qui autocriticamente non risparmio neppure me stesso) e paradossale vicenda si può riassumere così: la mia cuginetta preferita mi ha chiesto di fare da padrino alla mia neonata nipotina e probabilmente me lo impediranno adducendo uno stupido cavillo degno della peggiore burocrazia kafkiana come pretesto.
Ulteriori dettagli.
Mia cugina sa benissimo come io la pensi in fatto di religione cattolica. Io sono cresciuto in una famiglia cattolica osservante e sono stato quindi educato a quei principi. Posso dire che anche ora i miei principi non si discostino di molto da quelli del Vangelo. La base è quella. Si discostano sicuramente da quasi tutte le sovrastrutture, le interpretazioni e le aggiunte della chiesa cattolica.
Nonostante ciò, mia cugina mi ha chiesto di assumere questo ruolo perché immagino ci tenga e sappia che ci tengo anch'io. Avrà inoltre pensato che io abbia le carte morali ed affettive in regola per seguire il cammino di crescita della bambina. Io, più che da un punto di vista religioso, la vivo come un'investitura simbolica ma con anche una concreta valenza sociale ed affettiva.
Mia cugina è andata quindi a comunicarlo al parroco della parrocchia in cui io sono stato battezzato, ho fatto la prima comunione e la cresima e in cui ho trascorso i primi venti anni della mia vita. Quel prete mi conosce da quando avevo 9 anni e per anni ho fatto il chierichetto con lui.
Questo parroco ha detto a mia cugina che avrei avuto bisogno di un'autocertificazione in cui dichiaro di aver ricevuto tutti i santi sacramenti e che tale autocertificazione deve essere firmata dal parroco del luogo in cui risiedo.
A nulla sono valse le obiezioni che i santi sacramenti da me ricevuti sono tutti registrati nel registro contenuto nell'armadio alle sue spalle e che comunque io sono ancora registrato come residente all'anagrafe di quel paese.
Ora vi devo svelare un altro aspetto della paradossale vicenda. Qui in Germania vige una legge secondo cui, se uno si dichiara credente cattolico o protestante deve pagare una tassa aggiuntiva dell'otto per cento (per cento avete letto bene, non per mille) per finanziare tali chiese. Io mi sono chiaramente dichiarato non credente.
Ora però viene il bello. L'autorità civile ha trasmesso la dichiarazione all'autorità religiosa tedesca, la quale l'ha trasmessa all'autorità religiosa italiana. La dichiarazione è quindi arrivata nelle mani del mio parroco.
Il mio parroco sa quindi benissimo che il parroco tedesco non non mi firmerà mai l'assurda autocertificazione.
L'aspetto che più mi irrita di questa vicenda è che il parroco del mio paese natío vuole impedirmi di fare da padrino alla mia nipotina, ma non vuole prendersi la responsabilità di tale decisione e da perfetto burocrate vigliacco nasconde la sua volontà dietro uno stupido e contraddittorio cavillo burocratico.
Per vendicarmi riporto il primo paragrafo di un interessante articolo che ho letto oggi nella sala d'attesa dell'ortopedico prima che mi diagnosticasse una borsite prepatellare, meglio nota come ginocchio della lavandaia: mi mancava.
argomento del progetto divino- Il Dizionario dello Scettico
di Robert Todd Carroll
Versione italiana a cura di Dario Ventra
Da Il dizionario dello scettico
L’argomento del progetto divino sarebbe una delle “prove” dell’esistenza di Dio. Nella sua forma più semplice, esso deduce, dall’ordine e dalla bellezza dell’universo, l’esistenza di un suo progettista e creatore intelligente. L’argomento è stato accusato di essere una petizione di principio: al fine di dimostrare l’esistenza di un creatore, si presuppone che l’universo sia stato progettato. Esso inoltre ignora l’evidenza: oltre che di bellezza e magnificenza, l’universo è anche pieno di… Beh, per essere delicati diciamo che è pieno di oscenità! Forse dovrei essere più preciso, ma suppongo che il lettore capisca a cosa alludo: bambini che nascono senza cervello; brava gente che patisce torture mostruose come le neurofibromatosi; gente un po’ meno brava che prende la tintarella godendosi potere, reputazione, ecc.; vulcani che esplodono; terremoti che squassano il pianeta; uragani e trombe d’aria che spazzano via migliaia di vite in un solo giorno. Se è ingiusto definire oscenità cose del genere, a che si riferiscono i teisti parlando sconsideratamente di male morale e fisico?? L’affermazione fatta da molti sostenitori del “Progetto Intelligente”, che tali miserie ci sembrano tali solo perché ne ignoriamo la visione divina, non potendone dunque apprezzare il vero valore, si confuta da sé: se non possiamo distinguere fra ciò che è bene e ciò che è male, ammesso che vi sia un progetto, non possiamo nemmeno giudicare se esso sia buono o cattivo.
