Il film mi è piaciuto molto. Tutte le vicende storiche di Cosa Nostra, dagli anni '70 in poi, vengono ripercorse attraverso lo sguardo ingenuo di un bambino la cui chiave di lettura degli eventi è costruita sulla base dei luoghi comuni ascoltati. Si ride e si riflette. Fino alla presa di coscienza finale. E lì ci si commuove.
Un diario con divagazioni su varie mie passioni. Tra le quali la musica, la matematica, la scrittura, la cucina, i viaggi, la Germania e i balli popolari del centro-sud Italia.
lunedì, dicembre 30, 2013
martedì, dicembre 24, 2013
Cinghiali e boschi
giovedì, dicembre 19, 2013
Stamina: gli ultimi sviluppi
Il 4 dicembre il TAR di Roma ha sospeso il parere del Comitato scientifico del Ministero della Salute che era contrario alla sperimentazione del metodo Stamina in quanto privo di consistenza scientifica. In tal modo il TAR ha riaperto la decisione sulla sperimentazione del metodo con la motivazione che gli esperti nominati dal ministrro non erano imparziali. (Tar: "Comitato scientifico non imparziale")
Il rapporto choc su Stamina “Non ci sono cellule staminali” - Dai verbali dei Nas e dai pareri del comitato ministeriale di esperti emerge anche il rischio di contrarre il morbo della mucca pazza.
Concludo con una citazione da questo articolo:
E mentre oggi impazza ovunque la notizia che non c’è traccia di cellule staminali nelle infusioni e che, addirittura, ci sarebbe il rischio di contrarre malattie infettive come la sindrome della mucca pazza, io mi incazzo.
IO MI INCAZZO con chi vuole lucrare sulla sofferenza di queste famiglie e soprattutto con chi difende Vannoni per farsi vedere paladino dei deboli.
IO MI INCAZZO con questi truffatori che si pongono come vittime di poteri forti e complotti.
E, si sa, il complotto rassicura.
IO MI INCAZZO perché molti di quelli che chiedono che il metodo stamina sia accessibile sono gli stessi che si lamentano per gli sprechi di soldi pubblici.
IO MI INCAZZO con i programmi televisivi come Le Iene che campano sulla disperazione di queste persone e allora cercano l’audience, magari per segnare una risibile “vittoria” sul mainstream.
Umanamente comprendo malati e familiari che, davanti all'impossibilità di una cura, si affidano ai venditori di elisir. Non me la prendo con loro che si attaccano comprensibilmente ad ogni “speranza”.
"Nella sua ordinanza il Tar indica la necessità che ai lavori del Comitato scientifico per la sperimentazione 'partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo'."
La decisione del TAR mi lasciò molto perplesso perché in essa i giudici considerano una decisione di carattere scientifico come se si trattasse di una decisione di carattere politico. Nella scienza esistono criteri oggettivi che, se non superati, inducono l'esperto a pronunciarsi contro. Certo, possono capitare degli errori, ma solitamente questi hanno vita breve.
La decisione del TAR mi lasciò molto perplesso perché in essa i giudici considerano una decisione di carattere scientifico come se si trattasse di una decisione di carattere politico. Nella scienza esistono criteri oggettivi che, se non superati, inducono l'esperto a pronunciarsi contro. Certo, possono capitare degli errori, ma solitamente questi hanno vita breve.
Il 13 dicembre Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, pubblica un articolo (Stem-cell fiasco must be stopped) in cui si esprime molta preoccupazione per la decisione presa dal TAR.
Quella di nominare esperti stranieri "potrebbe sembrare una buona idea, ma si muove su un terreno pericoloso. Esistono grossi interessi internazionali a favore di cliniche che offrono terapie con staminali prive di sperimentazioni. In alcuni paesi mancano le regole che impediscono lo sfruttamento di pazienti disperati e tali cliniche sarebbero ben contente di vedere una falla aprirsi nella regolamentazione di un paese europeo."
“Le emozioni di genitori di bambini gravemente malati è un'arma molto potente.”
L'articolo invitava anche il ministro a rendere pubblici i dati del comitato, finora confidenziali.
E finalmente negli ultimi giorni sono venute fuori delle notizie interessanti.
