mercoledì, agosto 02, 2006

Riflessioni teutoniche mondiali

Oggi la giornata e un po' grigia, ma meno uggiosa di ieri: c'e qualche sprazzo di sole.
Qui nelle lande nordiche i postumi della sconfitta ai mondiali non sono ancora passati, ma passeranno presto.
Certo la semifinale vista nella pizzeria-gelateria italiana mi rimarrà per sempre impressa nella memoria. Che goduria non potete immaginare. Ero con un gruppo di altri 5 amici italiani a vedere la partita. Di solito quella pizzeria, per le partite è piena di Italiani, ma stavolta era piena di tedeschi. C'era qualche altro italiano, ma noi eravamo gli unici ad urlare.
È stata una grande soddisfazione, anche perche loro erano proprio insopportabili: erano sicuri di vincere il mondiale gia dalla prima partita. Una della canzoni piu in voga in quel momento diceva: '54, '74, '90, 2006 und wir stimmen alle ein mit dem Herz in der Hand und der Leidenschaft im Bein, werden wir weltmeister sein. Si sono buttati la iettatura da soli....
Il mio collega di stanza era totalmente impazzito. Ogni tanto mi chiedeva di mettere quella canzone (il mio PC e l'unico con le casse). Dopo la sconfitta e arrivato con la bandiera. Mi ha fatto gli auguri e ha detto: comunque continuo ad essere orgoglioso della mia nazionale e quindi metto qui la bandiera, e l'ha appesa allo scaffale. Mi ha detto che il giorno prima allo stadio cantavano cose tipo: Ihr seid nur Pizzaliferant. Infatti gliene abbiamo distribuite due belle belle. Gli ho detto se volete prenotarne qualcun'altra per il 2010, accomodatevi;-)
Poi tutte queste polemiche su Frings, Materazzi, le battutine stronze, la Mafia im Finale della Zeit. Si sono comportati veramente male nei nostri confronti e hanno dimostrato di non saper perdere. Questo comportamento mi ha veramente stancato.
Ho sentito fino alla nausea la storia che hanno perso per colpa della stampa italiana che ha montato ad arte il caso Frings e di conseguenza si autoattribuiscono il titolo come squadra piu forte e piu simpatica. Prima di tutto dovrebbero prendersela con la Fifa e non con la stampa italiana, perche e stata la Fifa che ha deciso la squalifica; e poi chi e Frings? Nemmeno fosse Maradona, Zidan o Pele. Poi dicono che sono gli italiani che quando perdono trovano sempre delle scuse e dei capri espiatori. Anche della storia di Zidane e stato fatto un abuso. Quando Totti sputo al danese agli europei del 2004, nessuno, neppure gli italiani si domandarono: ma che offesa avra ricevuto? Totti fu giustamente condannato da tutti. Ora invece con Zidane no: per la prima volta si punisce anche chi subisce la violenza fisica in quanto provocatore.
Il giorno della finale per il terzo posto discutevo con un amico tedesco dei comportamenti discutibili della stampa tedesca nei confronti degli italiani e gli ho citato il fatto che Die Zeit aveva pubblicato questo articolo "satirico" dal titolo: Mafia im Finale. Egli ha risposto che per loro la mafia e una cosa lontana e quindi non gli sembra offensiva. Poi mi sono chiesto: fare satira usando il tema Mafia e Italia non e allo stesso livello che fare satira usando il tema Nazismo e Germania? L'equivalente dell'articolo pubblicato da Die Zeit non sarebbe un po' come se Repubblica o Il Corriere della Sera avessero pubblicato un articolo "satirico" con il titolo "Nazisti nella Finale per il terzo posto"? Non penso che i tedeschi avrebbero accettato la satira cosi di buon grado.
Senza generalizzare, perché ho degli amici intelligenti che non si sono lasciati coinvolgere, credo di aver imparato un nuovo aspetto della cultura tedesca. Oltre all'umorismo da quinta elementare che conoscevo gia, sembrano avere anche una tendenza a non accettare le sconfitte. È strano, perché individualmente non mi sembrano cosí, ma quando tocchi certi aspetti relativi alla Germania si trasformano. Soprattutto, credo che nella cultura tedesca ci sia una forte carenza di autoironia. Caratteristica che, con le dovute eccezioni, sembra non mancare nella cultura italiana. Basti considerare che la canzone culto dei mondiali è stata: una squadra fortissimi.

Nessun commento: