lunedì, settembre 24, 2007

Catania 1

Come previsto da Stregazelda vi propino i racconti fotografici di viaggio.

Lunedì 3 settembre.

La nostra quarta vacanze in Sicilia (terza insieme) comincia con una visita all'ospedale Garibaldi di Catania: non proprio il modo migliore per iniziare.
I vari spostamenti del pesantissimo borsone mi avevano causato un'infiammazione ai tendini che è dolorosamente esplosa all'aeroporto la sera della partenza per Catania. Al pronto soccorso mi dicono che devo osservare almeno 20 giorni di riposo per la spalla, così la povera Zucchero è costretta a farsi carico del fardello della parte pesante del bagaglio per tutta la vacanza, che, visto il nostro peregrinare di città in città, non è proprio una passeggiata.
Dopo la parentesi ortopedica riprendiamo a visitare la città. I Catanesi ci hanno fatto subito una buona impressione; a partire dal gentilissimo albergatore che si era offerto di accompagnarci al pronto soccorso al nostro arrivo all'una di notte.
Scendiamo verso il centro costeggiando la bella Villa Bellini e ammirando diversi palazzi barocchi giungiamo all'anfiteatro romano che è secondo per dimensioni solo al Colosseo. Purtroppo fu quasi totalmente interrato in seguito all'eruzione del XII sec. - in cui la lava sgorgò da un cratere apertosi in città - e al terremoto del 1693 che distrusse totalmente Catania.
Continuiamo la passeggiata raggiungendo il monastero di S. Nicola, oggi sede dell'università. La chiesa è enorme. Da citare l'organo, la meridiana e il bel panorama che si gode dal tetto.
Percorriamo quindi via Crociferi con i suoi palazzi dalle belle facciate, le sue chiese barocche e l'arco di congiunzione tra la badia grande e piccola costruito (abusivamente?;-) in una notte. A pranzo mangiamo al ristorante Slow Food Metró: niente male.
Nel pomeriggio visitiamo il Teatro Bellini. Sulla stessa piazza si può ammirare la Casa del Mutilato. In seguito abbiamo ammirato la cattedrale barocca con transetto e absidi normanne intitolata a S. Agata patrona di Catania. Nella navata destra si può visitare la tomba di Bellini.
Al centro della piazza della cattedrale c'è il bizantino elefantino Liotru, simbolo della città.
Al lato nord si trova il municipio e una fontana alimentata da un fiume sotterraneo di acuqe etnee; oltre la fontana il mercato del pesce.
La zona di Catania, a differeza del resto della Sicilia, è molto ricca d'acqua. Il gigante infuocato non è solo latore di sciagure. Nelle sue viscere oltre alla lava incandescente ci sono anche fiumi d'acqua.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono contento che vi sia piaciuta la mia città natale! Io è tantissimo che non la visito; ho ricordi allucinanti del traffico, ma a parte quello è sicuramente una città affascinante. Anche se sono andato via da piccolo, quando ci vado sento l'aria di casa...

Stregazelda ha detto...

Grazie dioniso, i tuoi resoconti mi piacciono molto! Ho fatto un tour della Sicilia in auto qualche anno fa, quando ancora non era nata ginevra, ma Catania non era rientrata nel giro per motivi pratici. Ricordo con grande piacere quel viaggio, l'atmosfera particolare, le splendide architetture, i cibi ottimi e il clima gradevole (andammo anche noi in settembre). Attendo le successive tappe.

dioniso ha detto...

Sebastiano, sabato facendo la spesa da Domenico, il fruttivendolo agrigentino, e raccontandogli del nostro viaggio, abbiamo sentito delle opinioni non proprio esaltanti su Catania. Poi abbiamo capito perché: a Catania gli avevano scassinato la macchina per rubargli delle cose.
Ho comunque comprato una cassa di fichi d'india per continuare a gustare i sapori isolani. Nei prossimi giorni forse li userò per fare una marmellata.

Stregazelda, sono totalmente d'accordo. Che zona visitaste?

Anonimo ha detto...

ohhh... e finalmente ho letto (quasi) tutto il post! bravo, miglioriamo... :)

ma l'uso del passato remoto e' un ricordo siculo??

baci da me, e ho detto tutto.

dioniso ha detto...

Ma come quasi!? ;-)

Intendi il fatto che non uso il passato remoto? È una scelta stilistica: uso il presente storico ;-)
In realtà io sono un grande sostenitore della necessità dell'uso del passato remoto (che in molte zone d'Italia è ormai stato dimenticato)... per non parlare del congiuntivo. Però quando scrivo in questa forma di diario preferisco il presente storico.

Oppure ti rifersici alla frase: "Purtroppo fu quasi totalmente interrato in seguito all'eruzione del XII sec."?

Stregazelda ha detto...

dioniso,
ci imbarcammo a Napoli con la macchina e sbarcammo a Palermo. Di lì il tour ci portò verso la zona di Trapani (vi consiglio vivamente la riserva dello zingaro, il piccolo paese di Scopello ed Erice, o almeno questi mi rimasero impressi). Proseguimmo poi per Agrigento, tappa obbligata per la sua famosissima valle, attraversammo Gela in auto senza fermarci (decretando che si trattava della città più triste che avevamo mai visto in vita nostra), ci fermammo lungamente a Noto per ammirare il suo affascinante barocco, e approdammo a Siracusa, che mi piacque moltissimo.
Essendo rimasto poco tempo, Catania la sfiorammo soltanto (una fugace apparizione dell'Etna ci lasciò di stucco) e il nostro viaggio terminò a Taormina, bellissima, dalla posizione incantevole, ma inondata da orde di turisti urlanti. Da Taormina ci lanciammo in un rientro a Roma un pò osé, attraversando l'interminabile Calabria e arrivando a sera avanzata davanti alla squisita pizza al metro di Gigino a Vico Equense...
Come vedi, ho osservato la regola del passato remoto, poiché mi piacque assai.

dioniso ha detto...

Bene, bene, nonostante questi anonimi meneghini il passato remoto sopravvive ancora nel centro sud ;-)

La prima parte del tuo viaggio coincide con il nostro primo viaggio insieme in Sicilia.
Parte della seconda parte invece (Gela, Noto e Siracusa) ci manca ancora.

Anonimo ha detto...

assolutamente fuori argomento, ma hai visto per caso questo?

dioniso ha detto...

Chiaradavinci, grazie per la segnalazione. Il procedimento coincide quasi totalmente con il mio. Io ho aggiunto verso la fine un po' di buccia di limone pensando di accelerare l'addensamento. Ma perché i barattoli si dovrebbero capovolgere?

Anonimo ha detto...

Mannaggia a voi, mannaggia. Riesco a leggere qualcosa solo ora che sono quasi le 14 senza avere ancora mangiato. Tra le tue foto e ricette e quelle e quelle di chiaradavinci sto sbavando. Appena arriva la solita ritardataria (e se sta leggendo capisce) corriamo a pranzo.

Anonimo ha detto...

dissi una volta che bello fu il blogghetto. Lessi con interesse ogni post che Dioniso pubblicava e a Catania ci andai e passai, visitai per tre volte. Mi piacque moltissimo. Aspettai impaziente le altre tappe del nostro cavaliere "incidentato".
Abbracciai

Anonimo ha detto...

Per una consulenza di peso sul passato remoto io direi di coinvolgere nella discussione il professor Minghi...
"Così scaldai le mie paure
e verso cime di silenzio andai.
E fu così che ti aspettai..."

dioniso ha detto...

Ed io invece di Catania 2 vi proposi un intermezzo ;-)