Un diario con divagazioni su varie mie passioni. Tra le quali la musica, la matematica, la scrittura, la cucina, i viaggi, la Germania e i balli popolari del centro-sud Italia.
Nella prima parte della mia vita adulta snobbavo Sanremo. Poi ho cominciato a guardarlo con un atteggiamento diverso. Adesso me lo godo per quello che è cercando di limitar i pregiudizi. E a volte ho scoperto canzoni che sono diventate parte del mio bagaglio musicale. Mi pare anche che negli ultimi anni la qualità media sia cresciuta. Però, a differenza delle ultime 2 o 3 edizioni, quest’anno nessuna canzone mi ha catturato al primo ascolto. Poi, oltre all’aspetto musicale, c’è anche quello dello spettacolo in generale. Ad esempio, nella mia ignoranza, non conoscevo Chiara Francini. Sono rimasto davvero ammirato dalle sue qualità, e in particolare da questo monologo.
Invece, una cosa che non sopporto molto è l’Auto-Tune. Pare che lo usino come strumento "per creare effetti di distorsione". Ma, a mio avviso, un software che corregge l’intonazione e le imperfezioni non dovrebbe essere ammesso in quel contesto. È un po' come dare la possibilità di gareggiare senza ostacoli in una corsa a ostacoli.
Giorni fa Zucchero mi ha detto: senti questa, è Occidentali's Karma, la mia canzone preferita. L'ho ascoltata e la prima impressione è stata: ironica, non banale, orecchiabile e coinvolgente (confesso che l'abbiamo pure ballata).
Mi piace ma non vincerà mai, ho pensato. Credevo che fosse un po' troppo ardita e poco sanremese.
Quindi, o devo ridefinire la mia idea di sanremesitudine oppure Francesco Gabbani è riuscito a trovare una di quelle rare e fortunate alchimie che piacciono a tipologie diverse di pubblico.
Questo non ce lo dobbiamo perdere! - ci siamo detti quando abbiamo saputo che Pino Daniele avrebbe cantato Nero a metà con i musicisti del disco originale.
Il concerto a Roma ci sarebbe stato il 13 dicembre e noi saremmo dovuti partire un giorno prima rispetto alla data programmata. Ci abbiamo provato ma, alla fine, non ci siamo riusciti. Quando poi mi sono accorto che tra le date del concerto c'era anche Stoccarda ho esultato. E ieri, appena tornati dalla vacanza, Zucchero si è messa a controllare i posti disponibili. Si è accorta che non ne erano rimasti molti. Prenota subito! - le ho detto. - Prendi i posti migliori.
Stamane, durante la colazione, Zucchero, conoscendo i miei precedenti, mi ha detto: - Definisci un promemoria ogni mese per ricordarci del concerti del 3 ottobre -. Poi, mentre stavo aprendo il calendario: - Noo! Pino Daniele è morto! - Per una frazione di secondo ho pensato a uno scherzo. Ma l'impressione è passata immediatamente. Non sarebbe stato nello stile di Zucchero fare uno scherzo del genere.
che vuol dire pressappoco: preferibilmente.
Moda della lingua un po' settentrionale
che ci porta a violentare alcune parole
usato come "oppure" con l'accento milanese
e due o tre parole inglesi
la puoi sentire in radio, in televisione
ha contagiato tutta Italia senza esclusione
....
Lo devo ammettere che ci ho anche provato
a usarlo con il tono di un commenda navigato
Ma sono allergico non posso farci nulla
se lo sento penso subito: Minetti e bunga bunga
.... Giacomo Lariccia
If I were a swan, I'd be gone.
If I were a train, I'd be late.
And if I were a good man, I'd talk with you more often than I do.
If I were to sleep, I could dream.
If I were afraid, I could hide.
If I go insane, please don't put your wires in my brain.