"Io imbrogliata da Vannoni con le cellule staminali - Una donna si è indebitata per 40 mila euro per pagare le cure di sua figlia con lo psicologo inventore del metodo Stamina: e adesso denuncia la truffa"
"Io imbrogliata da Vannoni con le cellule staminali - Una donna si è indebitata per 40 mila euro per pagare le cure di sua figlia con lo psicologo inventore del metodo Stamina: e adesso denuncia la truffa"
Qualcuno si potrebbe chiedere: ma perché nell'incertezza non sperimentare comunque il metodo? Così ci toglieremmo il dubbio una volta per tutte. Beh, una sperimentazione implica diversi milioni di euro di investimento e, se non sussistono dei requisiti minimi dal punto di vista etico, clinico e legale, non si possono gettare al vento tali risorse pubbliche. Soprattutto in un momento come questo.
Concludo con una citazione da questo articolo:
E mentre oggi impazza ovunque la notizia che non c’è traccia di cellule staminali nelle infusioni e che, addirittura, ci sarebbe il rischio di contrarre malattie infettive come la sindrome della mucca pazza, io mi incazzo.
IO MI INCAZZO con chi vuole lucrare sulla sofferenza di queste famiglie e soprattutto con chi difende Vannoni per farsi vedere paladino dei deboli.
IO MI INCAZZO con questi truffatori che si pongono come vittime di poteri forti e complotti.
E, si sa, il complotto rassicura.
IO MI INCAZZO perché molti di quelli che chiedono che il metodo stamina sia accessibile sono gli stessi che si lamentano per gli sprechi di soldi pubblici.
IO MI INCAZZO con i programmi televisivi come Le Iene che campano sulla disperazione di queste persone e allora cercano l’audience, magari per segnare una risibile “vittoria” sul mainstream.
Umanamente comprendo malati e familiari che, davanti all'impossibilità di una cura, si affidano ai venditori di elisir. Non me la prendo con loro che si attaccano comprensibilmente ad ogni “speranza”.
mercoledì, dicembre 18, 2013
Restitution Day
Certo che, indipendentemente dal contenuto dell’iniziativa, sto nome non si può proprio sentire. Dopo l’Election Day, il No Tax Day, il Family Day ora abbiamo anche il Restitution Day. Pare che allo studio dei pentastellati ci siano anche l’Isultation Day e lo Sfanculation Day. Forza Italia invece sta organizzando il Gratiation Day. E il PD il Perdielection Day.
Cammino
Cammino, cammino,
non sono sveglio e non
dormo, cammino
e mi svuoto
di ogni pensiero,
dei desideri,
della tristezza, dell'entusiasmo,
dei segreti,
della forza di volontà,
di ogni cosa che è me...
David Grossmann
non sono sveglio e non
dormo, cammino
e mi svuoto
di ogni pensiero,
dei desideri,
della tristezza, dell'entusiasmo,
dei segreti,
della forza di volontà,
di ogni cosa che è me...
David Grossmann
lunedì, dicembre 16, 2013
Carnevale della Matematica #68: il tempo
Il Carnevale della Matematica di dicembre, il numero 68, ha come tema: il tempo. Ad ospitarlo è Roberto Natalini, sul blog MaddMaths!.
Così Roberto Natalini introduce il mio contributo:
Ma, a parte il mio, il carnevale è pieno di contributi interessantissimi.
Così Roberto Natalini introduce il mio contributo:
Dioniso su Il Blogghetto, ci propone il suo brano Vortex Temporum, Gérard Grisey e la musica spettrale. Vortex Temporum... Uhm, il latino non è mai stato il mio forte, ma mi pare che significhi vortice di tempi. Ma che cos'è? Il rimescolamento temporale che si produce nei dintorni di un buco nero? O forse no? Scopriamolo insieme.
Ma, a parte il mio, il carnevale è pieno di contributi interessantissimi.
Il carnevale si conclude con la segnalazione del prossimo ospite.
Il tempo fugge e noi ci fermiamo qui. Il Carnevale ritorna il 14 gennaio 2014 su Matem@ticaMente il sito di Annarita Ruberto. Il tema sarà: “Macchine matematiche antiche e moderne”.
Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale
Il tempo fugge e noi ci fermiamo qui. Il Carnevale ritorna il 14 gennaio 2014 su Matem@ticaMente il sito di Annarita Ruberto. Il tema sarà: “Macchine matematiche antiche e moderne”.
Il senso della vita
Colonna sonora 1 - Colonna sonora 2
Se osservo retrospettivamente la mia vita - disse quel giorno Linda al suo amico che non rivedeva da anni - quello che mi viene da pensare è: alla fine che ho fatto? Tante cose ma tutte a livello mediocre - rispose rapidamente alla sua stessa domanda prima che la risposta potesse arrivare dal suo amico. - Avrebbero potuto avere un po' di senso se fossi almeno riuscita a trasmetterne una parte a qualcuno. Ma così, che senso hanno? - la domanda risuonò nell'aria per un istante. - Vabbè, troppe domande esistenziali fanno male - riprese sorridendo. - T'interessa allora venire a vedere La grande bellezza? La danno al cinema qui vicino.
Se osservo retrospettivamente la mia vita - disse quel giorno Linda al suo amico che non rivedeva da anni - quello che mi viene da pensare è: alla fine che ho fatto? Tante cose ma tutte a livello mediocre - rispose rapidamente alla sua stessa domanda prima che la risposta potesse arrivare dal suo amico. - Avrebbero potuto avere un po' di senso se fossi almeno riuscita a trasmetterne una parte a qualcuno. Ma così, che senso hanno? - la domanda risuonò nell'aria per un istante. - Vabbè, troppe domande esistenziali fanno male - riprese sorridendo. - T'interessa allora venire a vedere La grande bellezza? La danno al cinema qui vicino.
sabato, dicembre 07, 2013
Vortex Temporum, Gérard Grisey e la musica spettrale
- Vortex Temporum... Uhm, il latino non è mai stato il mio forte, ma mi pare che significhi vortice di tempi. Ma che cos'è? Il rimescolamento temporale che si produce nei dintorni di un buco nero?
- No, no.
- Un susseguirsi circolare di condizioni atmosferiche, allora.
- Neppure.
- E la musica spettrale? Saranno forse i suoni con cui Belfagor riempie le sue nottate solitarie al Louvre?
- No, niente di tutto questo!
- Vabbè, dai. Spiegami.
- Vortex Temporum è una composizione del 1995 di Gérard Grisey: un compositore francese.
- Ah! Parliamo quindi di musica contemporaneissima quindi. Senti, mi è appena tornato in mente che ho un appuntamento e...
- Ma no, dai. Non ti spaventare. Questa cosa ha a che fare con il tema che trattammo tempo fa. Ricordi gli esperimenti con spettri artificiali?
- Ah, è vero. Gli spettri in quel senso là.
- Ricordi che ogni suono è in realtà una somma di altri suoni più alti ma di volume più basso?
- Sì, adesso mi torna in mente. E quell'insieme di suoni è lo spettro del suono di partenza.
- Brava! Quello che non abbiamo detto allora è che lo spettro è una oggetto variabile nel tempo. Gli armonici non stanno là fissi. Ma alcuni emergono subito, altri più tardi. Alcuni decadono immediatamente e altri dopo. Ecco, gli spettralisti partono proprio dall'analisi di spettrogrammi strumentali per creare la loro musica. E questa tecnica, basata sulla natura intima dei suoni naturali, era anche un modo per opporsi alla ormai troppo lunga ubriacatura dodecafonica.
- Dodecafonica!? E che significa?
- Vabbè, lasciamo perdere. Comunque, una cosa interessante, vista la tua passione per la matematica, è che Grisey utilizza molto la tua materia preferita come fonte d'ispirazione nella composizione di Vortex Temporum.
- Davvero?
- Sì. Intanto la musica spettrale ha molto a che fare con l'Analisi di Fourier.
Poi c'è un costante tentativo di emulare il concetto di onda sinusoidale in tutto il pezzo. E addirittura, due successioni di Fibonacci vengono usate da algoritmo generatore delle durate del pezzo. E c'è pure chi afferma di vederci tentativi di replica della struttura frattale.
- Beh, adesso me lo devi far sentire!
- E certo! Proprio qui volevo farti arrivare. Ecco il pezzo definito come “la nascita di un modulo di arpeggi vorticosi e ripetuti nella sua metamorfosi in vari campi temporali”. E se vuoi saperne di più puoi leggere questo e ascoltare questo.
- Beh, ti è piaciuto?
- Boh!
- No, no.
- Un susseguirsi circolare di condizioni atmosferiche, allora.
- Neppure.
- E la musica spettrale? Saranno forse i suoni con cui Belfagor riempie le sue nottate solitarie al Louvre?
- No, niente di tutto questo!
- Vabbè, dai. Spiegami.
- Vortex Temporum è una composizione del 1995 di Gérard Grisey: un compositore francese.
- Ah! Parliamo quindi di musica contemporaneissima quindi. Senti, mi è appena tornato in mente che ho un appuntamento e...
- Ma no, dai. Non ti spaventare. Questa cosa ha a che fare con il tema che trattammo tempo fa. Ricordi gli esperimenti con spettri artificiali?
- Ah, è vero. Gli spettri in quel senso là.
- Ricordi che ogni suono è in realtà una somma di altri suoni più alti ma di volume più basso?
- Sì, adesso mi torna in mente. E quell'insieme di suoni è lo spettro del suono di partenza.
- Brava! Quello che non abbiamo detto allora è che lo spettro è una oggetto variabile nel tempo. Gli armonici non stanno là fissi. Ma alcuni emergono subito, altri più tardi. Alcuni decadono immediatamente e altri dopo. Ecco, gli spettralisti partono proprio dall'analisi di spettrogrammi strumentali per creare la loro musica. E questa tecnica, basata sulla natura intima dei suoni naturali, era anche un modo per opporsi alla ormai troppo lunga ubriacatura dodecafonica.
- Dodecafonica!? E che significa?
- Vabbè, lasciamo perdere. Comunque, una cosa interessante, vista la tua passione per la matematica, è che Grisey utilizza molto la tua materia preferita come fonte d'ispirazione nella composizione di Vortex Temporum.
- Davvero?
- Sì. Intanto la musica spettrale ha molto a che fare con l'Analisi di Fourier.
Poi c'è un costante tentativo di emulare il concetto di onda sinusoidale in tutto il pezzo. E addirittura, due successioni di Fibonacci vengono usate da algoritmo generatore delle durate del pezzo. E c'è pure chi afferma di vederci tentativi di replica della struttura frattale.
- Beh, adesso me lo devi far sentire!
- E certo! Proprio qui volevo farti arrivare. Ecco il pezzo definito come “la nascita di un modulo di arpeggi vorticosi e ripetuti nella sua metamorfosi in vari campi temporali”. E se vuoi saperne di più puoi leggere questo e ascoltare questo.
- Beh, ti è piaciuto?
- Boh!
giovedì, dicembre 05, 2013
Un utile confronto
Erano giorni che stava comparando tutte le caratteristiche delle cellule che rispondevano in modo diverso alla stimolazione del G-CSF. Linda voleva confrontare le cellule che migravano regolarmente con quelle che rimanevano al loro posto e, cercando di mettere in luce tutte le differenze, sperava di trovare la caratteristica significativa; la particolarità che rendeva statiche le une e dinamiche le altre. In ogni caso, il mistero delle cellule immobili non poteva rimanere insoluto. Ne sarebbe andata della sua autostima. Ma non solo. Forse un fallimento del genere avrebbe potuto anche compromettere il suo dottorato. Così, quel giorno, Linda passò ore a esaminare una grossa mole di dati. E, mentre rileggeva i risultati, notò per la prima volta che un amminoacido era quasi del tutto assente dalle cellule immobili ed era invece contenuto in grossa quantità in tutte le altre cellule. Quell'amminoacido era la fenilalanina. Linda ricordava poche nozioni relative a quella molecola. Ricordò che era presente nella costituzione di molte proteine alimentari, che era il principale costituente dell'aspartame, il dolcificante usato nell'industria alimentare, e che un suo accumulo nella fase della crescita poteva causare un mancato sviluppo del sistema nervoso centrale. Ma quelle poche nozioni non bastavano. Doveva saperne molto di più. Cominciò quindi una serrata ricerca su tutte le fonti di sua conoscenza. Persa in quelle ricerche Linda non si accorse di essere rimasta sola nel laboratorio. Era sera. E il silenzio avvolgeva quella stanza zeppa di scrivanie vuote.
- Stavolta non la passa liscia! Stavolta ne pagherà le conseguenze!
Linda si voltò di scatto. Chi stava sbraitando in quel modo? Vide una Limor col volto paonazzo che si allontanava dalla porta dell'ufficio di Eyal.
- Che succede? - le chiese Linda timidamente.
- Le foto! Stavolta quelle foto troveranno la loro giusta collocazione! - continuò Limor mentre usciva di fretta dalla stanza ignorando Linda.
- Non te preoccupa', capita ogni tanto - le disse Davide entrando nella stanza. - Ma solitamente non ci sono conseguenze.
- Buono a sapersi. Più che altro trovo la scena piuttosto fuori luogo in un ambiente del genere.
- Hai ragione. Sai, noi con il tempo ci siamo un po' abituati a queste cose - rispose Davide sedendosele vicino. - Senti, domani sera sono di riposo - continuò guardandola con un sorriso. - Ti andrebbe di uscire?
- Ah sì. Con piacere - rispose Linda. - Devo pur staccare ogni tanto.
- Eh certo! - rispose Davide. - Sai - proseguì poi con un po' di titubanza - siamo usciti già diverse volte e io mi trovo molto bene con te...
- Sì, pure io - rispose Linda dopo una breve pausa un po' imbarazzante. - Credo proprio che potremo diventare buoni amici - aggiunse subito per eliminare ogni ambiguità.
- Bene. A domani allora - disse Davide dopo un silenzio molto eloquente.
- Stavolta non la passa liscia! Stavolta ne pagherà le conseguenze!
Linda si voltò di scatto. Chi stava sbraitando in quel modo? Vide una Limor col volto paonazzo che si allontanava dalla porta dell'ufficio di Eyal.
- Che succede? - le chiese Linda timidamente.
- Le foto! Stavolta quelle foto troveranno la loro giusta collocazione! - continuò Limor mentre usciva di fretta dalla stanza ignorando Linda.
- Non te preoccupa', capita ogni tanto - le disse Davide entrando nella stanza. - Ma solitamente non ci sono conseguenze.
- Buono a sapersi. Più che altro trovo la scena piuttosto fuori luogo in un ambiente del genere.
- Hai ragione. Sai, noi con il tempo ci siamo un po' abituati a queste cose - rispose Davide sedendosele vicino. - Senti, domani sera sono di riposo - continuò guardandola con un sorriso. - Ti andrebbe di uscire?
- Ah sì. Con piacere - rispose Linda. - Devo pur staccare ogni tanto.
- Eh certo! - rispose Davide. - Sai - proseguì poi con un po' di titubanza - siamo usciti già diverse volte e io mi trovo molto bene con te...
- Sì, pure io - rispose Linda dopo una breve pausa un po' imbarazzante. - Credo proprio che potremo diventare buoni amici - aggiunse subito per eliminare ogni ambiguità.
- Bene. A domani allora - disse Davide dopo un silenzio molto eloquente.
mercoledì, dicembre 04, 2013
Ancora su Stamina
Ho appena visto questo aggiornamento sul caso Stamina. Il TAR di Roma ha riaperto la decisione perché dice che gli esperti nominati non erano imparziali:
A questo proposito, nella sua ordinanza il Tar indica la necessità che ai lavori del Comitato scientifico per la sperimentazione "partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo".
La cosa mi lascia un po' perplesso perché nella scienza è una cosa diversa dalla democrazia. Esistono dei criteri oggettivi che, se non superati, inducono lo scienziato a pronunciarsi contro. È un po' come se in un processo a Totò Riina si pretendessero anche giudici che si sono espressi a favore della mafia... Mah, vedremo.
