Lunedì abbiamo visto “Nico, 1988”. Ci è piaciuto a entrambi.
Non so se per la vecchiaia che avanza o per la prospettiva che la regista, Susanna Nicchiarelli, ha voluto dare alla storia. O forse per il fatto che le loro storie le conoscevo poco e solo attraverso gli aneddoti più mitico-leggendari. Oppure magari è un po’ una combinazione di tutti questi aspetti. Ma a riconsiderare adesso quelli che una volta mi sembravano dei miti vedo prevalentemente storie di fragilità umana.
E forse il fatto che sto leggendo L'agente del caos mi rende ancora più chiaro il loro ruolo di vittime più o meno inconsapevoli.
Anche il film su Janis Joplin mi aveva suscitato considerazioni simili.
Ah, molto brava l'attrice Trine Dyrholm.
Non so se per la vecchiaia che avanza o per la prospettiva che la regista, Susanna Nicchiarelli, ha voluto dare alla storia. O forse per il fatto che le loro storie le conoscevo poco e solo attraverso gli aneddoti più mitico-leggendari. Oppure magari è un po’ una combinazione di tutti questi aspetti. Ma a riconsiderare adesso quelli che una volta mi sembravano dei miti vedo prevalentemente storie di fragilità umana.
E forse il fatto che sto leggendo L'agente del caos mi rende ancora più chiaro il loro ruolo di vittime più o meno inconsapevoli.
Anche il film su Janis Joplin mi aveva suscitato considerazioni simili.
Ah, molto brava l'attrice Trine Dyrholm.
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