giovedì, novembre 28, 2019

Giapponese per principianti: numeri, aggettivi passati e paralleli con il dialetto sabino

Alla fine della lezione di oggi l’insegnante ci ha parlato di nuovo del complicatissimo sistema di conteggio giapponese.
Il sistema numerico per i numeri come concetto astratto non è complicato. Ma quando si vogliono contare oggetti bisogna usare categorie di termini diversi a seconda della categoria di oggetti.

Ad esempio c’è una categoria numerica per contare le persone, una per gli animali, una per le bevande, una per gli oggetti lunghi, una per gli oggetti larghi, ecc.

Ci ha anche detto che le otto categorie che ci ha mostrato sono una estrema semplificazione di tutte le categorie esistenti.

Penso che non ci proverò neppure a memorizzare queste tabelle.

Altre particolarità del giapponese


Esiste la coniugazione/declinazione degli aggettivi. Per cui gli aggettivi si coniugano/declinano al passato. Quindi, quello che noi esprimiamo con una frase, “è stato bello”, loro lo esprimono con una sola parola: l’aggettivo bello coniugato/declinato al passato.

Inoltre esiste anche la distinzione tra questo, codesto e quello. E si usano parole diverse quando sono pronomi rispetto a quando sono aggettivi, come nel mio dialetto:

kore (vistu), sore (vissu), are (villu)
kono (stu), sono (ssu), ano (llu)

venerdì, novembre 22, 2019

Mattia Santori e le Sardine

Ieri ho sentito parlare Mattia Santori, l'ideatore delle Sardine bolognesi. Mi sono piaciuti il contenuto e i toni pacati delle sue risposte. Mi è piaciuta l'equilibrata sintesi tra pragmatismo e idealismo che emergeva dal suo discorso. Mi è piaciuta la sua capacità di discernere tra politica buona e politica distruttiva. Mi è piaciuta la sua distanza dal populismo dei messaggi semplici ma falsi.

Mi piace l'idea dell'opposizione ai messaggi rancorosi e violenti con occupazioni di piazze fatte di presenze silenziose e pacifiche, musica e messaggi scritti su sardine di carta.

Mi piace il messaggio inclusivo che un ridimensionamento della destra populista gioverebbe anche alla destra moderata.


Spero che questo movimento riesca a produrre un'aggregazione virtuosa e che non finisca dimenticato o infiltrato da violenti, come già accaduto in passato.

Puntata Sardine in piazza di Tutta la città ne parla dove ho sentito parlare Mattia Santori.

mercoledì, novembre 20, 2019

Čajkovskij e i compositori italiani

“Non mi piace che Busoni faccia violenza alla propria natura e si sforzi ad apparire tedesco ad ogni costo. Qualcosa di simile appare anche in Sgambati. Entrambi si vergognano di essere italiani e hanno paura che nelle loro composizioni appaia qualcosa che possa anche solo somigliare a una melodia”

Pëtr Il’ič Čajkovskij - Il compositore a cui sarà dedicato il nostro prossimo concerto monografico di febbraio

Reti di micro-saperi che ti fanno sapere come “si sta al mondo”

Interessantissime riflessioni di Tiziano Bonini dall'articolo Il lavoro culturale ha bisogno di una lotta (creativa) di classe.

"Io e mia sorella siamo stati i primi laureati di una famiglia fatta di figli di contadini, a loro volta figli di figli di figli di figli di contadini senza terra, da secoli. E in questa Italia dove la mobilità sociale è sempre più ferma rappresentiamo un’eccezione.
Per una serie di fortunati incroci della vita sono finito a lavorare per tredici anni nell’industria culturale milanese
...
Non ho mai capito bene come mai quelli con cui diventavo più amico, nel senso di amico sincero, alla fine scoprivo essere molto simili a me: degli outsider venuti dalla provincia, figli di genitori non laureati, schegge saltate fuori da percorsi poco ortodossi. La stessa identica sensazione ce l’ho ora che lavoro in università, in maniera più stabile rispetto al passato. I colleghi europei con cui divento più facilmente amico sono tutti degli outsider, spesso figli di genitori non laureati. E siamo sempre in minoranza. Minoranza cioè rispetto a un esercito di menti brillanti, divertenti, blasé, figli di laureati a loro volta figli di laureati o imprenditori di città. In tutti questi anni non ho mai smesso di sentirmi un po’ a disagio, fuori posto, con la vaga paura di non essere all’altezza della situazione.
...
Ci ho messo anni a capire l’ethos del creativo urbano, quella invisibile rete di micro-saperi che ti fa sapere come “si sta al mondo” in certe scene o micro-comunità governate da regole non scritte che fanno sì che i simili si riconoscano al volo e si assumano a vicenda. L’unica forma di difesa era la morettiana “vengo, ma sto in disparte”, una timidezza sociale dura a morire, anche con la maturità. La sensazione di essere lì per sbaglio, un errore della macchina sociale, che il “tuo” posto nella società fosse da un’altra parte, non è mai andata via del tutto."
...
Qualche giorno fa sul The Guardian esce questo articolo: “Impostor syndrome’ is a pseudo-medical name for a class problem”.
L’autrice, Nathalie Olah, riflette sulla recente popolarità della cosiddetta “sindrome dell’impostore” e sostiene che, lungi dall’essere il prodotto di una patologia, la sindrome dell’impostore è una reazione piuttosto naturale di chiunque provenga da un background “working class”, svantaggiato o minoritario, ai vari pregiudizi che affronta quotidianamente. L’autrice prosegue citando il caso delle industrie creative inglesi, dove soltanto una porzione molto marginale degli impiegati in queste industrie proviene dalle classi lavoratrici, o minoranze etniche o varie intersezioni di queste minoranze...

lunedì, novembre 18, 2019

Matera capitale della cultura: settembre 2019


Mercoledì 12 settembre volevamo visitare S. Pietro Caveoso ma ci stanno girando delle scene del nuovo 007.







Ceramica materana con felino











Murgia, timo selvatico e chiese rupestri
























Orientarsi in un labirinto tridimensionale (che alcuni chiamano i sassi di Matera) non è semplice. Neppure se si dispone di una mappa... A meno che questa non sia dotata di isoipse.









Chiese rupestri, architettura simulata e Salvador Dalì





domenica, novembre 17, 2019

La fortezza di Ecbatana

“La fortezza di Ecbatana è costituita da una serie di mura concentriche. Essa è studiata in modo tale che ogni giro di mura superi il precedente solo per l'altezza dei bastioni. ...

کاربر:Technoarya - wikimedia
In tutto le mura di cinta sono sette: l'ultima racchiude la reggia e i tesori; la più ampia si estende all'incirca quanto il perimetro di Atene. I bastioni del primo giro sono bianchi, quelli del secondo neri; sono rosso porpora al terzo, azzurri al quarto e rosso arancio al quinto; i bastioni delle prime cinque cerchie sono stati tinti con sostanze coloranti, invece le ultime due hanno bastioni rivestiti rispettivamente di argento e d'oro.”


Erodoto - Le storie

lunedì, ottobre 28, 2019

Lo sapevate che l’ora legale verrà abolita? - Dati e numeri sul cambio di orario

Quasi tutti sappiamo come e quando spostare le lancette. Anche se spesso qualche dubbio viene.

Ma era in avanti o all’indietro? Dormiremo un’ora in più o un’ora di meno?

Ed è per questo gli anglosassoni hanno inventato un sistema mnemonico, “Fall back, spring forward”, molto difficile da tradurre in italiano visto che non abbiamo coincidenze simili tra verbi di movimento e stagioni dell’anno.

Ma se tutti sappiamo come e quando spostare le lancette, forse pochi sanno, almeno in base a un piccolo sondaggio personale condotto tra amici, parenti e colleghi, che il cambio d'orario verrà abolito e che l’ultimo avverrà nel 2021. Voi lo sapevate?

Da quanto sono riuscito a ricostruire, le cose dovrebbero essere andate più o meno così.

In seguito a richieste di cittadini, di parlamentari europei e di alcuni Stati membri (principalmente Finlandia e Polonia, ma forse anche Estonia, Lettonia e Germania), la Commissione Europea ha deciso di lanciare una consultazione pubblica sull’ora legale invitando i cittadini a compilare
questo questionario tra il 4 luglio e il 16 agosto 2018. Da quanto mi è dato sapere ben pochi cittadini italiani ne erano al corrente e ancora meno si sono espressi partecipando alla consultazione.

Infatti, secondo Rapporto sui risultati pubblicato dalla Commissione avrebbero votato circa 4,6 milioni di cittadini europei, cioè meno dell'1% delle popolazione dell'UE. Il che renderebbe questa consultazione la più partecipata di sempre.
I tassi di risposta sono stati molto vari, con i più alti tassi provenienti da tre paesi: Germania (70% di tutte le risposte pari a 3,1 milioni, cioè il 4% della popolazione tedesca), Francia (8,6%; 393.000) e Austria (6%; 259.000). Altri paesi le cui risposte hanno rappresentato più dell'1% del totale sono stati Polonia, Spagna, Repubblica Ceca, Belgio, Finlandia e Svezia.

Ecco un grafico che mostra paese per paese la percentuale dei votanti rispetto alla popolazione del paese. Come vedete, l'Italia si trova al terzultimo posto.


Complessivamente 3,8 dei 4,6 milioni di votanti (circa l'83%) si sono dichiarati contrari al cambio di orario.
Solo in Grecia e a Cipro i favorevoli sono risultati in lieve maggioranza (56% e 53%). Mentre, oltre il 90% delle risposte provenienti da Finlandia (95%), Polonia (95%), Spagna (93%), Lituania (91%) e Ungheria (90%) si sono per l'abolizione del cambio di orario.



Interessanti sono anche le ragioni dei contrari al cambio di orario. Come evidenzia il grafico, la ragione predominante è stata il supposto effetto deleterio che il cambio di orario avrebbe sulla salute. 


Più goduriose, invece, sembrerebbero essere le ragioni dei favorevoli al cambio di orario: le attività ricreative serali.



Ma una volta abolito il cambio di orario che facciamo? Manteniamo per tutto l'anno l'ora legale o l'ora solare?

L'opzione preferita è stata l'ora legale permanente con 2 529 000 degli intervistati (55%).


Ma che è successo dopo la consultazione del 2018?