Ulteriori articoli.
lunedì, aprile 21, 2008
Fine settimana concertistico
Venerdì e sabato abbiamo assistito a due bei concerti nell'ambito della heidelberger Frühling.
Venerdì sera abbiamo ascoltato "Il giardino armonico" (Sito ufficiale un po' trascurato)diretto da Giovanni Antonini.
Il programma era il seguente:
Francesco Geminiani (1680-1762)
Concerto grosso in re minore op. 5 Nr. 12 „La Follia“ per archi e basso continuo
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto Brandenburgese Nr. 3 G-Dur BWV 1048
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in do maggiore RV 444 per Flautino, archi e basso continuo
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto per flauto dolce, flauto traverso, archi e basso continuo in mi minore TWV 52:e1
Johann Sebastian Bach
Concerto Brandenburgese Nr. 4 G-Dur BWV 1049
Tra gli obiettivi di "Il giardino armonico" c'è anche quello di interpretare i pezzi di musica rinascimentale e barocca in modo più "fedele" possibile. Usando all'occorrenza anche strumenti d'epoca.
È stato un bel concerto. Alla fine abbiamo comprato un loro cofanetto di 10 CD.
Sabato sera invece abbiamo ascoltato "Fazıl Say" (pianoforte solo).
Il programma era il seguente:
Joseph Haydn (1732-1809)
Sonata per pianoforte Nr. 35 in Do maggiore
Modest Mussorgsky (1839-1881)
„Quadri di un'esposizione“
Maurice Ravel (1875-1937)
Sonatine (1905)
George Gershwin (1898-1937)/Fazıl Say (*1970)
„Summertime” Fantasy
Fazıl Say
„Black Earth“. Fantasia sulla ballata turca „Kara Toprak“
Alla Turca Jazz. Fantasia sul Rondo dalla Sonata per pianoforte in La maggiore KV 331
Paganini Jazz. Variazioni sul capriccio Nr. 24
Fazil Say lo avevamo sentito per la prima volta lo scorso anno.
Si è confermato un buon compositore e un grande interprete.
Era la prima volta che ascoltavo „Quadri di un'esposizione“ nella loro versione originale (cioè per pianoforte solo). Fazil Say, con la sua bravura di interprete, riesce quasi a colmare l'ovvia assenza della ricchezza timbrica di un orchestra come quella della strumentazione di Ravel.
Alla fine, come lo scorso anno, c'è stato di un lunghissimo applauso trasformatosi in ovazione con pubblico in piedi.
Venerdì sera abbiamo ascoltato "Il giardino armonico" (Sito ufficiale un po' trascurato)diretto da Giovanni Antonini.
Il programma era il seguente:
Francesco Geminiani (1680-1762)
Concerto grosso in re minore op. 5 Nr. 12 „La Follia“ per archi e basso continuo
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto Brandenburgese Nr. 3 G-Dur BWV 1048
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Concerto in do maggiore RV 444 per Flautino, archi e basso continuo
Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto per flauto dolce, flauto traverso, archi e basso continuo in mi minore TWV 52:e1
Johann Sebastian Bach
Concerto Brandenburgese Nr. 4 G-Dur BWV 1049
Tra gli obiettivi di "Il giardino armonico" c'è anche quello di interpretare i pezzi di musica rinascimentale e barocca in modo più "fedele" possibile. Usando all'occorrenza anche strumenti d'epoca.
È stato un bel concerto. Alla fine abbiamo comprato un loro cofanetto di 10 CD.
Sabato sera invece abbiamo ascoltato "Fazıl Say" (pianoforte solo).
Il programma era il seguente:
Joseph Haydn (1732-1809)
Sonata per pianoforte Nr. 35 in Do maggiore
Modest Mussorgsky (1839-1881)
„Quadri di un'esposizione“
Maurice Ravel (1875-1937)
Sonatine (1905)
George Gershwin (1898-1937)/Fazıl Say (*1970)
„Summertime” Fantasy
Fazıl Say
„Black Earth“. Fantasia sulla ballata turca „Kara Toprak“
Alla Turca Jazz. Fantasia sul Rondo dalla Sonata per pianoforte in La maggiore KV 331
Paganini Jazz. Variazioni sul capriccio Nr. 24
Fazil Say lo avevamo sentito per la prima volta lo scorso anno.