La cosa mi lascia un po' perplesso perché nella scienza è una cosa diversa dalla democrazia. Esistono dei criteri oggettivi che, se non superati, inducono lo scienziato a pronunciarsi contro. È un po' come se in un processo a Totò Riina si pretendessero anche giudici che si sono espressi a favore della mafia... Mah, vedremo.
martedì, dicembre 03, 2013
lunedì, dicembre 02, 2013
Appello al Ministro degli Esteri Emma Bonino contro la chiusura dell’IIC di Stoccarda
Rilancio un appello dell'associazione Volare e.V. Heidelberg
Pubblichiamo un appello della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda al quale aderiamo sottolineando che è molto miope una politica che per tagliare nell'immediato non vede l’effetto a catena che tali tagli alla cultura innescheranno. Con la promozione culturale si amplifica l’interesse nei confronti dell’Italia che, specialmente in una regione ricca come il Baden-Württemberg, non può che portare a più turismo verso la penisola e più prodotti italiani venduti. Eliminare un Istituto Italiano di Cultura così importante avrà una ricaduta negativa a medio e lungo termine molto più consistente rispetto quello che si risparmierebbe chiudendo ora l’istituzione. Volare ha aderito all’appello con questa email. Vi invitiamo a imitarci. Se lo desiderate potete anche usare, adattandolo, il testo della nostra email.
Cari Amici,
purtroppo l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda è nella lista nera delle chiusure delle rappresentanze italiane all’estero.
Dopodomani, Mercoledi 4 dicembre 2013, sarà deciso quali delle 33 sedi “candidate” verranno effettivamente chiuse.
So che apprezzate da sempre il lavoro svolto nei suoi 50 anni di vita da questo Istituto, che ha sempre agito da riferimento per tutte le istanze interessate alla cultura e alla lingua italiana. Vi invito pertanto a far giungere il Vostro appello contro la cancellazione di questo Istituto così strategico, indirizzando una lettera al Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino (scrivi@emmabonino.org), e per conoscenza al Ministro Plenipotenziario Elisabetta Belloni (elisabetta.belloni@esteri.it), incaricata delle trattativa.
Vi invio in allegato una lista delle caratteristiche dell’IIC di Stoccarda, che Vi potrà servire da spunto. Ma sono certa che ciascuno di voi saprà illustrare al meglio le ragioni per scongiurare il pericolo della chiusura dell’Istituto.
Vi ringrazio per il Vostro supporto.
Il Direttore
Adriana Cuffaro
Un nuovo taglio
- Questo nuovo taglio ti dona davvero - le disse Yaron quel mattino.
- Grazie - rispose Linda non riuscendo a frenare un po' di rossore.
Aveva deciso di cominciare una nuova fase. Voleva cambiar registro. Voleva scrollarsi di dosso quel pessimismo che la stava progressivamente pervadendo. E per cominciare aveva pensato di cambiare pettinatura. Via i ricci! Da oggi in poi capelli corti.
- Senti, mi è venuta in mente una cosa - riprese Yaron. - Credo che tu non abbia ancora provato la cucina israeliana, vero?
- Bè... solo poche cose.
- Che ne diresti allora se ti portassi in un buon ristorante nella parte vecchia di Giaffa, qui a due passi da Tel Aviv?
- Mi pare un'ottima idea! - rispose Linda mentre un fremito le attraversava il basso ventre.
Nella sera successiva la cena fu preceduta da una visita al bazar di Giaffa. Dove una profusione di colori e odori; di spezie, stoffe, cibi e tappeti l'aveva quasi stordita. Più tardi, dopo essersi accomodato a un tavolo insieme a Linda, la prima cosa che Yaron fece fu chiedere al cameriere menù e spiegazioni in inglese.
- Gli antipasti sono la nostra specialità - disse subito il cameriere. E, poco dopo l'ordinazione, l'uomo tornò con un vassoio pieno di piatti.
- Tahina, hummus, matbucha e insalata di melanzane con fegatini - disse il cameriere mentre disponeva i piatti sul tavolo. - La tahina è una crema ricavata da una farina di semi di sesamo, tostati e triturati,q diluita in olio di sesamo - continuò notando lo sguardo interrogativo di Linda. - L'hummus è una crema a base di ceci, aglio, limone e tahina. Gli ingredienti della matbucha sono invece pomodori, peperoni arrostiti, olio di oliva e aglio. L'ultimo piatto - proseguì indicando i fegatini - è una ricetta nata proprio in Israele; a differenza di tutti gli altri piatti. Poi ci sono le salse: skhug, harissa e pilpelchuma; a base di peperoncino e aglio. E per accompagnare il tutto la pita - concluse mostrando un cesto contenente spicchi di una sorta di focaccia - il nostro pane.