Quando la sera me ne torno a casa non ho neanche voglia di parlare tu non guardarmi con quella tenerezza come fossi un bambino che ritorna deluso si lo so che questa non è certo la vita che hai sognato un giorno per noi vedrai, vedrai vedrai che cambierà forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà vedrai, vedrai non son finito sai non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà
Tristeza, por favor vá embora
Minha alma que chora está vendo o meu fim
Fez do meu coração a sua moradia
Já é demais o meu penar
Quero voltar àquela vida de alegria
Quero de novo cantar
Due giorni fa era la festa di Sant' Antonio abate e probabilmente domani al mio paese si celebrerà la festa con tanto di processione con statua. In passato c'era anche la benedizione degli animali. Non so se la tradizione sopravvive. Pensavo che essa potesse far risalire a riti pagani ma wikipedia invece dice:
"La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant'Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio."
Ad ogni modo la paganità ci rientra comunque: "...a causa del legame di tale festività con ancestrali ricorrenze pagane legate alla celebrazione della rinnovata fertilità della madre terra in concomitanza con i cicli astronomici che, fin dalla notte dei tempi, hanno influenzato il calendario delle pratiche agricole."
Comunque, quello che volevo dire è che, vista la ricorrenza, stamane ho condiviso come proverbio del giorno un detto del mio paese:
"Sand'Andoniu c'a barba bianca
o neve o fanga"
Al che Nino Ponzio mi ha risposto con
"Sant'Antone / patele da demone. (patele = botte)"
E questa parola, "demone", mi ha risvegliato vecchie memorie in cui dodicenne, ad una riunione dei giovani dell'Azione Cattolica (ebbene sì, ho anche questo passato adolescenziale) a cui ci aveva portato il parroco, ascoltai la canzone sottostante per la prima volta, ripulita ovviamente dalle strofe più ardite. (Anche se sarebbe stato un bell'esperimento concluderla con la strofa conclusiva originale.) Di quella riunione mi ricordo anche la cotta (la prima forse) per una ragazzina.
Oltre la canzone ho anche un ricordo relativo al santo ancora più datato. È quello di un'enorme testa di Sant'Antonio disposta sull'armadio delle tonache della sagrestia del mio paese. Avevo probabilmente meno di tre anni e la visione di quella gigantesca testa con espressione severa, cappuccio e lunga barba bianca mi terrorizzava.
Sant'Antonio là lu desertu se ne stava senza moje,
Satanasso pe' dispettu je risveja certe voje.
Sant'Antonio no je 'mporta,
se lu cciacca su la porta
Viva viva Sant'Antoniu lu nemicu de lu demoniu.
Probabilmente la canzone deve essere nata nel contesto della tradizione di Vasto.
Ah, quasi dimenticavo! Il giorno della festa di Sant'Antonio era tra i più rispettati tra i contadini e non si doveva lavorare per alcun motivo. Circolavano decine di storie di sciagurati che, avendo sfrontatamente e sventuratamente ignorato il divieto, erano stati giustamente puniti dal santo con incidenti tra i più cruenti.
Oggi Demetrio Stratos avrebbe compiuto 67 anni. Per l'occasione ripropongo un mio vecchio post: Demetrio Stratos e Area.
"Morì prematuramente al Memorial Hospital di New York all'età di 34 anni affetto da una leucemia dirompente (altre fonti parlano di anemia aplastica) il 13 giugno 1979, il giorno precedente al grande concerto di Milano che era stato promosso per raccogliere fondi da utilizzare nella costosa degenza."
A quei tempi purtroppo non esistevano ancora le cure mediche che 26 anni dopo hanno consentito a me di sopravvivere. Peccato.
Cinquantamila lacrime non basteranno perchè
musica triste sei tu dentro di me.
Cinquantamila pagine gettate al vento perchè
eterno è il ricordo, il mio volto per te.
Non ritornare, no tu non ti voltare, non vorrei mi vedessi cadere.
A me piace così, che se sbaglio è lo stesso, perchè questo dolore è amore per te.
Cinquantamila lacrime senza sapere perchè
sono un ricordo lontano da te.
Cinquantamila lacrime non basteranno perchè
musica triste sei tu dentro di me.
Non mi guardare, non lo senti il dolore, brucia come un taglio nel sale.
A me piace così, che se sbaglio è lo stesso, perchè questo dolore è amore per te.
A me piace così, e non chiedo il permesso, perchè questo dolore è amore per te.
Grazie al dottor Djembé sono venuto per la prima volta a contatto con la musica di Lucilla Galeazzi. È stato amore a prima vista. Dovrò colmare la mia grave lacuna musicale. Questa canzone in particolare mi è piaciuta molto:
Da wikipedia: Tarantelle e tramurriate non hanno segreti per lei. Splendida cantante con una grande flessibilità, la sua interpretazione sensibile le ha permesso di fare una carriera entusiasmante in cui s'incrociano il cross jazz (chitarrista Claude Barthélémy e il violoncellista Vincent Courtois), famosi musicisti di tango (Juan Cedrón, Juan Mosalini e Gustavo Beytelmann), artisti di musica classica contemporanea (ha cantato opere di Luciano Berio e Sergio Rendine) e alcuni registi (con Giovanni Marini ha inciso un disco dedicato alla poesia di Pier Paolo Pasolini)
Na sira jò passai te le patule E ntisi le ranocchiule cantare a una a una jò le sintia cantare Ca me pariane lu rusciu te lu mare Lu rusciu te lu mare è mutu forte La fija te lu re se tae la morte Iddhra se tae la morte e jò la vita La fija te lu re sta sse mmarita Iddhra sta sse mmarita e jò me nzuru La fija te lu re me tae nu fiuru Iddhra me tae nu fiuru e jò na palma La fija te lu re se ndjae alla Spagna Iddrha se ndjae alla Spagna e jò in Turchia La fija te lu re è lla zzita mia. E vola vola vola palomba vola E vola vola vola palomba mia Ca jeu lu core meu Te l’aggiu ddare.
Cerchiamo di riprendere con una bella canzone di Renato Zero che parla di maschere.
La favola mia Renato Zero F. Evangelisti - Conrado - Verrecchia - Montanari
(1978)
Ogni giorno racconto LA FAVOLA MIA la racconto ogni giorno, chiunque tu sia... E mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi! Queste luci impazzite si accendono e tu cambi faccia ogni sera,ma sei sempre tu... Sei quell'uomo che viene a cercare l'oblio, la poesia che ti vendo, di cui sono il dio! Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai! L'uomo di una strada che è la stessa che tu fai. E mi trucco perché la vita mia, non mi riconosca e vada via... Batte il cuore ed ogni giorno è un'esperienza in più... La mia vita e nella stessa direzione,tu... E mi vesto da re perché tu sia, tu sia il re di una notte di magia!!! Con un gesto trasformo la nuda realtà, poche stelle di carta il tuo cielo ecco qua! Ed inventa te stesso la musica mia... E dimentichi il mondo con la sua follia! Tutto quello che c'è fuori rimane dov'è, tu sorridi, tu piangi, tu canti con me... Forse torni bambino e una lacrima va sopra a questo costume che a pelle mi sta! Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai! Con le gioie, le amarezze ed i problemi suoi... E mi trucco perché la vita mia, non mi riconosca e vada via... Batte il cuore ed ogni giorno è un'esperienza in più... La mia vita e nella stessa direzione, tu... E mi vesto da re perché tu sia, tu sia il re di una notte di magia!!! Dietro questa maschera lo sai ci sono io... (Sono io soltanto io!) Quel che cerco, quel che voglio,lo sa solo Dio... (E lo sa soltanto Dio!) Ed ogni volta nascerò. Ed ogni volta morirò. Per questa favola che è mia! Vieni ti porto nella FAVOLA MIA!!!