martedì, febbraio 23, 2016

Una fune sull'abisso: colpa, pena, rieducazione

"Mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore. Sembra così perché noi siamo soggetti all'illusione che il tempo sia qualcosa di reale. Il tempo non è reale, Govinda. E se il tempo non è reale, allora anche la discontinuità che sembra esservi tra il mondo e l'eternità, tra il male e il bene, è un'illusione".
"Ma come?" chiese Govinda ansiosamente.
"Ascolta, caro, ascolta bene! Il peccatore ch'io sono e che tu sei è peccatore, sì, ma un giorno sarà di nuovo Brahma, un giorno raggiungerà il nirvana, sarà Buddha. E ora vedi: questo "un giorno" è illusione, è soltanto un modo di dire! Il peccatore non è in cammino per diventare Buddha, non è coinvolto in un processo di sviluppo, sebbene il nostro pensiero non sappia rappresentarsi le cose diversamente. Il peccatore è oggi stesso, già, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente. Il mondo non è imperfetto o impegnato in una lunga via verso la perfezione: no, è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta in sè la grazia [...] Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con gioia".


Consiglio l'ascolto di questa puntata di Uomini e Profeti in cui Elvio Fassone parla della sua esperienza, raccontata nel libro Fine pena: ora, di giudice impegnato in una corrispondenza durata ventisei anni tra un ergastolano da lui condannato.


3 commenti:

Alessandro ha detto...

Mi e' piaciuto molto, grazie per il consiglio.

dioniso ha detto...

Prego. Hai letto il libro?

Alessandro ha detto...

Si, dopo aver ascoltato la puntata l'ho preso e divorato :-)