Favino ha ragione. Non tanto sul fatto che debba essere necessariamente un attore italiano a interpretare un personaggio italiano. Quanto sulla critica alla scelta, per me incomprensibile, di attribuire improbabili accenti italo americani ai personaggi italiani in scene ambientate in un contesto italiano.
Mi spiego meglio usando l’esempio citato anche da Favino del film “House of Gucci”. Se far parlare Maurizio Gucci con accento italo americano potrebbe aver senso in una scena ambientata negli USA, che senso ha farlo parlare con lo stesso accento in un dialogo tra italiani ambientato a Milano?
E visto che si parla di accenti, provate a sentire come parla Nicolas Cage in versione originale quando interpreta il capitano Antonio Corelli.
Per tornare a Favino e alla questione se debba essere necessariamente un attore italiano a interpretare un personaggio italiano. A mio modesto avviso potrebbe anche essere accettabile che lo faccia un attore americano, a patto che il regista faccia la giusta scelta linguistica e che l’attore studi la dizione in modo tale da rendere credibile l’interpretazione.
4 commenti:
Da FB:
Luciano
non mi piacciono i discorsi identitari soprattutto nelle produzioni culturali, si finisce con vietare Otello se Jago è un bianco col viso pittato oppure da ultimo con la polemica del naso finto di Bradley Cooper su Bernstein, detto poi da un attore che sulle finzioni ci campa, ci lavora bene lascia un po' il tempo che trova.
Dioniso Dionisi
Luciano, nell’ambito che citi sono totalmente d’accordo con te. Però quelle sono scelte registiche ben precise. Mentre l’uso di quegli accenti improbabili che ho citato, non mi sembrano tanto frutto di un’accurata e approfondita decisione registica quanto il risultato di una sciatteria più o meno consapevole.
Luciano
certo, ma sono film di cassetta, a me la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il titolo è stata: Favino che è istrionico e impersona tutti voleva fa' pure Ferrari
Dioniso Dionisi
Però bisogna ammettere che è un grande attore.
Max
Dioniso Dionisi , quindi alla fine (giustamente) non pensi affatto che Favino abbia ragione...🙄
Dioniso Dionisi
Max, credo che abbia ragione limitatamente alla sciatteria della ricostruzione linguistica. Poi, sei un attore di qualsiasi nazionalità, riesce ad essere credibile, ben venga.
Proseguendo sul tema della risposta a Luciano, se poi la scelta dell’accento improbabile dovessi avere una chiara e comprensibile ragione, e non essere frutto di sciatteria, allora andrebbe bene lo stesso. Magari non ti piace però c’è una ragione.
Luciano
Dioniso infatti volevo dire questo, guarda con Craxi per dire, intendevo proprio questo: impersona personaggi credibili, mica uguali
Dioniso Dionisi
Sì, certo. Credibile. L’interpretazione identica non esiste per definizione.
Mentre, nella versione originale di House of Gucci, l’accento di Lady Gaga non lo è. Così come non lo è quello di Al Pacino, che parla in modo simile a quando interpretava Michael Corleone, contesto in cui, invece, quell’accento aveva senso.
Dioniso Dionisi
Giusto per mostrare un esempio. Questo dovrebbe essere un dialogo tra italiani.
L’accento di Paolo Gucci (Jared Leto) risulterebbe ridicolo persino nella peggiore delle macchiette sugli italiani.
https://youtu.be/fGbWS4ZctOI?si=7qkRB4_94gZbf59x
Dioniso Dionisi
Anche Mads Mikkelsen interviene nel dibattito, che non riguarda solo l’interpretazione di ruoli italiani.
“abbiamo visto Tom Cruise interpretare un ufficiale nazista (Operazione Valchiria, ndr) con un leggero accento tedesco per quattro minuti e poi diventare americano in piena regola, da lì in poi. Puoi farlo in questo tipo di film, in altri invece decisamente li rende meno credibili”
“mi è piaciuto quello che hanno fatto con Indiana Jones e il quadrante del destino (in cui interpreta un tedesco, ndr). All’inizio volevano che tutti i tedeschi, tutti i nazisti parlassero inglese gli uni con gli altri, ma con uno strano accento tedesco. E io dicevo: perché dovrei prendere un po’ di accento tedesco. Allora io ho detto, ma io posso imparare un po’ di tedesco e parlarlo. Chi stiamo prendendo in giro? Perché i tedeschi dovrebbero parlare tra loro in inglese? Prima hanno detto, “ma noi facciamo sempre così”, poi però “hai ragione, tentiamo”. E lo hanno fatto, il che mi è sembrato fantastico. Non è una cosa sempre necessaria, ma per certi film è importante. Immagino che gli italiani non siano contenti di un Ferrari che parla inglese. Se cerchi un accento danese, non puoi farla franca a meno che tu non sia danese. Quindi vi capisco».
https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2023/09/03/news/mads_mikkelsen_sui_ruoli_italiani_interpretati_da_attori_stranieri_capisco_ma_dipende_dal_tipo_di_film-413090526/
Dioniso Dionisi
Ho l'impressiome che, se un cantante d'opera cominciasse a cantare con l'equivalente di quegli accenti, la sua carriera finiribbe rapidamente. Non so che ne pensi Pietro.
Pietro
Dioniso, guarda ho sentito di tutto. Gente che se ne fregava altamente di rispettare la lingua cantata.
Tanto nessuno capisce nulla.
Max
ribadisco che, a mio avviso, Favino ha posto male la questione
Dioniso Dionisi
Max, Su questo sono d’accordo con te. Forse ci ha messo dentro troppi temi. Per come l’ha espressa potrebbe offrire la sponda a interpretazioni di carattere nazionalistico.
Però c’è anche il rischio opposto. Esiste anche un patriottismo positivo. Una difesa degli interessi nazionali che non vada a discapito di altri, che non teorizzi la superiorità rispetto agli altri. Avendo avuto il ventennio spesso tendiamo a equivocare come nazionalismo anche quel sentimento di patriottismo positivo. Si veda, ad esempio il discorso dell’opposizione all’anglicismo inutile e dilagante.
Posta un commento