Nei primi mesi del 2019, il Parlamento europeo ha accolto la proposta della Commissione per l'abolizione del cambio di ora e ha lasciato a ogni Stato libertà di scelta rispetto a quale orario adottare, se solare o legale. Per cui gli Stati membri che decideranno di mantenere l'ora legale dovranno cambiare l'orario per l'ultima volta a marzo del 2021, mentre quelli che preferiranno mantenere l'ora solare dovranno farlo l'ultima a ottobre 2021. Ma "per proteggere il mercato interno da perturbazioni, i deputati hanno chiesto che gli Stati membri e la Commissione coordinino le loro decisioni su quale ora adottare."

Infine qualche riflessionede tutto soggettiva e personale

Per il piccolo sondaggio personale che citavo all'inizio ho indagato tra contatti sia italiani sia europei e gli orientamenti del mio piccolo campione sono molto in linea con gli esiti della consultazione. Nell’Europa del nord la notizia dell'abolizione è molto più nota e sentita rispetto all’Europa mediterranea. I contatti dell’Europa del nord e dell'est hanno espresso forte opposizione nei confronti del cambio di orario citando gli enormi effetti deleteri che questo avrebbe sui loro bioritmi e anche il fatto che gli animali delle fattorie ne sofrirebbero perché devono ricalibrare le loro abitudini due volte l'anno.
I contatti dell’Europa mediterranea, invece, generalmente non erano a conoscenza della consultazione ed erano increduli relativamente all'esito e alle ragioni.
Personalmente, la storia dei bioritmi mi convince poco. Sicuramente può volerci qualche giorno per adattarsi e magari le reazioni  possono essere molto soggetive. Ma alcune domande mi sorgono spontanee:

  • Gli oppositori del cambio di orario si svegliano, mangiano e vanno a letto sempre esattamente alla stessa ora del giorno?
  • Non fanno mai viaggi verso luoghi che si trovano in fusi orari diversi?
  • I bioritmi di umani e animali, più che sull'orario in sé, non dovrebbero essere regolati sull'alternanza luce/tenebra?

Infine, la cosa che mi ha più sorpreso rispetto al fatto che la grande maggioranza degli italiani non sa nulla dell'abolizione (ammesso che la mia assunzione sia corretta) è che il tema si sarebbe prestato molto a quei dibattiti infiniti e inutili che tanto appassionano alcuni media nazionali. Quindi ho trovato strano che nessuno abbia ancora portato il tema al centro del circo dei dibattiti inutili. Forse hanno ritenuto che fosse ancora troppo presto per farlo?
E mi sono anche chiesto come reagirà la maggioranza del paese se e quando il tema entrerà nel dibattito, visto che, a occhio, la barra della percentuale dei votanti rispetto alla popolazione pare essere sotto allo 0,1% per l'Italia.

Altre fonti

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:52018SC0406&from=IT

martedì, ottobre 08, 2019

sabato, settembre 28, 2019

Ius culturae

Lo ius culturae è una delle leggi più importanti da approvare per il futuro dell'Italia. Spero che riesca a essere approvata in questa legislatura.

Lo ius culturae NON significa dare la cittadinanza italiana a chiunque. NON significa neppure dare la cittadinanza a chiunque sia nato in Italia.

Lo ius culturae significa che i minori stranieri nati nel nostro Paese – o arrivati entro i 12 anni – che abbiano frequentato, per almeno cinque anni, le scuole italiane, e conseguito il titolo conclusivo del relativo ciclo scolastico potranno diventare cittadini italiani.

lunedì, settembre 16, 2019

Un'esperienza emozionante che non ripeterò mai più... forse - Il Volo dell’Angelo

Il Volo dell’Angelo da Pietrapertosa a Castelmezzano e viceversa

Per l'andata da Pietrapertosa a Castelmezzano abbiamo volato per più di 150 m di dislivello
La quota di partenza è di 1020 m slm e quella di arrivo a Castelmezzano di 859 m slm. Il percorso è di 1415 m e la velocità massima intorno ai 120 Km/h.

Visto che in passato avevo provato un forte disagio nel camminare su un pavimento trasparente a qualche decina di metri di altezza, mi aspettavo una sensazione molto più forte.
Invece sono riuscito a godermi il paesaggio senza grosse tensioni.

Per il ritorno (130 m di dislivello) invece, forse a causa del vento contrario e della maggiore profondità dell'abisso, qualche tensione in più c'è stata. Ma non tale da compromettere la godibilità del volo.
Il video del nostro volo per ora non lo condivido. In compenso si può vedere l'esperienza simile di qualcun altro.

giovedì, settembre 05, 2019

Presentazione de "Il volo delle chimere" con canti del Coro Naima e offerta ad ADMO

Con grande piacere Roberta Fulci, redattrice e conduttrice di Radio3Scienza,

Silvia Ceccarelli, direttrice del coro Naima,

Luca Laurenti, Co-Direttore Laboratorio Tipizzazione Tissutale Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I Roma, e

Giulio Corradi, Presidente dell’ADMO Lazio, mi hanno confermato la loro disponibilità a collaborare alla serata con presentazione de "Il volo delle chimere" e canti del Coro Naima della John Coltrane Music School.

L'evento è programmato per domenica 15 dicembre alle ore 17:30 presso l’Associazione Culturale Ricreativa Romana La Traccia (Via Tor de Schiavi 222 Roma, a 100 metri dalla fermata metro C Gardenie a Centocelle). L'ingresso sarà gratuito e parte degli incassi derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti all'ADMO.

