Mi ricollego al discorso sull'omeopatia cominciato qui e proseguito qui.
Lo faccio citando alcuni osservazioni del pensiero di Karl Popper.
Secondo Popper le teorie scientifiche sono asserzioni universali e dunque possono essere solo falsificate dall’esperienza.
L'affermazione “Tutti i corvi sono neri” non può essere verificata dall’osservazione di qualunque numero, per quanto grande, di corvi neri, ma può essere falsificata dalla sola osservazione di un singolo corvo non-nero.
Dall'altro lato invece le asserzioni esistenziali (esiste qualcosa
così e così) possono solo essere verificate dall’esperienza, ma mai falsificate.
L'affermazione “Esiste un corvo rosso”, può essere verificata dalla sola osservazione di un singolo corvo rosso, ma non potrà mai essere falsificata dall’osservazione di qualunque numero, per quanto grande, di corvi non rossi. Si potrà sempre affermare che il corvo rosso esiste, ma non è ancora stato osservato.
La caratteristica distintiva della scienza non è quindi la sua infallibilità, ma la sua fallibilità.
L’onestà scientifica non impone quindi di confermare le proprie teorie ma di cercare invece di confutarle.
Le teorie scientifiche si distinguono dalle quelle pseudoscientifiche per il fatto di essere falsificabili: possono essere contraddette dall’esperienza.
Le teorie pseudoscientifiche o metafisiche sono invece infalsificabili o per la loro forma logica (asserzioni esistenziali, alla cui categoria appartengono molti dei dogmi religiosi) o per l’atteggiamento metodologico dei loro sostenitori che le rendono immuni dalla confutazione con stratagemmi ed “ipotesi ad hoc” (a questa categoria appartengono invece ad esempio astrologia ed omeopatia).
Popper, come tipici esempi di pseudoscienze che non soddisfano il requisito della falsificabilità citava l’astrologia, il marxismo e la psicoanalisi.
"Queste teorie sono in grado di “spiegare” praticamente tutto (“un marxista non può aprire il giornale senza trovare innumerevoli conferme della propria teoria”), ma i loro sostenitori non sono in grado, anzi si rifiutano, di specificare di fronte a quale tipo di evidenza contraria sarebbero disposti a considerarle confutate."
In seguito Kuhn e Lakatos mostrarono che la teoria di Popper era un'esemplificazione. Probabilmente in futuro qualcun altro mostrerà che anche le loro teorie epistemologiche sono delle esemplificazioni.
L'esemplificazione di Popper però approssima molto bene la realtà.
Leggendo queste teorie mi è tornata alla mente un'assurda trasmissione televisiva condotta da Vespa (penso si trattasse di Porta a porta) in cui si metteva a confronto un unico membro del CICAP con una pletora di astrologi e difensori dell'astrologia. Ovviamente il cicappino, che seguiva l'approccio scientifico, veniva subissato e messo a tacere da maghi, astrologi e relativi clienti che lo tacciavano ripetutamente di emettere sentenze da una cattedra, di avere delle certezza e di non voler mettere in discussione le proprie convinzioni.
Popper ci insegna che la realtà è esattamente opposta: chi mette continuamente in discussione le proprie convinzioni sono proprio quelli che seguono l'approccio scientifico.
Inserisco il collegamento alle dispense che hanno ispirato questo post.
Lo faccio citando alcuni osservazioni del pensiero di Karl Popper.
Secondo Popper le teorie scientifiche sono asserzioni universali e dunque possono essere solo falsificate dall’esperienza.
L'affermazione “Tutti i corvi sono neri” non può essere verificata dall’osservazione di qualunque numero, per quanto grande, di corvi neri, ma può essere falsificata dalla sola osservazione di un singolo corvo non-nero.
Dall'altro lato invece le asserzioni esistenziali (esiste qualcosa
così e così) possono solo essere verificate dall’esperienza, ma mai falsificate.
L'affermazione “Esiste un corvo rosso”, può essere verificata dalla sola osservazione di un singolo corvo rosso, ma non potrà mai essere falsificata dall’osservazione di qualunque numero, per quanto grande, di corvi non rossi. Si potrà sempre affermare che il corvo rosso esiste, ma non è ancora stato osservato.
La caratteristica distintiva della scienza non è quindi la sua infallibilità, ma la sua fallibilità.
L’onestà scientifica non impone quindi di confermare le proprie teorie ma di cercare invece di confutarle.
Le teorie scientifiche si distinguono dalle quelle pseudoscientifiche per il fatto di essere falsificabili: possono essere contraddette dall’esperienza.
Le teorie pseudoscientifiche o metafisiche sono invece infalsificabili o per la loro forma logica (asserzioni esistenziali, alla cui categoria appartengono molti dei dogmi religiosi) o per l’atteggiamento metodologico dei loro sostenitori che le rendono immuni dalla confutazione con stratagemmi ed “ipotesi ad hoc” (a questa categoria appartengono invece ad esempio astrologia ed omeopatia).
Popper, come tipici esempi di pseudoscienze che non soddisfano il requisito della falsificabilità citava l’astrologia, il marxismo e la psicoanalisi.
"Queste teorie sono in grado di “spiegare” praticamente tutto (“un marxista non può aprire il giornale senza trovare innumerevoli conferme della propria teoria”), ma i loro sostenitori non sono in grado, anzi si rifiutano, di specificare di fronte a quale tipo di evidenza contraria sarebbero disposti a considerarle confutate."
In seguito Kuhn e Lakatos mostrarono che la teoria di Popper era un'esemplificazione. Probabilmente in futuro qualcun altro mostrerà che anche le loro teorie epistemologiche sono delle esemplificazioni.
L'esemplificazione di Popper però approssima molto bene la realtà.
Leggendo queste teorie mi è tornata alla mente un'assurda trasmissione televisiva condotta da Vespa (penso si trattasse di Porta a porta) in cui si metteva a confronto un unico membro del CICAP con una pletora di astrologi e difensori dell'astrologia. Ovviamente il cicappino, che seguiva l'approccio scientifico, veniva subissato e messo a tacere da maghi, astrologi e relativi clienti che lo tacciavano ripetutamente di emettere sentenze da una cattedra, di avere delle certezza e di non voler mettere in discussione le proprie convinzioni.
Popper ci insegna che la realtà è esattamente opposta: chi mette continuamente in discussione le proprie convinzioni sono proprio quelli che seguono l'approccio scientifico.
Inserisco il collegamento alle dispense che hanno ispirato questo post.