venerdì, gennaio 27, 2012

Mozart: mottetto Miserere mei deus K85

Ieri, durante la rasatura craniale, riascoltavo la puntata dell'otto dicembre 2011 di Qui comincia... . A volte durante questi ascolti mi distraggo, leggo qualcosa, poi la mia attenzione viene di nuovo calamitata e ricomincio a seguire. Così è capitato ieri. A recuperare la mia attenzione è stato un pezzo vocale polifonico. Amore a primo ascolto. Di solito quando ascolto un pezzo alla radio senza aver sentito chi è l'autore faccio il gioco di tirare a indovinare periodo e autore. Spesso lo trovo. Ieri sono quindi partito con il giochino. A primo impatto ho pensato:
polifonia vocale, tra '600 e '700.
Poi ho sentito un paio di passaggi che suonavano un po' troppo moderni e ho pensato:
non mi freghi, tu sei un postmoderno: un moderno che cita il linguaggio del passato.
E così ho cominciato a cercare qualche autore dell'area Ligeti.
Alla fine della puntata ho sentito invece Paolo Terni dire che si trattava del mottetto Miserere mei deus K85 di Wolfgang Amadeus Mozart. Sono rimasto basito. Un Mozart contrappuntistico totalmente sconosciuto a me. Se volete ascoltare la bellissima esecuzione del Rundfunkchor Leipzig diretto da Herbert Kegel potete farlo accedendo alla registrazione della puntata dell'otto dicembre 2011 (credo purtroppo che sarà ancora disponibile solo per pochi giorni). Il pezzo con commento di Paolo Terni si trovano dal minuto 9:30 al minuto 24.
Parole di Paolo Terni: "la cosa straordinaria è che questo mottetto che viene citato da Mozart e che io ho trovato con molta difficoltà non è praticamente più eseguito" ... "è di una originalità, di una drammaticità che si confa anche ...." ... "questa assoluta meraviglia, c'è voluto l'epistolario (di Mozart) per scoprirla" ... "un'impresa monumentale, una meraviglia assoluta, una combinazione di serietà, di competenze, di intensità ..." ..."questo canto allo stesso tempo molto drammatico perché vi sono delle dinamiche interne contrappuntistiche, dei contrasti tra pianissimi e fortissimi, ma soprattutto la monodia e la polifonia, perché è strutturalmente polifonico, ma vi è anche tutto lo spessore dell'omofonia. C'è lo spirito del gregoriano all'interno di una funzione polifonica. Ed è di una stupenda capacità di commozione."
Inutile sottolineare che mi trovo in pieno accordo con Paolo Terni.
Ho anche verificato che effettivamente il mottetto non si trova neppure in rete. Ho trovato un'unica (pessima) registrazione su youtube. Se qualcuno fosse a conoscenza di altre registrazioni me lo faccia sapere.

Non poteva chiaramente mancare una citazione al Miserere di Allegri e al celeberrimo aneddoto: "Il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, in visita a Roma, ascoltò il miserere di Allegri l'11 aprile 1770 durante il servizio del Mercoledì Santo. Successivamente, quello stesso giorno, lo trascrisse interamente a memoria, ritornando nella Cappella Sistina il venerdì successivo, 13 aprile, per fare piccole correzioni". Da notare che Il miserere di Allegri è una composizione a nove voci per due cori.

2 commenti:

Juhan ha detto...

Io quel gioco lo faccio spesso; alle volte per vedere se ho indovinato devo aspettare che finisca.
Mozart! oggi ha sorpreso anche me.
Di solito, se posso, ascolto il quinto canale. Qui comincia non lo conoscevo, bravissimo il Paolo Terni anche se (aehmm!!!) devo prestare attenzione per come parla, la sua coloritura quasi barocca. Mi sa che cambio canale; anzi no bookmarco qui comincia, prima di subito.

dioniso ha detto...

Adoro l'eloquio di Paolo Terni. (Si dice così per darsi un tono, no?). E lo invidio pure molto per quel dono che io non ho.