giovedì, settembre 25, 2008

Crimea (Крим) 7: colazione post-matrimoniale e Eupatoria - Yevpatoria - Евпатория - Євпаторія 1

Sabato 6 settembre

La tradizione crimea vuole che la mattina successiva al banchetto nuziale gli ospiti consumino una colazione insieme per riprendersi dagli eccessi della notte precedente.
Ora noi non ci aspettavamo sicuramente di trovare cornetto e cappuccino, ma non ci aspettavamo neppure di trovare quello che ci hanno offerto: brodo di castrato con due dita di grasso che galleggiavano in superficie. Pare che il piatto aiuti a smaltire i postumi.
Quale pensate che sia la bevanda che si sposa meglio con il suddetto brodo?....

Risposta esatta! La Vodka!

Pare che anch'essa aiuti a smaltire i postumi.
Comunque, a differenza di Zucchero, io un po' di brodino non l'ho rifiutato.

Dopo la magra colazione ci incamminiamo verso il centro di Yevpatoria. La prima stazione è la moschea.
Abbiamo già appreso che la Crimea è la patria di una particolare stirpe di tartari: i Tartari di Crimea per l'appunto, che oggi costituiscono solo il 13% della popolazione.
Il popolo tartaro di Crimea prese la sua forma definitiva durante l'epoca del khanato di Crimea. Lo stato dei Tartari di Crimea – il canato di Crimea – è esistito dal 1441 fino al 1783.
Durante la maggior parte della sua storia questo Stato dipendeva dall'Impero Ottomano oppure era con esso alleato.
La maggior parte dei Tartari di Crimea sono musulmani sunniti. In seguito fornirò ulteriori dettagli relativi a questa etnia.

All'ingresso della moschea chiediamo se la si può visitare. Ce lo consentono, ma solo dopo aver fornito Zucchero di opportuna copertura.
Entriamo insieme ad una mamma turista bielorussa che eccezionalmente conosce qualche parola d'inglese e con cui scambiamo qualche parola.

L'interno della moschea non è particolarmente interessante.

L'esterno neppure.
L'aspetto che trovo più interessante è come moschea e chiesa ortodossa convivano felicemente a pochi metri l'una dall'altra.
Non credo che nel passato sia stato sempre proprio così.

Lasciamo la moschea

e ci dirigiamo verso la vecchia porta/torre parzialmente ricostruita usando le pietre originali.

Dentro la torre c'è un caffè gestito da tartari.

Offrono diversi dolci tradizionali.

Ne facciamo incetta anche per ovviare alle latitanti colazioni dei giorni futuri.

Il locale è arredato con gusto.
Mi ci sento a mio agio. Magari anche qualche mio antenato arrivò al seguito di Genghis Khan.

Il caffè si estende anche al piano superiore.

È molto pulito. Compreso il bagno. Che non è scontato qui.

Riusciamo anche ad intrufolarci in questi corridoi.

Proseguiamo verso il centro raggiungendo la ....

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto affascinante! E bellezze d'altri tempi la pasticcera...

Anonimo ha detto...

A proposito: mi sembra sparita la lettura dei Moschettieri? Ti sei arreso o cosa?
;-)

Unknown ha detto...

Quindi prima colazione con vodka e grasso di castrato...neanche gli americani riuscirebbero a fare tanto...

aaaah Ubik ci sei cascato eh?
Adesso per par condicio devi fare un commento sul pasticciere...:-))

Poi attenzione ai dettagli:
La ragazza dietro ha uno schermo di un PC?
L'ultima cosa che mi sarei aspettato di vedere.

Inoltre si vede che ti ci trovi bene, lo scrivo senza ironia, con questo "pizzetto" sembra tu abbia sempre vissuto lì!
A presto
G

Anonimo ha detto...

Il luogo è veramente interessante e anche il locale è molto carino, a differenza della pasticcera che invece non mi pare un granchè. Tuttavia da quelle parti le donne sembra proprio che siano particolarmente affascinanti, me lo conferma anche un mio amico (con una dovizia di particolari che vi risparmio) che attualmente si trova a San Pietroburgo.
Comunque io ieri sera sono stato in una "fraschetta" di Ariccia e vi garantisco che non aveva niente da invidiare al bel localino crimeo di dioniso ;-)

Anonimo ha detto...

@gianlu: ci sò cascato, pure tu ammazza che vista per vedere lo schermo del pc.
@ziomassimo: primo portaci alla fraschetta...ma se magna bene oppure no? (bene intendo anche in quantità...). Non ti sembra granchè la pasticcera? 'Azz io quasi svengo. Dovevo nasce nell'ottocento, dovevo nasce. Insieme al socialismo, Tolstoj. Quella roba li insomma.

Comunque vi confesso una cosa che alcuni già sanno: non sopporto le donne con i tacchi, i tailleur, le calze di nylon, i pizzi leopardati, le tette strizzate, il trucco pesante. Non capisco insomma tutte quelle cose er cui sento impazzire colleghi e conoscenti. Invece quando vedo un vestito a fiorellini, ricami, arie di campagna (insomma la ragazzadlla foto per dire) io svengo!!!!