Si è confermato un buon compositore e un grande interprete.
Era la prima volta che ascoltavo „Quadri di un'esposizione“ nella loro versione originale (cioè per pianoforte solo). Fazil Say, con la sua bravura di interprete, riesce quasi a colmare l'ovvia assenza della ricchezza timbrica di un orchestra come quella della strumentazione di Ravel.
Alla fine, come lo scorso anno, c'è stato di un lunghissimo applauso trasformatosi in ovazione con pubblico in piedi.
domenica, aprile 20, 2008
Governo Prodi: un disastro?
Ottima analisi politica di Scalfari. Chi pensa che il governo Prodi sia stato una catastrofe l'ascolti.
giovedì, aprile 17, 2008
No Country for Old Men
Abbiamo visto "No Country for Old Men". Forse un po' perché le mie aspettative erano molto alte, visto che me ne avevano parlato tutti molto bene; un po' perché quell'accento texano, che al mio orecchio suona molto caldo, musicale e rassicurante, è quasi incomprensibile, e mi sono perso quindi molti dialoghi; il film mi ha deluso. Mi è parso che ci fossero molti buchi nel tessuto narrativo. Viste le lodi e i premi ricevuti da ogni dove, ho pensato che la pellicola non fosse alla mia portata.
Dopo la visione però Zucchero mi ha letto una recensione di Lodoli, la cui chiave di lettura mi è piaciuta molto e ha un po' alleviato la mia delusione. Quella chiave, che non ho saputo trovare da solo, spiega anche molti dei buchi che mi sembrava di aver scorto.
Video e interviste.
Dopo la visione però Zucchero mi ha letto una recensione di Lodoli, la cui chiave di lettura mi è piaciuta molto e ha un po' alleviato la mia delusione. Quella chiave, che non ho saputo trovare da solo, spiega anche molti dei buchi che mi sembrava di aver scorto.
Video e interviste.
lunedì, aprile 14, 2008
Exit Poll e Proiezioni
Primo Exit Poll: ore 15
Camera
Pdl-Lega 42
Pd-Idv 40
Udc 5,5
Sa 4,5
Proiezioni: ore 17
Senato
Pdl-Lega 44,9%
Pd-Idv 38,2%
Proiezioni: ore 20 - Il Triumvirato
Narrami o diva,
del terzo Silvio,
l'era funesta,
che infiniti addusse
danni agli Itàli.
E molte anzitempo al rogo
generose travolse leggi di Prodi.
Camera
Pdl-Lega 42
Pd-Idv 40
Udc 5,5
Sa 4,5
Proiezioni: ore 17
Senato
Pdl-Lega 44,9%
Pd-Idv 38,2%
Proiezioni: ore 20 - Il Triumvirato
Narrami o diva,
del terzo Silvio,
l'era funesta,
che infiniti addusse
danni agli Itàli.
E molte anzitempo al rogo
generose travolse leggi di Prodi.
sabato, aprile 12, 2008
Sono tutti uguali!(?)
Ascoltatelo e poi venitemi a dire che sono tutti uguali!
Dopo Rutelli e una quindicina di minuti che si possono pure saltare c'è l'arrivo dell'autobus di Uolter a Piazza del Popolo. Poi, verso il ventesimo minuto, ci sono i messaggi dai grandi del mondo, che forse andrebbero ascoltati. Poi c'è l'intervento di Franceschini e infine, verso il trentunesimo minuto, parla Uolter (o Ualter, come dice Zapatero). Il discorso mi è piaciuto molto e secondo me dimostra non solo che il PD non sia uguale al PDL, ma che si trovi esattamente agli antipodi politici, sociali e di stile rispetto a quest ultimo; e che, a differenza del PDL, offra un progetto credibile, realistico, ambizioso e condivisibile per il nostro paese.
Qui invece c'è NANNI MORETTI: "NON REGALIAMO L'ITALIA A BERLUSCONI" (in tre parti). Dice verità ovvie ma che spesso anche le persone di sinistra tendono a dimenticare.