Linda si tuffò subito, con entusiasmo e avidità, in quella sinfonia di sapori e aromi sconosciuti e deliziosi. La penetrante freschezza delle foglie spezzettate di coriandolo la inebriò. Il vellutato sentore di tostatura della tahina l'avvolse. Il travolgente ardore dell'harissa la infiammò. E poi arrivarono la shakshuka e le falafel, il labaneh e lo shashlik. I dolci haklava e halva. E infine il caffè. Nero come la notte che precedette la creazione del firmamento. E profumato come gli alberi da incenso.
- È il cardamomo che sprigiona quell'aroma - le disse Yaron guardandola negli occhi.
- Grazie - rispose Linda non riuscendo a frenare un po' di rossore.
Aveva deciso di cominciare una nuova fase. Voleva cambiar registro. Voleva scrollarsi di dosso quel pessimismo che la stava progressivamente pervadendo. E per cominciare aveva pensato di cambiare pettinatura. Via i ricci! Da oggi in poi capelli corti.
- Senti, mi è venuta in mente una cosa - riprese Yaron. - Credo che tu non abbia ancora provato la cucina israeliana, vero?
- Bè... solo poche cose.
- Che ne diresti allora se ti portassi in un buon ristorante nella parte vecchia di Giaffa, qui a due passi da Tel Aviv?
- Mi pare un'ottima idea! - rispose Linda mentre un fremito le attraversava il basso ventre.
Nella sera successiva la cena fu preceduta da una visita al bazar di Giaffa. Dove una profusione di colori e odori; di spezie, stoffe, cibi e tappeti l'aveva quasi stordita. Più tardi, dopo essersi accomodato a un tavolo insieme a Linda, la prima cosa che Yaron fece fu chiedere al cameriere menù e spiegazioni in inglese.
- Gli antipasti sono la nostra specialità - disse subito il cameriere. E, poco dopo l'ordinazione, l'uomo tornò con un vassoio pieno di piatti.
- Tahina, hummus, matbucha e insalata di melanzane con fegatini - disse il cameriere mentre disponeva i piatti sul tavolo. - La tahina è una crema ricavata da una farina di semi di sesamo, tostati e triturati,q diluita in olio di sesamo - continuò notando lo sguardo interrogativo di Linda. - L'hummus è una crema a base di ceci, aglio, limone e tahina. Gli ingredienti della matbucha sono invece pomodori, peperoni arrostiti, olio di oliva e aglio. L'ultimo piatto - proseguì indicando i fegatini - è una ricetta nata proprio in Israele; a differenza di tutti gli altri piatti. Poi ci sono le salse: skhug, harissa e pilpelchuma; a base di peperoncino e aglio. E per accompagnare il tutto la pita - concluse mostrando un cesto contenente spicchi di una sorta di focaccia - il nostro pane.
Linda si tuffò subito, con entusiasmo e avidità, in quella sinfonia di sapori e aromi sconosciuti e deliziosi. La penetrante freschezza delle foglie spezzettate di coriandolo la inebriò. Il vellutato sentore di tostatura della tahina l'avvolse. Il travolgente ardore dell'harissa la infiammò. E poi arrivarono la shakshuka e le falafel, il labaneh e lo shashlik. I dolci haklava e halva. E infine il caffè. Nero come la notte che precedette la creazione del firmamento. E profumato come gli alberi da incenso.
- È il cardamomo che sprigiona quell'aroma - le disse Yaron guardandola negli occhi.
- È caldo e sensuale - rispose Linda quasi sussurrando.
Poi Yaron le si avvicinò, le sfiorò delicatamente una mano e, come governate da un'ineluttabile legge gravitazionale, le due bocche si attrassero e si congiunsero istantaneamente in una bramosa ricerca della delizia mancante che avrebbe completato quel tripudio di sapori
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