Ringrazio infine Max Cerbini che si sta occupando della parte logistica.

Dandomi conferma Silvia Ceccarelli mi ha anche scritto queste righe.

Caro Flavio, sono giorni che voglio dirti che ho letto il tuo libro, finalmente ci riesco!!! Diciamo che più che letto l'ho divorato subito da quando me lo hai dato. Mi è piaciuto moltissimo, una gran bella emozione che mi porto ancora dentro con piacere. Ho già pensato ad alcuni brani adatti per la sua presentazione.

Recensioni a "Il volo delle chimere": 2019

Pagina Amazon de "Il volo delle Chimere"

4 settembre 2019
Con grande piacere Silvia Ceccarelli, direttrice del coro Naima, mi ha confermato la partecipazione sua e del coro alla presentazione del libro che stiamo organizzando per dicembre a Roma. Dandomi conferma Silvia mi ha anche scritto queste righe.

Caro Flavio, sono giorni che voglio dirti che ho letto il tuo libro, finalmente ci riesco!!! Diciamo che più che letto l'ho divorato subito da quando me lo hai dato. Mi è piaciuto moltissimo, una gran bella emozione che mi porto ancora dentro con piacere. Ho già pensato ad alcuni brani adatti per la presentazione del libro.


8 agosto 2019
Irene ha scritto a Spartaco Mencaroni:
Ho finito il libro che avevo iniziato appena due giorni fa e volevo complimentarmi con voi per la scorrevolezza nella lettura e la chiarezza espositiva anche nelle brevi descrizioni medico-scientifiche.
Ho apprezzato molto la varietà delle tematiche relazionali che avete così brillantemente analizzato.
Il rapporto con la malattia, le dinamiche che legano ciascun paziente a tutto l’universo che incontra in questo viaggio di rabbia e di speranza. Non da ultimo l’umanità e l’empatia dei professionisti... merce ahimè ancora rara in certe realtà sanitarie.
Ma anche il coraggio del protagonista, le sue radici e le sue aspettative. Chi di noi, pur non avendo affrontato patologie così importanti o esperienze dall’altra parte del mondo, non si è sentito almeno una volta nella vita una chimera? Oppure la brutta copia della propria storia? È una bella lezione di coraggio e voglia di scoprire la propria strada, per mettere in “bella coppia“ il proprio io. Grazie mille davvero. Vi auguro tante soddisfazioni. Avanti tutta.


9 giugno 2019
Elisa, chimico:
Toccante, universale e molto attuale. L'autore conduce il lettore attraverso un processo di trasformazione, introspezione e crescita tramite le vicende personali dei due protagonisti che, distanti ma vicini allo stesso tempo, intraprendono percorsi di vita che li porteranno ad una nuova consapevolezza di sé e della realtà che li circonda. Lancia inoltre un messaggio di speranza e di coraggio, ma, soprattutto, di grande umanità. Mi ha fatto emozionare. Lo consiglio vivamente.

13 aprile 2019
Ail Lucca
Disponibile su ordinazione nelle librerie in tutta Italia. Oppure telefonate in Sede. Imperdibile, una vera “coccola”per il cuore e anche per la testa!


Recensioni a "Il volo delle chimere": 2018

martedì, settembre 03, 2019

Il caffè, la moka e le cialde

La preparazione del caffè con la moka è per me un piacevole rito. In ogni caso, per un’idiosincrasia personale, cerco di evitare le cialde.

Per questa vacanza ho pensato di portarmi la mia solita moka Bialetti in alluminio. Ma mi sono ritrovato in un appartamento dotato di cucina a induzione sprovvisto dell’adattatore per la moka di alluminio. Conseguenza: nonostante la buona qualità del caffè che ho portato, la moka per induzione del padrone di casa è di pessima qualità e rende il risultato una via di mezzo tra espresso e americano.

Morale della favola: per ottenere un buon risultato aver dei buoni ingredienti è necessario ma non sufficiente. Serve pure un buon processo di trasformazione degli stessi.

Per un approfondimento indispensabile all’uso corretto della moka c’è un imperdibile articolo di Bressanini: La scienza del caffè con la Moka

Riporto qui solo il capitolo sulla scelta del tipo di caffè.

Quale caffè?
Ovviamente quello che vi piace. Esistono due specie di piante di caffè sfruttate commercialmente. Coffea arabica, originaria dell’Etiopia, è coltivata nelle regioni montuose tropicali fino a 2500 metri e rappresenta i due terzi della produzione mondiale di caffè. Ha un gusto delicato, leggermente acido, aromatico e poco amaro. Una percentuale di caffeina (nei semi) tra lo 0,9% e 1,2%. Il chicco è di forma allungata e appiattita di un bel color verde. Il caffè arabica arrivò a Venezia agli inizi del ‘600 e da lì si diffuse in tutta Europa diventando la bevanda preferita degli intellettuali.
La robusta (Coffea canephora) rappresenta un terzo della produzione mondiale. È originaria dell’Africa occidentale e arriva in Italia solo nel ‘900. È coltivata tra i 200 e i 600 metri d’altezza ed è capace di sopravvivere nei difficili ambienti della foresta africana. Ha un gusto più astringente e amaro dell’arabica, più caffeina (1,6-2,4%) e un chicco tondeggiante con un solco dritto.
Io uso un’arabica 100% ma non necessariamente una miscela con una certa percentuale di robusta è di minore qualità: dipende da come volete il vostro caffè.

domenica, agosto 11, 2019

Recensioni a "Il volo delle chimere": 2018

Pagina Amazon de "Il volo delle Chimere"

9 novembre 2018
Michela, specialista informatica, ha scritto la seguente recensione.

