giovedì, marzo 01, 2012

L'improvvisazione è una conditio sine qua non del jazz?

Stefano Zenni dice di no.
Stefano Bollani dice di sì.








Chi avrà ragione? Lo Stefano esimio musicologo esperto di musicologia afroamericana oppure lo  Stefano grandissimo compositore e pianista di musica jazz?

4 commenti:

Titti ha detto...

10-100-1000 Sergio Bollani! l jazz è improvvisazione.

dioniso ha detto...

Ciao Titti!
Devo ammetere che anch'io, dai profondi abissi della mia ignoranza, mi trovo più vicino alla prospettiva di Stefano Bollani.

Titti ha detto...

Dirò di più: i jazzisti del bebop (Charlie Parker, John Coltrane) erano autodidatti, istintivi, talentuosi e suonavano senza conoscere la musica. Più improvvisazione di così!
Ciao Dioniso!

dioniso ha detto...

Vero, vero. Però la storia del jazz è anche quella di una commistione. Dove l'aspetto colto è andato crescendo negli anni. Già se prendi Miles Davis trovi un tipo di formazione di base un po' più accademica.
Zenni dice che ci sono magistrali esempi di jazz interamente scritti. Altri sostengono che quello non si possa definire jazz ma solo musica ad ispirazione jazzistica.
Vero è, come dici tu, che il jazz è nato da musicisti del tipo da te descritto.