Anonimo ha detto...

ubik,
per la fraschetta, quando vuoi...
Non so se tutti sono a conoscenza della singolarità di questi caratteristici locali. Con il termine popolare "fraschetta" si è soliti indicare un particolare tipo di osteria, dalle origini medioevali e forse anche più antiche, la cui diffusione è limitata principalmente alla zona dei Castelli Romani (in particolare Frascati e soprattutto Ariccia). Noi ieri sera abbiamo mangiato: affettati vari, formaggi, salsiccette secche, porchetta, mozzarelle di bufala, bruschette, sottoli, sottaceti, spiedini, “coppiette” di cavallo e maiale (questo raro prodotto consiste in carne tagliata a strisce, condita con peperoncino, sale e messa a stagionare per qualche giorno appesa), il tutto annaffiato dalla tipica “romanella” (un vinello rosso leggermente frizzante e beverino, senza troppe pretese, come del resto tutto il contesto). Alla fraschetta se beve, se magna bene e tanto e soprattutto se spenne poco, cosa desiderare di più?

Riguardo le donne, penso che non ci sia niente di più soggettivo della definizione di bellezza (in questo caso, femminile). Io, per esempio, se sono oltre il metro e sessanta, nemmeno le guardo ;-)

Anonimo ha detto...

beverino. da quant'è che non lo sentivo dire. inizierò di nuovo a usarlo. grazie ziomassimo!!!

dioniso ha detto...

ubik,

ma magari se fossi nato nell'ottocento ti sarebbero piaciute donne e usanze del settecento... ;-)

Per quanto riguarda i Moschettieri era un audio libro. Lo sto ancora ascoltando. In realtà sono le letture di Ad alta voce. Però quando mi sono accorto che era in edizione ridotta l'ho tolto da anobii.


gianlu occhi di falco,
ubik se salvato: c'erano solo donne a lavorare in quel caffè

ziomassimo,
la pasticcera era buona secondo me. Ovviamente era tutt'altra cosa rispetto alla pasticceria italiana. Era simile a quella turco-mediorientale: dolci secchi con sciroppi, paste sfoglie, miele e pistacchi.

Ma dai! Non si può mettere a confronto la "fraschetta" di Ariccia con il caffè tartaro di Yevpatoria ;-)

Anonimo ha detto...

m'accontentavo dell'ottocento.
A dionì era buona la pasticceria o la pasticcera: il lapsus non è da poco.
Osservandoti bene nella foto credo che Gengis sarebbe contento di averti come parente.
E comunque se alla fiaschetteria ci sono dei gigli come in foto annamo nannì...

Anonimo ha detto...

Dioniso,
non ho capito se l’equivoco sia voluto o meno ma in ogni caso è esilarante: noi parlavamo della pasticcera e non della pasticceria! :-)))
Sulla pasticceria invece non mi pronuncio e nell’attesa di una verifica diretta, ti credo sulla parola.

dioniso ha detto...

oops! Intendevo pasticceria ovviamente.... ora Zucchero mi bastonerà :-) Il fatto è che scrivevo mentre avevo un cucchiaio nell'altra mano e davanti a me un piatto de pasta e fascioli.

Comunque, scherzi a parte, devo dire che i tratti eurasiatici rendevano le ragazze molto particolari.

fabio r. ha detto...

alla faccia della colazioncina!!!
belle foto comunque, fortunato, bella esperienza...

ciao

Unknown ha detto...

Dioniso
seee lapsus, bastone! anzi tortone!
Adesso capisco perchè ti trovavi a tuo agio...nella pasticc(i)erIa
Ubik,
acqua e sapone, pizzo e cotone.
Sono con te!

Ziomassimo
Le fraschetterie non sono più quelle di una volta....mi come sto invecchiandooooo!

dioniso ha detto...

Fabio, sì, appena uno spuntino... Grazie per i complimenti.

gianlu, vabbè, lo ammetto, mi avete smascherato. Il motivo per cui frequentavo il caffè tartaro non erano i dolci....

Anonimo ha detto...

@ Gianlu: Acqua e sapone, pizzo e cotone.
bella questa!
per il resto...non voglio entrare in pasticcera, pasticceria, lapsus...
abbraccio a tuti e buon fine settimana.... io vado a degustare il vino a Palazzo Pitti! rosicate, gente, rosicate

dioniso ha detto...

Eva! Beata te! Raccontaci, com'era er bino?

Noi siamo appena tornati dall'acquisto di una nuova pentola a pressione. La vecchia pentola italiana purtroppo ci ha abbandonati. Si è voluta sacrificare autodistruggendosi la valvola di sicurezza per non esploderci in cucina.

Quella nuova è tedesca ed ha un sistema diverso. Ho chiesto subito, ma qual'è la valvola di sicurezza? La signora ha risposto: con questo sistema non serve.... speriamo bene.
Ora Zucchero è in cucina. Sta mettendo in uso la pentola e la proverà preparando un bel brodino vegetale. Che non è affatto male, visto il raffreddore con mal di gola che mi sono beccato.