“Un paio di settimane fa ho acquistato “Il volo delle chimere” e mi è piaciuto tantissimo, l’ho divorato!
Mi sono ritrovata in molte delle situazioni descritte. E questo mi ha fatto un immenso piacere. Mi ha fatto sentire meno sola. Sarà sicuramente di aiuto a tante persone, malate e non.

Nella mia recente parentesi universitaria ho studiato molti meccanismi cellulari e genetici che prima mi erano del tutto ignoti, facendomi una cultura su quel mondo meraviglioso e ancora molto sconosciuto che sta dentro di noi.

Un altro dei motivi per cui il libro mi è piaciuto tanto è il parallelo delle due storie e il modo in cui si intrecciano. Magistrale!

È un libro che almeno una volta nella vita ognuno dovrebbe leggere! È profondo, ma così piacevole da leggersi che lo si divora!

Grazie per aver scritto un libro che rimarrà per sempre con me, dovunque.

Grazie anche per aver toccato con tanta delicatezza e sincerità temi molto importanti come:
  • “perché’ tutto questa è capitato a me?”
  • la mancanza di professionalità - in alcuni casi- e umanità disponibilità ad ascoltare i pazienti - in altri casi - da parte di certi medici
  • l’importanza del supporto familiare e degli amici nei momenti difficili
  • le difficoltà che si incontrano quando si emigra all’estero e la ricerca delle vere ragioni che ci hanno spinto a fare quella scelta
  • l’ambiente di ricerca altamente competitivo e a spesso ostile che scoraggia chi cerca di portare ogni giorno un quasi-impercettibile ma fondamentale contributo alla scienza. In merito alla carriera universitaria (che per qualche tempo ho creduto di poter iniziare), ho vissuto anche l’arroganza di certi docenti che dovrebbero aiutarti nelle ricerche e invece fanno solo finta, come Yaron
  • la presenza di ciarlatani che, seppur forse animati da nobili fini, parlano senza avere conoscenza adeguate su come gli esperimenti clinici vanno fatti prima di dichiarare un farmaco disponibile per il commercio
  • I problemi etici che i test sugli animali generano in molti ricercatori quando cercano di gestire sentimenti contrastanti derivanti dall’amore per gli animali e dalla necessità di sacrificarli per salvare vite umane. Per i miei studi sul sistema nervoso non c’era altro modo che ricorrere a modelli animali e questo mi ha creato dei problemi etici. Problemi che ho dovuto risolvere. E questo accomuna anche altri biologi e fisiologi, che sarebbero ben contenti di fare esperimenti sulle cellule senza doverle estrarre in prima persona dalla cavia.
  • la tendenza di tante, ma tante persone a non essere mai contente e la loro incapacità a veder al di là del loro naso.

21 ottobre 2018
Adriana P. ha scritto la seguente recensione.
Il volo delle chimere è un libro scritto con molta delicatezza su un argomento che potrebbe facilmente scadere nel patetico. Invece è un libro scritto molto bene e che vale la pena di leggere. L‘ho letto tutto d‘un fiato, con piacere e commozione.

27 settembre 2018
Roberto, architetto, ha scritto la seguente recensione.
Cosa aspettate ad ordinarlo?
Ho letto con piacere una storia sicuramente vera ed appassionante. Due cervelli in fuga da una realtà che li respinge si trovano ad affrontare storie complicate. Ben scritto, soprattutto la storia di Fosco Ubaldini...

18 settembre 2018
Paola S. ha scritto la seguente recensione.
"Due storie delicate, profonde, toccanti. Le vite di due persone qualunque "sballottate" dagli eventi, che vivono ansie, angoscie, effimere gioie e subitanei ripensamenti ma che nella scienza ritrovano conforto e salvezza. Due storie "vere" anche se romanzate. Dipingono da un lato il mondo competitivo e spesso spietato della ricerca scientifica, dall'altro il travaglio di chi si trova in pericolo di vita ed è assalito da ogni sorta di sofferenza e di dubbio ma che comunque non molla. Per ragioni personali mi è stato facile immedesimarmi nella storia di Fosco e Sara per i quali non si può non tifare dall'inizio alla fine. Ma mi è piaciuto anche l'intento di rendere concreto, vivo, reale, chi troppo spesso appare molto distante da noi: gli uomini e le donne che si occupano di scienza. Piacevole lo stile dei due autori, leggero e scorrevole nonostante i temi trattati."

15 settembre 2018
Luca, dirigente biologo, ha scritto questa recensione.