Dopo Rutelli e una quindicina di minuti che si possono pure saltare c'è l'arrivo dell'autobus di Uolter a Piazza del Popolo. Poi, verso il ventesimo minuto, ci sono i messaggi dai grandi del mondo, che forse andrebbero ascoltati. Poi c'è l'intervento di Franceschini e infine, verso il trentunesimo minuto, parla Uolter (o Ualter, come dice Zapatero). Il discorso mi è piaciuto molto e secondo me dimostra non solo che il PD non sia uguale al PDL, ma che si trovi esattamente agli antipodi politici, sociali e di stile rispetto a quest ultimo; e che, a differenza del PDL, offra un progetto credibile, realistico, ambizioso e condivisibile per il nostro paese.
Qui invece c'è NANNI MORETTI: "NON REGALIAMO L'ITALIA A BERLUSCONI" (in tre parti). Dice verità ovvie ma che spesso anche le persone di sinistra tendono a dimenticare.
mercoledì, aprile 09, 2008
Esperienze musicali italo-teutoniche (la musica nella mia vita) - quinta parte
Nel 2004 cominciai a suonare in un'orchestra: la Stamitz-Orchester di Mannheim. Che poi venni a sapere essere una della più grandi e vecchie orchestre di non-professionisti d'Europa. Per tradizione solo il direttore è un professionista. Nel 2004 anche il primo violino era un professionista. Gli altri circa ottanta orchestrali non sono musicisti di professione, ma suonano mediamente ad un livello molto buono.
Mi stupii del fatto che in Germania si possano trovare strumentisti per diletto ad un livello così alto. Persino per strumenti non così diffusi (almeno in Italia) come il fagotto, l'oboe, il corno inglese, l'arpa, il contrabbasso e in generale tutti gli archi e i timpani.
Poi sono venuto a sapere che in Germania c'è una capillare diffusione di scuole di musica comunali a cui possono accedere tutti i bambini a partire dalle scuole elementari. Cominciano ad imparare ad esprimersi in musica suonando tutti il flauto dolce senza passare per il noioso, inutile e selettivo filtro dell'apprendimento del solfeggio. Dopo un paio d'anni di flauto dolce i bambini partecipano al cosiddetto Instrumentenkarussell. L'Instrumentenkarussell si protrae per sei mesi circa e consiste nel far provare ai bambini diversi strumenti - di solito tra tre e cinque - di loro preferenza. Dopo questo periodo di lezioni eterogenee, il bambino decide su quale strumento vorrà concentrare il suo apprendimento musicale futuro.
In Italia non credo esistano scuole con tali metodi, o almeno non sono così diffuse. Nelle realtà dei piccoli paesi l'alfabetizzazione musicale viene delegata alle bande musicali. In altre realtà tutto viene delegato all'iniziativa e alle risorse della famiglia.
Il ruolo delle bande musicali e di realtà simili nella formazione musicale dei giovani italiani è sicuramente encomiabile, ma implica alcune limitazioni se paragonato al sistema tedesco. La prima è che la copertura territoriale è piuttosto limitata, e ci sarà quindi una buona parte della popolazione che non potrà accedere a tale opportunità. La seconda è che in questo modo l'offerta di apprendimento sarà limitata agli strumenti della banda lasciando fuori tutti gli strumenti citati precedentemente.
Nel 2005, per cause di forza maggiore, dovetti abbandonare la Stamitz-Orchester. Ripresi a suonare nel 2006 in un'altra orchestra: la Auftakt Orchester di Heidelberg, dove suono tuttora. La Auftakt è un'orchestra molto più giovane e meno prestigiosa rispetto alla Stamitz. Il livello è comunque buono e con loro ho suonato pezzi come: Sinfonia n° 5 di Glasunow, Una notte sul Monte Calvo di Mussorgsky, Sinfonia n° 4 in di Schumann, Ovod - Suite op. 97a di Šostakovič e il Concerto per Trombone e orchestra di David.
La musica ha rappresentato e rappresenta una parte importante della mia vita. È stata e rimane una delle mie fonti piacere e uno dei miei rifugi nei momenti difficili.
Mi stupii del fatto che in Germania si possano trovare strumentisti per diletto ad un livello così alto. Persino per strumenti non così diffusi (almeno in Italia) come il fagotto, l'oboe, il corno inglese, l'arpa, il contrabbasso e in generale tutti gli archi e i timpani.
