mercoledì, gennaio 25, 2012

Il caso Spiegel - Schettino: Che fa un giornalista dello Spiegel quando ha pochi lettori?

Semplice: da sfogo a quel miscuglio di Schadenfreude, Belehrung e invidia repressa mascherata da senso di superiorità e scrive il suo pezzo razzista nei confronti del popolo mediterraneo di turno: in ordine di preferenza: turchi, greci, italiani, spagnoli, portoghesi. E quale occasione migliore se non quella offertagli su un piatto d'argento da Schettino?

Articolo originale sullo Spiegel
 "Il carattere nazionale è un'invenzione dei tempi passati, ci insegnano a scuola, gli stereotipi sulle nazioni hanno fatto il loro tempo. Ma è davvero così?" - si chiede lo Schadenfreuder di turno. E poi dà il via alla sua fiera dei luoghi comuni. Forse il represso spera che il suo articolo venga citato nella pagina di wikipedia dedicata al pregiudizio contro gli italiani.

Commento su Repubblica di cui riporto qualche stralcio.


Il senso di tutto il ragionamento che forse sarebbe tanto piaciuto al ministro della Propaganda del Reich, Joseph Goebbels? L'editorialista di Spiegel online ce lo spiega chiaro: "Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta". Chiaro, euro in crisi perché gli italiani sono tutti inattendibili come Schettino, magari in questo giudizio sono compresi Mario Monti e Mario Draghi in questo giudizio. L'errore di nascita dell'euro, continua il disinvolto Fleischhauer, è stato chiudere nella camicia di forza di una moneta unica culture così diverse.

Peccato che Fleischhauer si dimentichi o finga di dimenticarsi che la riunificazione tedesca fu finanziata dal resto d'Europa, perché i costi del risanamento della Germania Est in bancarotta spinsero la Bundesbank a un aumento spaventoso dei tassi. Il quale portò ad aumenti dei tassi a catena in tutta Europa, prima dell'euro, rovinando le altre economie, non quella tedesca.

Peccato anche che non menzioni il dopoguerra: la Germania ovest risorse dalle rovine in cui la guerra iniziata da Hitler l'aveva ridotta perché gli Stati Uniti d'America e il Regno Unito spesero miliardi e miliardi sia col Piano Marshall per rilanciare la sua economia, sia con le spese militari per creare la Nato e difendere la Germania Ovest dall'Unione sovietica. E intanto la Germania ovest con un esercito che nella guerra fredda Der Spiegel definì 'bedingt einsatzbereit', cioè solo limitatamente operativo, si godeva il suo benessere consumista sotto l'ombrello atomico e militare in generale angloamericano e grazie al lavoro a basso costo dei migranti.

Allora, vogliamo parlare di carattere nazionale? Americani e britannici troppo generosi e spendaccioni per l'ex nemico, italiani, spagnoli e turchi troppo laboriosi alle linee di montaggio Volkswagen o Mercedes? E tedeschi incorregibili dopo la Weltanschauung nata da loro tra il 1933 e il 1945 secondo cui le nazioni non sono comunità di valori come nel mondo moderno, bensì solo razze come cavalli e cani?


Lo so che con questo post faccio anche il gioco dello pseudo-giornalista, ma non potevo e non volevo trattenermi. Ho sentito che c'è anche un commento interessante di Stella sul tema. Però non l'ho trovato.
Aggiornamento delle 14:20: Il tema è stato anche trattato dalla puntata di oggi di Tutta la città ne parla. La si può anche riascoltare.
Aggiornamento del 26 gennaio: ecco l'articolo di Stella formato PDF.

10 commenti:

Titti ha detto...

Non pensavo che i KRUKKI arrivassero a quest'espediente di "marketing" per avere un pugno di lettori in più.
Non mi sono mai stati simpatici i krukki, ma adesso ancor meno....
Interessante il link di wikipedia. Grazie

fabio r. ha detto...