"Per una volta uso Facebook non per parlare di Roma, ma per parlare di una persona a me cara con cui mi sono trovato a interagire diversi anni fa. Una persona che ha combattuto la leucemia ed ha vinto la sua battaglia per la vita. Io ho avuto una parte marginale nella sua vita e durante la sua lotta per la vita. Ci siamo ritrovati anni dopo. Mi ha cercato, mi ha trovato e mi ha fatto dono di parole bellissime. Flavio ha scritto un libro, il volo delle chimere, attraverso il quale racconta la sua malattia. Non è un inno alla sofferenza, bensì un inno alla vita. È una delle tante storie, poco conosciute, degli Eroi (la E maiuscola è d'obbligo) silenziosi e discreti che ci circondano e che non fanno notizia. Mi permetto di consigliarne la lettura. È scritto in maniera mirabile e non annoia mai. Lo trovate su Amazon. Colgo l'occasione per ringraziare Flavio per avermi riservato un posto nel suo libro. Non lo merito, ma il solo fatto di avermi "nascosto" in qualche riga, mi fa amare un lavoro a volte difficile e soprattutto mi dà la misura del vero senso della vita, quando a volte mi sembra di perderlo. Grazie di cuore, Flavio."

21 agosto 2018
Maurizio mi manda questo commento.

"Complimenti davvero! Diversi momenti di commozione, qualche lacrimuccia e qualche risata improvvisa anche se, vista la situazione, c'era poco da ridere...ma sono state risate proprio spontanee! Un libro che mi ha emozionato e coinvolto molto...finito in tre giorni!"

6 agosto 2018 
Dora Conte mi manda questa foto con il seguente commento.

È un libro Bellissimo. Due storie che si alternano portandovi a leggere senza sosta per scoprire le vicende dei due protagonisti: Fosco - costretto suo malgrado a combattere contro una leucemia in un paese straniero - e Linda - giovane ricercatrice che si trasferisce all'estero, in un centro di ricerca di eccellenza, costretta a misurarsi con un'ambiente inaspettamente ostile.

Ricerca e malattia, due facce della stessa medaglia che il lettore, grazie ad una narrazione coinvolgente e ricca di descrizioni, ha l'opportunità di conoscere con continui spunti di riflessione che non possono che aiutarci ad affrontare meglio la vita quotidiana. Veramente complimenti agli autori.....

2 agosto 2018
Marcella Palmieri mi manda questa foto con il seguente commento.

"Il silenzio di questa valle ha accompagnato la lettura, già di per sé piacevole, di questo libro. Si dice che " ogni uomo è capace di consolare un dolore che non gli appartiene" ma, andando avanti con la lettura, pagina dopo pagina, una sincera empatia ti cattura.
Da un senso di sconforto iniziale, che lascia in bocca il sapore della paura, si passa al coraggio, alla forza data dai legami familiari e dagli amici, alla speranza che ci dona la medicina, al senso di appartenenza alle proprie origini e, per ultimo ma fondamentale, al nobile atto della donazione.
Linda e Fosco coinvolgono con le loro storie, in un altanelante turbine di emozioni, ma è il personaggio di Sara che ha destato in me la più alta stima ed ammirazione.
Perché consiglio la lettura di questo libro?
Perché ti cambia il modo di vedere le cose. — emozionata "

21 luglio 2018
Stefania Buoni condivideno il post di COMIP - Figli Di Genitori Con Un Disturbo Mentale, che riporto di seguito, ha scritto - Un romanzo che mi ha toccato moltissimo e mi ha trasmesso tanta forza e voglia di vivere

A volte le battaglie per la vita assumono forme diverse e può capitare di cogliere, nelle differenze, dei sentimenti e degli aspetti comuni che ci avvicinano, inaspettatamente.
È la forza dei #sopravvissuti ad una qualsiasi avversità che ci colpisce e ci modifica, stabilendo un prima e un dopo, costringendoci a rimodellare le nostre credenze e la nostra attitudine alla vita, a scoprire i nostri punti deboli e a tirar fuori risorse inaspettate.

Oggi vogliamo dedicarvi queste bellissime parole di Dioniso Dionisi #FlavioUbaldini, nostro amico e sostenitore, tratte dal romanzo scritto insieme a #SpartacoMencaroni e pubblicato da Scienza Express, dal titolo Il volo delle chimere. Frutto di un'esperienza apparentemente lontana dalla nostra, ma invece vicinissima nello scoprirci splendide e coraggiose fenici che risorgono dalle proprie ceneri e rinascono a nuova vita.



10 luglio 2018 
Oggi è comparsa una nuova gradita recensione. L'ha scritta Elisa Di Palma.

"Non mi capitava da tempo di iniziare e finire un libro in meno di 72 ore...... Travolgente, ti spinge a leggere, ti trascina nella trama, ti emoziona.. Non nascondo che qualche lacrima ribelle è scesa, bagnando un po’ di pagine.."




3 luglio 2018 
L'amica Giovanna ha già finito il libro e ha scritto una recensione molto bella.

"Uno di quei libri che, finito di leggere, tengo ancora per qualche giorno vicino, sul comodino. Mi succede così quando un libro mi appassiona, mi commuove, mi impressiona. E le storie di Fosco e Linda lo hanno fatto. Storie diverse ma simili i protagonisti, entrambi forti ma fragili, combattenti ma pieni di dubbi, alla ricerca di spiegazioni, di conferme, di rapporti umani, di empatie... Alla fine ritrovano se stessi, in maniera molto diversa, ma è un ritrovarsi. Cambiati dalle loro esperienze anche molto dolorose, ma arricchiti.
E, come succede in ogni libro coinvolgente, il lettore ritrova tratti di se stesso. E anche lui ne esce arricchito.
È un libro di sentimenti e di valori umani ma anche interessantissimo dal punto di vista scientifico. Oh, io sono andata a rivedermi un po' di biochimica, rinfrescata l'emopoiesi, i neurotrasmettitori, quella fenilalanina precursore della dopamina... e la genetica: quel nefasto cromosoma Philadelphia!
In conclusione, si può perdere questo libro? Grazie, autori!"

2 luglio 2018
L'amica Giovanna Arcadu mi ha scritto:

"Arrivato e leggo. Da subito catturata. Dopo qualche pagina sono andata a vedere in fondo al libro, avevo intuito bene e: commossa, emozionata.
Flavio, sei straordinario! Ci regali una bella lezione di vita. Bravissimi gli autori. Continuo a godermi le due coinvolgenti storie di Fosco e Linda... Grazie, Flavio"


25 giugno 2018
Stefania Paris ha scritto la seguente recensione.

"Ho iniziato la lettura di questo libro con l'idea di scoprire un mondo a me distante.
Ed invece ho ritrovato me,
la mia ribellione,
il mio cambiamento
la mia paura del giudizio,
il mio coraggio di ascoltarsi.

È stata una condivisione di emozioni. Grazie!!!"


22 giugno 2018
Dall'amico Marcello Ferrante ricevo foto e commento. Forse l'amicizia che ci lega rende Marcello molto generoso nel suo giudizio. Ad ogni modo, ricevere un commento del genere non può che farmi un immenso piacere.

"Il volo delle chimere, dal mio punto di vista di lettore inesperto, è un vero e proprio capolavoro. Quando non vedi l'ora di prendere il libro e speri che non finisca mai significa che ha catturato totalmente la tua attenzione. Leggendolo ho provato emozioni, mi ha insegnato molto e soprattutto mi ha dato spunti interessanti da approfondire. Mai banale, mai noioso e ottimamente romanzato. Naturalmente lo consiglio a tutti gli amanti della lettura. Finisco con il complimentarmi e con la sicurezza che avrà un grande successo."

martedì, agosto 06, 2019

Un popolo tragicomico?

Siamo stati definiti un popolo tragicomico. Non so se sia vero. Di certo qualcuno ci ha fatto esprimere il peggio dell'aspetto macchiettistico e c'è chi ci sta facendo esprimere il peggio del nostro aspetto violento e rancoroso.Se non altro, prima si poteva anche sorridere amaramente. Ora, inceve, lo spirito del tempo fa paura.

giovedì, luglio 25, 2019

Lettere a Umberto Galimberti

Recentemente ho scoperto un’interessantissima serie di tre puntate che mi ero perso: lettere a Umberto Galimberti.

Ho dettato gli appunti che riporto di seguito per cercare di ricordare alcune delle tante osservazioni interessanti che ho ascoltato. Li ho organizzati per temi.

Trovare un senso alla propria vita
“è una presunzione pensare che la mia vita sia così importante da avere addirittura un senso”
Nietzsche: il pastore guarda il gregge con invidia perché questo sembra felice nella sua unica consapevolezza dell’istante presente. Però il pastore non vuole essere felice come l’animale. Perché l’uomo vive anche la proiezione verso il futuro. E il futuro gli si presenta, affiancato al passato, come un orizzonte di senso. La felicità dell’uomo è quando il senso della sua vita soddisfa la sua esigenza di senso.
“Ecco io direi di rinunciare a questa esigenza di senso. Perché è una presunzione che la mia vita sia così importante da avere addirittura un senso. La vita ha un percorso. E alla fine il senso del mio percorso è nelle cose che ho fatto. Ma, tra queste, avrò fatto ciò che mi era possibile fare. Però l’uomo ha bisogno di costruire un senso (messaggio cristiano) e se non lo realizza è infelice. E allora ai miei pazienti dico che la richiesta di senso è una richiesta impossibile da realizzare. Ma un consiglio che posso dare è: nel fine settimana, invece di fare le code in auto, indaghi se stesso e arricchisca se stesso attraverso la cultura. Legga libri se ha voglia di trovare un senso e un orizzonte d’espressione.”

Dio è morto e il dio denaro
Quando frasi e concetti, ascoltati e riascoltati da chi li ripeteva probabilmente senza comprenderli a fondo, perdono il loro senso profondo e scadono al livello di un qualsiasi banale luogo comune.
Ma poi, improvvisamente, se riascoltati nel contesto appropriato e attraverso le spiegazioni giuste, essi riacquistano il significato originale.
A me oggi è bastato questo semplice parallelo di Galimberti.
Se dal medioevo togliamo il concetto di Dio non comprendiamo nulla di quell’epoca. Perché Dio pervadeva le vite di tutti: dai più umili ai più potenti.
Se invece togliamo il concetto di Dio dalla società moderna continuiamo a comprendere quasi tutto. Ma se togliessimo il concetto di danaro allora non capiremo più nulla.

Conosci te stesso
Per vivere meglio bisogna conoscere meglio se stessi ma anche conoscere meglio i propri limiti.
Se aspiriamo a una nostra realizzazione che pone l’obiettivo aldilà dei nostri limiti stiamo ponendo le basi per la nostra infelicità.

Libertà e identità
Libertà e identità sono più o meno mutuamente esclusivi. Se si ha una forte identità, ovvero prevedibilità di comportamenti in situazioni date, allora si è poco liberi. Infatti si è intrappolati in una sorta di predestinazione costituita dalla nostra stessa forte identità.

Emozioni e sentimenti
Le emozioni le vivono tutti. I sentimenti bisogna apprenderli. Bisogna imparare a riconoscerli.

CristianesimoIl cristianesimo ha plasmato il pensiero e l’agire dell’Occidente instillando una fiducia nel futuro. In tal senso tutti siamo cristiani: Marx, Freud, la Scienza...

Uomo come soggetto della storia: intenzioni e risultatiLa prospettiva cristiana del giudicare anche le intenzioni oltre ai risultati ha formato un aspetto della giurisprudenza europea. Questa prospettiva non esiste in altre culture, come ad esempio in quella cinese. La società e moderna si sta spostando sempre di più verso la valutazione dei risultati indipendentemente dalle intenzioni. E un fatto correlato è la retrocessione dell’essere umano dal ruolo di soggetto della storia. Soggetto lo era quando la tecnica aveva dimensioni più governabili.

Ecco le tre puntate radiofoniche

I concetti di identità e di libertà, e l'efficacia delle attuali metodologie psicoanalitiche e psicoterapeutiche nel risolvere le problematiche esistenziali.

L’idea di difesa del territorio, la paura del cambiamento fanno parte della natura dell’uomo? Quale è il rapporto dell’Occidente con le migrazioni?


lunedì, luglio 22, 2019

Senza l'arrivo di nuove persone di età lavorativa, l'economia italiana andrebbe in crisi

Se qualcuno avesse obiezioni supportate da fatti all'analisi di Alexander Stille, che riporto parzialmente qui, mi interesserebbe sinceramente leggerle e rifletterci.
L'analisi si conclude con la seguente riflessione:

"L'Italia avrebbe potuto servirsi di molti dei giovani che rischiano la vita cercando di arrivare in Europa. Quando la politica della Destra si rivelerà una vana illusione, saprà la Sinistra trarne vantaggio, offrendo l'alternativa di un'immigrazione positiva e realista?"
La Germania ci sta riuscendo. Invece ho l'impressione che l'Italia stia perdendo un treno dopo l'altro.

"I numeri sono molto chiari: l'anno scorso sono nati 449.000 italiani e sono morti 636.000 (secondo l'Istat). Quindi ogni anno l'Italia perde 187.000 persone.
Il calcolo aritmetico non è molto difficile: senza l'immigrazione, la popolazione dell'Italia scenderebbe da 60 milioni a 59 milioni in poco più di cinque anni. Senza l'arrivo di nuove persone di età lavorativa, l'economia italiana andrebbe in crisi. Non ci sarebbe mano d'opera sufficiente nelle fabbriche, nei campi, nei negozi, badanti nelle case, o contribuenti per il sistema pensionistico per mantenere il numero crescente di anziani.


La politica dell'attuale governo è basata sull'illusione che, se l'Italia potesse cacciare una buona parte dei sui sei milioni di immigrati, i problemi del Paese scomparirebbero: ci sarebbe lavoro per tutti, i salari aumenterebbero, le città sarebbero più vivibili e si tornerebbe all'età d'oro degli Anni Sessanta e Settanta, quando l'economia italiana era tra le più robuste nel mondo e il Paese era etnicamente omogeneo. Mentre è vero l'esatto contrario: senza la presenza e i contributi degli immigrati il Pil del Paese crollerebbe e il tenore di vita degli italiani sarebbe insostenibile.
...
I partiti dell'attuale maggioranza - M5 S e la Lega - dicono che non sono contro l'immigrazione in sé, ma solo contro l'immigrazione clandestina. Il loro comportamento, però, li contraddice. Si sono opposti, per esempio, alla legge dello Ius soli, che permetterebbe ai figli di immigrati, che o sono nati in Italia o hanno fatto le scuole in Italia, di diventare cittadini. È esattamente l'immigrazione che serve all'Italia: persone che sono già integrate, che conoscono la lingua, che hanno assorbito la cultura attraverso la scuola e che sono pronte a contribuire alla vita italiana. Invece, niente.
...
L'Italia ha sofferto per la mancanza di una vera politica di immigrazione. La Destra si è opposta, facendo leggi come la Bossi-Fini che doveva disciplinare l'immigrazione clandestina e accelerare le espulsioni con pochi risultati. La Sinistra ha preferito un atteggiamento passivo, non opporsi all'immigrazione, ma senza un programma per integrare il flusso migratorio. Questa non-politica, insieme al collasso del governo libico e all'abbandono della Ue, ha fatto sì che gli sbarchi clandestini siano passati da circa 42,000 nel 2013 a 182,000 nel 2016, spianando la strada a Matteo Salvini e Lega per una campagna elettorale basata su un attacco feroce all'immigrazione.

L'Italia avrebbe potuto servirsi di molti dei giovani che rischiano la vita cercando di arrivare in Europa. Quando la politica della Destra si rivelerà una vana illusione, saprà la Sinistra trarne vantaggio, offrendo l'alternativa di un'immigrazione positiva e realista?"