Credo di trovarmi abbastanza d’accordo con con le ultime riflessioni di Mentana.
Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po' di pubblicità gratuita. Oggi il mensile Rolling Stones fa una scelta perfettamente legittima: una copertina arcobaleno con la scritta "Noi non stiamo con Salvini", e poi più in piccolo "Da adesso chi tace è complice". E poi nelle pagine interne una raccolta di pareri e frasi di "musicisti, attori, scrittori e figure legate allo showbiz e alla tv". Scelta legittima, dicevo, ma che non condivido. Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero.
Le critiche ad personam possono essere controproducenti. Lo abbiamo già sperimentato in una in un’altra fase storica del nostro paese. Bisogna calibrare critiche specifiche su precise azioni e rispettive conseguenze. La critica generalizzata alla persona, a mio avviso, esacerba lo scontro e sortisce l’effetto contrario.
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