Poi sono venuto a sapere che in Germania c'è una capillare diffusione di scuole di musica comunali a cui possono accedere tutti i bambini a partire dalle scuole elementari. Cominciano ad imparare ad esprimersi in musica suonando tutti il flauto dolce senza passare per il noioso, inutile e selettivo filtro dell'apprendimento del solfeggio. Dopo un paio d'anni di flauto dolce i bambini partecipano al cosiddetto Instrumentenkarussell. L'Instrumentenkarussell si protrae per sei mesi circa e consiste nel far provare ai bambini diversi strumenti - di solito tra tre e cinque - di loro preferenza. Dopo questo periodo di lezioni eterogenee, il bambino decide su quale strumento vorrà concentrare il suo apprendimento musicale futuro.
In Italia non credo esistano scuole con tali metodi, o almeno non sono così diffuse. Nelle realtà dei piccoli paesi l'alfabetizzazione musicale viene delegata alle bande musicali. In altre realtà tutto viene delegato all'iniziativa e alle risorse della famiglia.
Il ruolo delle bande musicali e di realtà simili nella formazione musicale dei giovani italiani è sicuramente encomiabile, ma implica alcune limitazioni se paragonato al sistema tedesco. La prima è che la copertura territoriale è piuttosto limitata, e ci sarà quindi una buona parte della popolazione che non potrà accedere a tale opportunità. La seconda è che in questo modo l'offerta di apprendimento sarà limitata agli strumenti della banda lasciando fuori tutti gli strumenti citati precedentemente.
Nel 2005, per cause di forza maggiore, dovetti abbandonare la Stamitz-Orchester. Ripresi a suonare nel 2006 in un'altra orchestra: la Auftakt Orchester di Heidelberg, dove suono tuttora. La Auftakt è un'orchestra molto più giovane e meno prestigiosa rispetto alla Stamitz. Il livello è comunque buono e con loro ho suonato pezzi come: Sinfonia n° 5 di Glasunow, Una notte sul Monte Calvo di Mussorgsky, Sinfonia n° 4 in di Schumann, Ovod - Suite op. 97a di Šostakovič e il Concerto per Trombone e orchestra di David.
La musica ha rappresentato e rappresenta una parte importante della mia vita. È stata e rimane una delle mie fonti piacere e uno dei miei rifugi nei momenti difficili.
lunedì, aprile 07, 2008
Feste domenicali: gnocchi, agnello e PCdL
Ieri c'era aria di festa in casa. Mi sono svegliato prima delle 7 e sono andato a comprare Rosinenbrötchen, brioche e muffin al cioccolato freschi, dal nostro fornaio preferito. Sabato avevo anche comprato dei tulipani rossi decidendo di conservarli per un giorno al buio della cantina. Si sono conservati bene. I boccioli non si erano ancora schiusi, ma mezzora dopo averli portati in casa, forse a causa del trauma termo-illuminativo, li ho ritrovati completamente aperti come delle margherite.
Poi ho trovato un nuovo modo per cucinare il cosciotto di agnello. Si trita aglio, rosmarino e timo freschi. Li si immerge in mezzo bicchiere scarso d'olio e li si lascia per mezzora o più. Con quell'olio aromatizzato si irrora il cosciotto, lo si sala e lo si pepa e lo si lascia marinare per almeno mezzora a temperatura ambiente.
Si lascia quindi brasare il cosciotto a fuoco vivo con dell'olio un minuto circa per lato, facendo creare la crosticina che eviterà che i succhi fuoriescano più tardi. Si sfuma quindi con mezzo bicchiere di vino e mezzo bicchiere abbondante di brodo di carne o fondo d'agnello. Lo si inforna quindi per almeno 40 minuti a 180 gradi e poi si dovrà giocare un po' con temperature, brodo ed aerazione del forno per far sì che la crosticina accresca e l'interno si cuocia senza asciugarsi troppo.
Qui potete ammirare Zucchero che prepara in parallelo gnocchi, sugo con peperoni e capperi e crostata di crema al limone e pinoli.
Infine il sudato pranzo.
Nel frattempo ho compilato un nuovo questionario di orientamento politico un po' più dettagliato dell'altro. Secondo questo avrei dovuto votare il Partito Comunista dei Lavoratori.
Ma chi sono?
Maggiori dettagli.
Poi ho trovato un nuovo modo per cucinare il cosciotto di agnello. Si trita aglio, rosmarino e timo freschi. Li si immerge in mezzo bicchiere scarso d'olio e li si lascia per mezzora o più. Con quell'olio aromatizzato si irrora il cosciotto, lo si sala e lo si pepa e lo si lascia marinare per almeno mezzora a temperatura ambiente.
