Per dominare un popolo si possono usare due modalità:
- La violenza
- L'egemonia; ossia l'opera di persuasione nei confronti delle masse per convincerle che la classe dominante e la pseudo-realtà da essa prodotta siano le migliori possibili
Secondo voi chi è che ha formulato questo pensiero?
Avete tre possibili risposte:
Avete tre possibili risposte:
Per evitare polemiche non rivelerò il nome del suddetto pensatore, ma se nessuno lo indovinerà e v'interessa saperlo potrete sempre ascoltare la puntata di Fahrenheit: Dentro la società dello spettacolo, con Massimiliano Panarari
Egemonia sottoculturale
In Italia, a partire dagli anni '80, si è cominciata a costruire un'egemonia sottoculturale. Cioè l'opzione due del suddetto innominato pensatore.
Che cos'è l'egemonia sottoculturale? Negli anni '80, attraverso certi programmi televisivi, attraverso alcune riviste patinate ed altri mezzi simili è cominciata a nascere quella falsa immagine di un'Italia da proporre alla grossa fetta di popolazione che assorbe acriticamente ciò che viene proposto da tali media.
Soft power
Nella puntata si evidenzia l'analogia tra egemonia sottoculturale e quello che gli americani chiamano soft power. Il soft power è ad esempio quello che permette agli Stati Uniti di detenere un primato culturale (che è poi uno degli elementi fondamentali che consentono agli Stati Uniti di essere la prima potenza mondiale) attraverso l'immaginario, attraverso i film di Hollywood e persino attraverso il McDonalds. Il soft power consiste cioè nel convincere gli altri che il loro modello è il migliore.
Definizione del nobel Paul Krugman: armi di distrazione di massa.
Che cos'è l'egemonia sottoculturale? Negli anni '80, attraverso certi programmi televisivi, attraverso alcune riviste patinate ed altri mezzi simili è cominciata a nascere quella falsa immagine di un'Italia da proporre alla grossa fetta di popolazione che assorbe acriticamente ciò che viene proposto da tali media.
Soft power
Nella puntata si evidenzia l'analogia tra egemonia sottoculturale e quello che gli americani chiamano soft power. Il soft power è ad esempio quello che permette agli Stati Uniti di detenere un primato culturale (che è poi uno degli elementi fondamentali che consentono agli Stati Uniti di essere la prima potenza mondiale) attraverso l'immaginario, attraverso i film di Hollywood e persino attraverso il McDonalds. Il soft power consiste cioè nel convincere gli altri che il loro modello è il migliore.
Definizione del nobel Paul Krugman: armi di distrazione di massa.
Colpo di stato perfetto (postmoderno-indolore)
L'idea iniziale, da cui poi si svilupperà l'egemonia sottoculturale, parte in realtà dai situazionisti, che avevano però ben altra visione del mondo e che avrebbero voluto che gli sviluppi andassero in tutt'altra direzione. Solidarietà contro individualismo.
Guy Debord: all'immensa accumulazione di merci si sarebbe sostituita un immensa accumulazione di spettacoli. Le merci finiranno per divenire immagini, simboli, valori, stili di vita.
Guy Debord: all'immensa accumulazione di merci si sarebbe sostituita un immensa accumulazione di spettacoli. Le merci finiranno per divenire immagini, simboli, valori, stili di vita.
Cultura popolare
è quella che partendo dal basso e usando il pensiero critico modifica, rivisita, ironizza, propone, innova e crea.
è quella che partendo dal basso e usando il pensiero critico modifica, rivisita, ironizza, propone, innova e crea.
Il rapporto autore-fruitore nella cultura popolare è abbastanza anarchico e confuso. Il fruitore può anche rielaborare e diventare autore.
L'egemonia sottoculturale utilizza invece l'immaginario popolare e lo plasma a partire dagli elementi che non contengono capacità critica. La chiave è che l'egemonia sottoculturale non consente di sviluppare elementi critici rispetto alla realtà. Predica che questa è la migliore realtà possibile. Aderisce totalmente all'esistente.
E il fruitore dell'egemonia sottoculturale è quello che si adegua acriticamente, si adagia comodamente e si lascia passivamente plasmare dai modelli preconfezionati della pseudo realta mediatica.
E il fruitore dell'egemonia sottoculturale è quello che si adegua acriticamente, si adagia comodamente e si lascia passivamente plasmare dai modelli preconfezionati della pseudo realta mediatica.
Il rapporto autore-fruitore nella sottocultura è totalmente gerarchico e delimitato. L'obiettivo dell'autore è quello di convincere il fruitore che la realtà immaginata e proposta dall'autore sia la migliore possibile
Interessanti anche le considerazioni sull'inizio dell'egemonia sottoculturale in Italia, il Drive in, il situazionismo e Antonio Ricci.
Tutti questi temi sono sviluppati nel saggio L'egemonia sottoculturale - L'italia da Gramsci al gossip di Massimiliano Panarari, docente di analisi del linguaggio politico all'Universita' di Modena e Reggio Emilia. Il saggio parla tra le altre cose del: "passaggio dall'egemonia culturale della sinistra all'era della sottocultura e del pensiero unico, per scoprire che molte delle tecniche di comunicazione che oggi innervano la societa' dello spettacolo sono nate dal Sessantotto e dagli altri movimenti ribellistici degli anni Settanta".
Penso che comprerò questo saggio.