martedì, gennaio 08, 2013

Baccalà e Ålesund

Dopo aver passato una giornata a scaricare e sistemare bagagli e soprattutto cibarie riportate dal patrio suol, ho deciso di completare l'opera mettendo in ammollo l'ottimo baccalà che sugarpapà ci procura gentilmente ogni volta.
E per la prima volta da quando maneggio baccalà ho trovato un'etichetta attaccata al pesce che descriveva la provenienza del prodotto. E da dove poteva provenire il baccalà? Ma dalla Norvegia naturalmente. E in particolare dalla città dello Jugendstil da noi visitata nel 2009Ålesund.

Il suddetto è stato poi cucinato alla cacciatora.

3 commenti:

dioniso ha detto...

Copio l'interessante discussione con Bruna.

Bruna Vestri Ho letto la ricetta, mi pare proprio buona. Resta unl mistero perché un piatto di pesce si chiami "alla cacciatora"!
2 hours ago · Edited · Like

Dioniso Dionisi E il sta tutta la bellezza della sintesi marinaro/montanara del piatto. Un alimento che i veneziani introdussero in Italia importandolo dai mari del nord probabilmente attraverso l'intermediazione della lega anseatica. Unico modo, insieme all'aringa affumicata per far conoscere alle tavole di contadini e montanari un alimento che altrimenti non avrebbero mai potuto conoscere vista la lentezza e il costo dei trasporti di terra. Il baccalà e soprattutto lo stoccafisso possono conservarsi anche per anni.
4 minutes ago · Like

Titti ha detto...

ORPO, vengo a trovarti e mi proponi il baccalà?? Buon anno!!!! ;-)

dioniso ha detto...

Vabbè, dai. Un po' di clemenza :-)