Si lascia quindi brasare il cosciotto a fuoco vivo con dell'olio un minuto circa per lato, facendo creare la crosticina che eviterà che i succhi fuoriescano più tardi. Si sfuma quindi con mezzo bicchiere di vino e mezzo bicchiere abbondante di brodo di carne o fondo d'agnello. Lo si inforna quindi per almeno 40 minuti a 180 gradi e poi si dovrà giocare un po' con temperature, brodo ed aerazione del forno per far sì che la crosticina accresca e l'interno si cuocia senza asciugarsi troppo.
Qui potete ammirare Zucchero che prepara in parallelo gnocchi, sugo con peperoni e capperi e crostata di crema al limone e pinoli.
Infine il sudato pranzo.
PCdL
Nel frattempo ho compilato un nuovo questionario di orientamento politico un po' più dettagliato dell'altro. Secondo questo avrei dovuto votare il Partito Comunista dei Lavoratori.
Ma chi sono?
Maggiori dettagli.
venerdì, aprile 04, 2008
Esperienze musicali italo-teutoniche (la musica nella mia vita) - quarta parte
Verso la fine del 1983 cominciai ad andare a lezioni private a Roma e ricevetti il mio primo trombone a tiro. Un Bach con cui suono ancora. Frequentavo lezioni di trombone, di solfeggio e poi in seguito di armonia e di storia della musica. In quegli anni, sentendomi carico di impegni scolastico-musicali, decisi purtroppo di abbandonare la banda.
A luglio del 1988 sostenni l'esame finale a S. Cecilia e ottenni il Diploma di Trombone.
Negli anni successivi, tra gli impegni universitari, la musica passò un po' in secondo piano, ma non l'abbandonai mai. Mi resi conto a mie spese, che se si vuole continuare a suonare è fondamentale farlo anche insieme agli altri e anche in pubblico. Cercai quindi di crearmi più occasioni possibili.
Nel 1996 volli colmare una mia lacuna musicale. Avevo ricevuto insegnamenti di tipo classico che forniscono delle solide basi tecniche ma che reprimono un po' la creatività. Volevo imparare ad improvvisare. Cioè a suonare creando al momento senza leggere le note scritte in una partitura. Mi iscrissi così ad una scuola popolare di musica jazz. Imparai in modo un po' superficiale le tecniche che regolano l'improvvisazione jazzistica.
Nel 1999 mi trasferii in Germania. Il primo trauma occorse nell'apprendere che il trombone in tedesco è femminile: Posaune. Poi dovetti ricrearmi la rete di contatti musicali. Suonai per un po' con un gruppo di musica Salsa. Erano bravi. Lo zoccolo duro del gruppo era costituito da Claude e i suoi fratelli: originari della Martinica ed emigrati tra Francia e Germania. Claude di mestiere faceva il manovratore di grù e il gestore di un locale a Landau: La Isla. Il fratello veniva ogni sabato per le prove da un vicino paese francese. Claude non aveva mai imparato a leggere la musica, ma aveva un orecchio impressionante. Suonava il basso, dirigeva il gruppo con grande perizia e scriveva dei pezzi colmando il suo analfabetismo musicale attraverso dei programmi per la scrittura di musica attraverso l'esecuzione alla tastiera. Avevamo anche una cantante cubana dal nome russo: Daniushka.
Quinta parte...
A luglio del 1988 sostenni l'esame finale a S. Cecilia e ottenni il Diploma di Trombone.
Negli anni successivi, tra gli impegni universitari, la musica passò un po' in secondo piano, ma non l'abbandonai mai. Mi resi conto a mie spese, che se si vuole continuare a suonare è fondamentale farlo anche insieme agli altri e anche in pubblico. Cercai quindi di crearmi più occasioni possibili.
Nel 1996 volli colmare una mia lacuna musicale. Avevo ricevuto insegnamenti di tipo classico che forniscono delle solide basi tecniche ma che reprimono un po' la creatività. Volevo imparare ad improvvisare. Cioè a suonare creando al momento senza leggere le note scritte in una partitura. Mi iscrissi così ad una scuola popolare di musica jazz. Imparai in modo un po' superficiale le tecniche che regolano l'improvvisazione jazzistica.
Nel 1999 mi trasferii in Germania. Il primo trauma occorse nell'apprendere che il trombone in tedesco è femminile: Posaune. Poi dovetti ricrearmi la rete di contatti musicali. Suonai per un po' con un gruppo di musica Salsa. Erano bravi. Lo zoccolo duro del gruppo era costituito da Claude e i suoi fratelli: originari della Martinica ed emigrati tra Francia e Germania. Claude di mestiere faceva il manovratore di grù e il gestore di un locale a Landau: La Isla. Il fratello veniva ogni sabato per le prove da un vicino paese francese. Claude non aveva mai imparato a leggere la musica, ma aveva un orecchio impressionante. Suonava il basso, dirigeva il gruppo con grande perizia e scriveva dei pezzi colmando il suo analfabetismo musicale attraverso dei programmi per la scrittura di musica attraverso l'esecuzione alla tastiera. Avevamo anche una cantante cubana dal nome russo: Daniushka.
Quinta parte...
mercoledì, aprile 02, 2008
Fotoracconto di un Kochkurs (corso di cucina) da Schwarz
Ho deciso di regalare un corso di cucina a Zucchero. Il corso si è tenuto domenica presso il ristorante Schwarz che si trova all'ultimo piano della torre di vetro della Heidelberger Druckmaschine.
Herr Schwarz è un cuoco da stella Michelin(1). La sua è un'interpretazione gustosa e moderna della tradizione culinaria tedesca. Date queste premesso è superfluo sottolineare che non abbiamo visto neppure un goccio d'olio d'oliva (tranne nella ricetta della torta al cioccolato che ci ha dato alla fine). Per soffriggere e saltare si usava quasi sempre il burro chiarificato e solo in casi particolari il burro normale; e nelle salse c'era sempre del burro. Il risultato però non era mai troppo pesante. Infatti lo Schwarz ci ha insegnato una tecnica per cui si preparano tre fondi di base: pesce, carne e vegetale; li si congela e a seconda del piatto si scelgono i ghiaccioli di uno dei tre, li si mischia opportunamente nella pentolina con vermouth e vino, si aggiungono due terzi di panna e uno di burro e si ottiene così la salsa di base. In un'altra pentolina si sfuma invece vermouth e vino con l'aroma a base di cui si vuole preparare la salsa, si calibra e si mischia quindi con la salsa di base. Alla fine si immerge un mixer nella sala facendo in modo che l'aria mischiandosi alla salsa produca una schiuma e con un cucchiaio si usa solo questa schiuma per condire i piatti. Il risultato possiede quindi una certa leggerezza.
Zweierlei von Ziegenkäse mit Rucola, grünem Spargel, Rotwein-Scharlottenconfit und gebratenes Rotbarbe (Duetto di caprino con rucola, asparagi, confit di scalogno al vino rosso e Triglia di scoglio saltato)
Siamo partiti con la sfilettatura della triglia di scoglio (Mullus barbatus). Attività che Zucchero ha svolto con una certa perizia.
Qui potete ammirare la tecnica di cui vi parlavo.
Preparazione degli asparagi saltati nel burro
con aggiunta di zucchero per caramellizzare.
composizione dei piatti
risultato finale.
Gefülltes Lammfilet mit Zigenkäse-Ravioli, Pestospitzkohl und Balsamicoschum(Filetto di agnello ripieno, con Ravioli al caprino, cavolo cappuccio al pesto e schiuma di aceto balsamico)
Il maestro ci mostra gli agnelli,
e il modo corretto per estrarre il filetto e pulire il resto...
ed io cerco di emularlo.
Che dite potrei rivendermi come macellaro? ;-)
L'apprendista prepara la sfoglia per i ravioli spennelandola con il tuorlo.
Depone il caprino,
e insieme al maestro Schwarz ricopre e taglia.
Ecco il risultato della rollata del filetto,
che viene poi saltato con burro chiarificato.
Così come e i ravioli. Qui si usa burro normale però, perché dà più sapore.
Si adagiano i ravioli sul letto di crema di cavolo cappuccio al pesto.
Ci si adagia l'agnello
Si guarnisce con la schiuma di aceto balsamico.
Lammrücken im Brotmantel mit Bärlauchpolenta und gefüllter Zucchiniroulade (Sella di agnello in crosta di pane con polenta all' aglio orsino e involtini di zucchine ripieni)
Qui il maestro mostra la rollata con la fettina sottilissima di pane bianco spalmata di salsa d'olive, con foglie di aglio orsino e la sella adagiata sul tutto.
Zucchero adagia sopra alle zucchine una dadolatina di pomodori e le rolla;
e poi si cimenta anche nella rollata della sella.
