Di Luigino Bruni, lo scorso anno, avevo ascoltato l'interessantissima serie radiofonica
"Oikonomia - Meditazioni sul capitalismo e il sacro"
Quest'anno l'economista e saggista italiano ha condotto un'altra serie altrettanto interessante: "Il Cammello e la Cruna".
"La pretesa natura cristiana - protestante o cattolica - dello ‘spirito del capitalismo’ è uno dei classici temi del pensiero economico e sociale. Negli ultimi anni, però, l’emergere della crisi dei beni comuni, della terra e dei beni relazionali, ha riacceso il dibattito sull’etica del capitalismo.
Questa serie indagherà che cosa del cristianesimo è entrato nell'economia europea e nel capitalismo moderno, giungendo forse a conclusioni nuove e inattese."
Durante l'ascolto ho trascritto solo un paio di brani tratti dalle 5 puntate, quelli che mi hanno colpito di più. E li ho sintetizzati dettando il tutto al riconoscitore vocale. Spero di non aver introdotto distorsioni. Siccome non ho il tempo per farlo, ho ripulito il testo in modo molto grossolano. Ma ho pensato che fosse meglio pubblicare un testo caotico, disorganizzato e incompleto, piuttosto che non pubblicare nulla. Ecco il testo.
L’idea della predestinazione viene presa dalla lettera di San Paolo agli Efesini - che oggi sappiamo essere della sua scuola di San Paolo e non del santo stesso - da lì Calvino prende spunto per affermare che Cristo è morto solo per i prescelti che sono stati eletti da Dio senza che nessuno sapesse il perché (predestinazione). Nessuno sa se fa parte degli eletti ma, secondo la cultura calvinista, un segno può essere dato dalla ricchezza.
Il rovescio della medaglia di questa interpretazione è che la povertà corroborerebbe l'ipotesi di far parte dei dannati. Questa teoria degli eletti e dei dannati viene rafforzata dal lavoro di Weber.
E, paradossalmente, si passa dalla negazione del valore delle opere, proprio dell'interpretazione protestante, all'esaltazione delle stesse a livello prgmatico. Perché dalle opere che mi fanno diventare ricco posso avere una maggiore speranza di essere un prescelto.
"Il capitalismo del XX secolo, quello basato sulla fabbrica, non poteva essere abbastanza seducente per i popoli latini da poter comprarci l’anima.
Ma quello del XXI secolo, basato sul consumo e sulla finanza, ci ha sedotti al punto da non avere nemmeno bisogno di comprarci l’anima perché gliel’abbiamo semplicemente regalata."
"Oikonomia - Meditazioni sul capitalismo e il sacro"
Quest'anno l'economista e saggista italiano ha condotto un'altra serie altrettanto interessante: "Il Cammello e la Cruna".
"La pretesa natura cristiana - protestante o cattolica - dello ‘spirito del capitalismo’ è uno dei classici temi del pensiero economico e sociale. Negli ultimi anni, però, l’emergere della crisi dei beni comuni, della terra e dei beni relazionali, ha riacceso il dibattito sull’etica del capitalismo.
Questa serie indagherà che cosa del cristianesimo è entrato nell'economia europea e nel capitalismo moderno, giungendo forse a conclusioni nuove e inattese."
Durante l'ascolto ho trascritto solo un paio di brani tratti dalle 5 puntate, quelli che mi hanno colpito di più. E li ho sintetizzati dettando il tutto al riconoscitore vocale. Spero di non aver introdotto distorsioni. Siccome non ho il tempo per farlo, ho ripulito il testo in modo molto grossolano. Ma ho pensato che fosse meglio pubblicare un testo caotico, disorganizzato e incompleto, piuttosto che non pubblicare nulla. Ecco il testo.
L’idea della predestinazione viene presa dalla lettera di San Paolo agli Efesini - che oggi sappiamo essere della sua scuola di San Paolo e non del santo stesso - da lì Calvino prende spunto per affermare che Cristo è morto solo per i prescelti che sono stati eletti da Dio senza che nessuno sapesse il perché (predestinazione). Nessuno sa se fa parte degli eletti ma, secondo la cultura calvinista, un segno può essere dato dalla ricchezza.
Il rovescio della medaglia di questa interpretazione è che la povertà corroborerebbe l'ipotesi di far parte dei dannati. Questa teoria degli eletti e dei dannati viene rafforzata dal lavoro di Weber.
E, paradossalmente, si passa dalla negazione del valore delle opere, proprio dell'interpretazione protestante, all'esaltazione delle stesse a livello prgmatico. Perché dalle opere che mi fanno diventare ricco posso avere una maggiore speranza di essere un prescelto.
"Il capitalismo del XX secolo, quello basato sulla fabbrica, non poteva essere abbastanza seducente per i popoli latini da poter comprarci l’anima.
Ma quello del XXI secolo, basato sul consumo e sulla finanza, ci ha sedotti al punto da non avere nemmeno bisogno di comprarci l’anima perché gliel’abbiamo semplicemente regalata."
La serie si conclude con un'interessante osservazione/auspicio ma, sia per mancanza di tempo, sia per non rovinarvi la sorpresa, vi rimando alle puntate: