- Vortex Temporum... Uhm, il latino non è mai stato il mio forte, ma mi pare che significhi vortice di tempi. Ma che cos'è? Il rimescolamento temporale che si produce nei dintorni di un buco nero?
- No, no.
- Un susseguirsi circolare di condizioni atmosferiche, allora.
- Neppure.
- E la musica spettrale? Saranno forse i suoni con cui Belfagor riempie le sue nottate solitarie al Louvre?
- No, niente di tutto questo!
- Vabbè, dai. Spiegami.
- Vortex Temporum è una composizione del 1995 di Gérard Grisey: un compositore francese.
- Ah! Parliamo quindi di musica contemporaneissima quindi. Senti, mi è appena tornato in mente che ho un appuntamento e...
- Ma no, dai. Non ti spaventare. Questa cosa ha a che fare con il tema che trattammo tempo fa. Ricordi gli esperimenti con spettri artificiali?
- Ah, è vero. Gli spettri in quel senso là.
- Ricordi che ogni suono è in realtà una somma di altri suoni più alti ma di volume più basso?
- Sì, adesso mi torna in mente. E quell'insieme di suoni è lo spettro del suono di partenza.
- Brava! Quello che non abbiamo detto allora è che lo spettro è una oggetto variabile nel tempo. Gli armonici non stanno là fissi. Ma alcuni emergono subito, altri più tardi. Alcuni decadono immediatamente e altri dopo. Ecco, gli spettralisti partono proprio dall'analisi di spettrogrammi strumentali per creare la loro musica. E questa tecnica, basata sulla natura intima dei suoni naturali, era anche un modo per opporsi alla ormai troppo lunga ubriacatura dodecafonica.
- Dodecafonica!? E che significa?
- Vabbè, lasciamo perdere. Comunque, una cosa interessante, vista la tua passione per la matematica, è che Grisey utilizza molto la tua materia preferita come fonte d'ispirazione nella composizione di Vortex Temporum.
- Davvero?
- Sì. Intanto la musica spettrale ha molto a che fare con l'Analisi di Fourier.
Poi c'è un costante tentativo di emulare il concetto di onda sinusoidale in tutto il pezzo. E addirittura, due successioni di Fibonacci vengono usate da algoritmo generatore delle durate del pezzo. E c'è pure chi afferma di vederci tentativi di replica della struttura frattale.
- Beh, adesso me lo devi far sentire!
- E certo! Proprio qui volevo farti arrivare. Ecco il pezzo definito come “la nascita di un modulo di arpeggi vorticosi e ripetuti nella sua metamorfosi in vari campi temporali”. E se vuoi saperne di più puoi leggere questo e ascoltare questo.
- Beh, ti è piaciuto?
- Boh!
- No, no.
- Un susseguirsi circolare di condizioni atmosferiche, allora.
- Neppure.
- E la musica spettrale? Saranno forse i suoni con cui Belfagor riempie le sue nottate solitarie al Louvre?
- No, niente di tutto questo!
- Vabbè, dai. Spiegami.
- Vortex Temporum è una composizione del 1995 di Gérard Grisey: un compositore francese.
- Ah! Parliamo quindi di musica contemporaneissima quindi. Senti, mi è appena tornato in mente che ho un appuntamento e...
- Ma no, dai. Non ti spaventare. Questa cosa ha a che fare con il tema che trattammo tempo fa. Ricordi gli esperimenti con spettri artificiali?
- Ah, è vero. Gli spettri in quel senso là.
- Ricordi che ogni suono è in realtà una somma di altri suoni più alti ma di volume più basso?
- Sì, adesso mi torna in mente. E quell'insieme di suoni è lo spettro del suono di partenza.
- Brava! Quello che non abbiamo detto allora è che lo spettro è una oggetto variabile nel tempo. Gli armonici non stanno là fissi. Ma alcuni emergono subito, altri più tardi. Alcuni decadono immediatamente e altri dopo. Ecco, gli spettralisti partono proprio dall'analisi di spettrogrammi strumentali per creare la loro musica. E questa tecnica, basata sulla natura intima dei suoni naturali, era anche un modo per opporsi alla ormai troppo lunga ubriacatura dodecafonica.
- Dodecafonica!? E che significa?
- Vabbè, lasciamo perdere. Comunque, una cosa interessante, vista la tua passione per la matematica, è che Grisey utilizza molto la tua materia preferita come fonte d'ispirazione nella composizione di Vortex Temporum.
- Davvero?
- Sì. Intanto la musica spettrale ha molto a che fare con l'Analisi di Fourier.
Poi c'è un costante tentativo di emulare il concetto di onda sinusoidale in tutto il pezzo. E addirittura, due successioni di Fibonacci vengono usate da algoritmo generatore delle durate del pezzo. E c'è pure chi afferma di vederci tentativi di replica della struttura frattale.
- Beh, adesso me lo devi far sentire!
- E certo! Proprio qui volevo farti arrivare. Ecco il pezzo definito come “la nascita di un modulo di arpeggi vorticosi e ripetuti nella sua metamorfosi in vari campi temporali”. E se vuoi saperne di più puoi leggere questo e ascoltare questo.
- Beh, ti è piaciuto?
- Boh!
2 commenti:
Boh!
Boh, eh! Vabbè....
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