Il maestro salta
Si usano le formine per disporre la polenta.
Questo è il risultato dopo la distribuzione delle salse.
Schaumomlette mit Heidelbeeren, Vanillasauce und Karameleis (Omelette spumosa con mirtilli, crema di vaniglia e gelato al caramello)
Si impastano le omelette spumose.
Le si dispone nelle formine per essere infornate.
Si preparano i piatti.
Si completa.
(1) Per la cronaca riporto le stelle assegnate dalla Guida Michelin ai ristoranti tedeschi e a quelli italiani.
Herr Schwarz è un cuoco da stella Michelin(1). La sua è un'interpretazione gustosa e moderna della tradizione culinaria tedesca. Date queste premesso è superfluo sottolineare che non abbiamo visto neppure un goccio d'olio d'oliva (tranne nella ricetta della torta al cioccolato che ci ha dato alla fine). Per soffriggere e saltare si usava quasi sempre il burro chiarificato e solo in casi particolari il burro normale; e nelle salse c'era sempre del burro. Il risultato però non era mai troppo pesante. Infatti lo Schwarz ci ha insegnato una tecnica per cui si preparano tre fondi di base: pesce, carne e vegetale; li si congela e a seconda del piatto si scelgono i ghiaccioli di uno dei tre, li si mischia opportunamente nella pentolina con vermouth e vino, si aggiungono due terzi di panna e uno di burro e si ottiene così la salsa di base. In un'altra pentolina si sfuma invece vermouth e vino con l'aroma a base di cui si vuole preparare la salsa, si calibra e si mischia quindi con la salsa di base. Alla fine si immerge un mixer nella sala facendo in modo che l'aria mischiandosi alla salsa produca una schiuma e con un cucchiaio si usa solo questa schiuma per condire i piatti. Il risultato possiede quindi una certa leggerezza.
Zweierlei von Ziegenkäse mit Rucola, grünem Spargel, Rotwein-Scharlottenconfit und gebratenes Rotbarbe (Duetto di caprino con rucola, asparagi, confit di scalogno al vino rosso e Triglia di scoglio saltato)
Siamo partiti con la sfilettatura della triglia di scoglio (Mullus barbatus). Attività che Zucchero ha svolto con una certa perizia.
Qui potete ammirare la tecnica di cui vi parlavo.
Preparazione degli asparagi saltati nel burro
con aggiunta di zucchero per caramellizzare.
composizione dei piatti
risultato finale.
Gefülltes Lammfilet mit Zigenkäse-Ravioli, Pestospitzkohl und Balsamicoschum(Filetto di agnello ripieno, con Ravioli al caprino, cavolo cappuccio al pesto e schiuma di aceto balsamico)
Il maestro ci mostra gli agnelli,
e il modo corretto per estrarre il filetto e pulire il resto...
ed io cerco di emularlo.
Che dite potrei rivendermi come macellaro? ;-)
L'apprendista prepara la sfoglia per i ravioli spennelandola con il tuorlo.
Depone il caprino,
e insieme al maestro Schwarz ricopre e taglia.
Ecco il risultato della rollata del filetto,
che viene poi saltato con burro chiarificato.
Così come e i ravioli. Qui si usa burro normale però, perché dà più sapore.
Si adagiano i ravioli sul letto di crema di cavolo cappuccio al pesto.
Ci si adagia l'agnello
Si guarnisce con la schiuma di aceto balsamico.
Lammrücken im Brotmantel mit Bärlauchpolenta und gefüllter Zucchiniroulade (Sella di agnello in crosta di pane con polenta all' aglio orsino e involtini di zucchine ripieni)
Qui il maestro mostra la rollata con la fettina sottilissima di pane bianco spalmata di salsa d'olive, con foglie di aglio orsino e la sella adagiata sul tutto.
Zucchero adagia sopra alle zucchine una dadolatina di pomodori e le rolla;
e poi si cimenta anche nella rollata della sella.
Il maestro salta
Si usano le formine per disporre la polenta.
Questo è il risultato dopo la distribuzione delle salse.
Schaumomlette mit Heidelbeeren, Vanillasauce und Karameleis (Omelette spumosa con mirtilli, crema di vaniglia e gelato al caramello)
Si impastano le omelette spumose.
Le si dispone nelle formine per essere infornate.
Si preparano i piatti.
Si completa.
(1) Per la cronaca riporto le stelle assegnate dalla Guida Michelin ai ristoranti tedeschi e a quelli italiani.
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