Die Italiener haben vor 2000 Jahren noch ein Weltreich befehligt, das von England bis Afrika reichte. Die Deutschen haben inzwischen Mühe, bei zu viel Schnee und Eis den Bahnverkehr aufrechtzuerhalten. Es dauert nur eben mitunter sehr lange, bis sich einige Klischees abnutzen. Manchmal braucht es dazu einige Generationen.
beh -non per fare il germanofilo avvocato del diavolo - però mi sembra che il commento di repubblica sia esagerato in verso opposto...

dioniso ha detto...

Sì, è chiaro, pure Repubblica ci gioca su 'ste cose. Ma con l'andare del tempo qui stanno diventando sempre più insopportabili nella loro arroganza di primi delle classe che impartiscono lezioni a destra e a manca. E la Merkel non fa altro che assecondare in politica gli umori di stampo leghista che sempre di più si diffondono tra il popolo.

Luciano ha detto...

Sbagliato! Credo che l'intento dello Spiegel (che è un potente settimanale alla stregua de l'Espresso) è quello di fare (in modo ingenuo, perverso o di routine -come lo sconosciamo anche in Italia) il gioco del governo. Altro che lettori. La Merkel è in difficoltà in Europa o almeno così mi pare di capire e per la sua rigidità sul pareggiod i bilancio, rigidità tutta tedesca dunque. Allora cosa c'è di meglio che alimentare pregiudizi e stereotipi sull'Italia che invece ha fatto "i compiti a casa" e che ora invece toccherebbe alla Germania, ma che non sa e non vuole farli? Siu voleva oscurare il gigante Monti che in Europa in un sol colpo ci ha ridato affidabilità e serietà mettendo in discussione la leadership tedesca. E' un gioco che in Italia fa Repubblica e l'Espresso con Berlusconi. Si chiama giornalismo politico ed è una piaga -vedo- anche da quelle parti. A presto

dioniso ha detto...

Ciao Luciano, sono sostanzialmente d'accordo con te. Non capisco però alcune cose del tuo intervento.
Esordisci con "sbagliato!". Che cosa ritieni sia sbagliato?
Tu hai letto la traduzione integrale dell'articolo? Perché per compredere bene secondo me bisogna leggerlo tutto.

Luciano ha detto...

mi riferivo all'interpretazione sull'operazione fatta per avere lettori in più, mi sembra più che altro giornalismo vicino al potere. O magari sciovinismo. L'ho letto tradotto non ricordo su quale sito, poi se lo trovo te lo mando.

dioniso ha detto...

Ora mi è chiaro. Sì, forse hai ragione. Vero è pure che se avesse scritto un articolo senza quelle frasi probabilmente non avrebbe avuto neppure un decimo delle visite che ha avuto.

dioniso ha detto...

A proposito, leggiti pure i commenti nel post successivo. Li si parla dell'interpretazione della mia (spudoratamente nazionalista) insegnante di tedesco, che sostiene che il pezzo sia ironico e che anzi intende combattere lo stereotipo.

Moky in AZ ha detto...

Arrivo per ultima e penso che la parte "online" di anche grandi testate giornalistiche sia spesso fuffa (si dice in italiano o e' solo una parola milanese?). Ho letto in altri commenti in giro che l'articolo tedesco era volutamente ironico e provocatorio... ma i bravi giornalisti che sanno camminare davvero in bilico tra provocazione vera e propria e sarcasmo o ironia , lo sanno fare con chiarezza, senza (troppe) possibilita' di fraintendimenti. Soprattutto quando ci si riferisce ad un'intera popolazione. Con cui si condividono storia, confini ed immigrati. Sono anche io perplessa.

dioniso ha detto...

"Fuffa" credo che sia un vocabolo milanese che negli ultimi tempi va di moda e si è diffuso soprattutto in un certo strato socio culturale. A me personalmente non piace :-) Wikipedia conferma: http://it.wikipedia.org/wiki/Fuffa

Mi trovo d'accordo con la tua idea del bravo giornalilsta.