
Nelle ultime settimane, durante le mie attività sportive ascoltavo le puntate della trasmissione
Black Italians di
Igiaba Scego.
Ho trovato tutte le puntate molto interessanti e consiglierei a tutti di ascoltarle. Purtroppo gli mp3 non si trovano più sul sito di radio tre. Un paio si possono recuperare da
qui.
Da
qui invece potrete ascoltarle.
In particolare mi sono piaciute la prima puntata:
Associazione mamme afroitaliani/e
"cosa vuol dire avere un figlio nero o misto nell'Italia di oggi? E cosa vuol dire essere un genitore bianco di un figlio nero o misto nell'Italia di oggi?"
e questa:
Leone Jacovacci
"Il sociologo Mauro Valeri racconta la storia di Leone Jacovacci, il primo nero di Roma a vincere il titolo dei pesi medi nell'Italia fascista."
Anche
questa puntata con
Laura San Pedro è interessante. L'attrice nera/inglese/spagnola/nigeriana e anche un po' italiana ripete diverse volte quanto le dia fastidio sentirsi definire "di colore".
Qui troverete altre informazioni sul tema.
Ho trovato molto interessante anche questo articolo di Gian Antonio Stella:
I fischi in campo a Balotelli e la colpa di sentirsi italiano.
Qualche estratto:
Ma certo, il ragazzo qualche volta rovescia la sua timidezza, che dicono alle qualità tecniche, in provocazioni da bullo. Come quando, dopo un gol alla Roma, andò a fare le linguacce ai tifosi giallorossi....
Troppo facile, però, dire che ha un caratteraccio. Dietro le sue intemperanze, le sue ribellioni, i suoi sfoghi, c’è qualcosa di più. ....
Ciò che non viene perdonato al giovane campione interista è di non essere uno dei tanti campioni di colore («vabbè, puzzano, ma se ci fanno vincere...») che arrivano, aiutano a conquistare gli scudetti o una medaglia olimpica e a fine carriera se ne tornano a casa. Balotelli è nero ma parla bresciano ed è italiano. Peggio, rivendica la sua identità italiana: «Sogno la maglia azzurra come l’ha sognata ogni bambino italiano». È questo che manda in corto circuito i razzisti. .....
Per loro, non esistono black italians. Gli immigrati vanno bene fintanto che restano invisibili, non camminano per strada, non danno fastidio e non hanno diritti. Sono buoni a nulla, non possono essere 'uno di noi'. Balotelli fa cadere il velo su queste spaventose contraddizioni». ....
E sempre lì si torna, all’urlo «non esistono italiani neri». Lo stesso lanciato contro Leone Jacovacci, il giovane e formidabile pugile figlio di un laziale e una congolese che, dopo essere cresciuto nel viterbese ed essersene andato dall’Italia per sottrarsi ai pregiudizi razziali guadagnando la fama sul ring col nome di Jack Walker, ebbe il fegato di sfidare il Duce nel 1928 tornando a Roma per strappare il titolo tricolore al campione in carica nazionale ed europeo Mario Bosisio. Una vicenda straordinaria, raccontata dallo storico Mauro Valeri nel libro «Nero di Roma» e conclusa da una progressiva emarginazione.....
«Ti accorgi che quei ragazzi di origine africana sono in realtà italianissimi quando li senti parlare con i compagni in dialetto veneto, romano, na poletano, piemontese...». Per loro forse, domani, sarà un po’ più facile. Forse. Ma se piglieranno qualche fischio in meno, all’uscita dagli spogliatoi, sarà perché molti se li sta prendendo oggi Balotelli. Il quale, decida o no Marcello Lippi di convocarlo, la sua maglia azzurra se l’è già conquistata. Con quell’amore verso un paese che qual che volta tanto amore non se lo merita affatto.