domenica, dicembre 03, 2023

Intelligenza come capacità di conformarsi all’esoscheletro di un’impresa

“La postmodernità chiama intelligenza la capacità di disintegrarsi quanto basta per potersi conformare all’esoscheletro di un’impresa.
Indipendentemente dall’affinità o dall’interesse verso ciò che l’impresa produce. Rinunciare alle nostre caratteristiche e peculiarità che avevamo all’inizio della nostra vita per adattarci agli obiettivi pianificati da quell’azienda seguendo i quali dovremmo raggiungere l’idea illusoria del successo. Lasciare da parte se stessi per adeguarsi a un falso se.
L’esoscheletro non è solo una struttura esterna ma anche un’entità mobile. Un gesto che non compiamo noi spontaneamente ma viene costruito e diretto al di fuori di noi.
Quando ciò accade il costo da pagare è altissimo, al netto dei grandi successi economici o professionali che si possono raggiungere.
I successi, se non raggiunti come me stesso, non mi daranno molto in cambio. Aldilà di ciò che possano pensare gli altri che mi guardano dall’esterno; che possono ammirare il successo raggiunto.”

lunedì, novembre 20, 2023

Peer Gynt Suite I – IV movimento – prova tromboni

Durante la prova di ieri il nostro clarinettista si è divertito molto a vedermi suonare. Forse perché ero l’unico a dimenarmi nella sezione. Tanto che, preso una sedia, e piazzatomisi davanti, ha girato questo video. 

sabato, novembre 18, 2023

La legge che vieta la carne coltivata

“Approvare la legge che vieta la carne coltivata, che però è già vietata in tutta la UE, e che quando sarà consentita saremo costretti a consentire, e nel frattempo correre il rischio di una multa per violazione delle norme europee. Storia irresistibile di una supercazzola”

Uno si chiede: ma perché lo fanno? Ovviamente per avere un nuovo nemico immaginario da combattere.


“Per riassumerla con quanto detto dalla senatrice a vita Elena Cattaneo lo scorso luglio nell’aula del Senato: “Si tratta di vietare le applicazioni di quello che stiamo ancora studiando. Ma, se stiamo studiando, significa che non sappiamo; non sappiamo l'impatto, non sappiamo la percezione del pubblico, le ricadute, la qualità. Se non so, come faccio a decidere che non li voglio? Qual è la qualità legislativa di una simile decisione?”.

Argomenti di logica che non sono bastato a dissuadere il governo dallo sposare la battaglia di Coldiretti&co, considerato un bacino elettorale imprescindibile dai meloniani.”

Cittadinanza italiana a Indi Gregory

“Portare in Italia la bambina inglese con una malattia incurabile e tenerla ancora un po’ in vita, contrariamente al parere dei medici”.
 
Questa è la ragione per cui il Consiglio dei ministri ha dato la cittadinanza italiana a Indi Gregory.
Non mi pare però che si facciano molti sforzi per prevenire la morte di altri bambini anche privi di malattie incurabili.

Forse il governo modificherà la norma sul “rientro dei cervelli”

Il governo propone una forte riduzione degli sgravi fiscali per i lavoratori espatriati che vorrebbero tornare in Italia.
Le nascite diminuiscono, si vuole ridurre l’immigrazione, non si dà la cittadinanza a chi è nato in Italia. Conseguentemente la popolazione decresce sempre più rapidamente e i giovani che lavorano sono sempre meno e i vecchi a cui pagare pagare le pensioni sempre di più.
In tutto questo il governo che fa? Indebolisce una misura che farebbe rientrare forza lavoro in Italia.

Complimenti! È la ricetta perfetta per l’affondamento definitivo.

martedì, novembre 07, 2023

La RAI del 2023

Tempo fa dicevo a un amico che all'inizio speravo che le responsabilità di governo li rendendessero più virtuosi, ma poi hanno cominciato a mostrare un altro aspetto: quello di cialtroni (vedi varie vicende giudiziarie e non) e, soprattutto, incapaci di governare.
Sprecano energie preziose su questioni divisive come i diritti, cercando di toglierne, e l’accaparramento di poltrone, come in Rai.
L'amico mi rispose che in RAI avevano fatto tutti più o meno la stessa cosa.

Credo che l'articolo di Augias “Un governo incompetente vuole riscrivere la storia, ma demolisce la Rai”, di cui condivido qualche brano, spieghi bene quali sono le differenze.

"Quando Fabiano Fabiani fondò e diresse la direzione centrale dei programmi culturali (siamo negli anni Settanta) scelse come collaboratori cattolici e socialisti, comunisti e non credenti. Nonostante le diversità riuscì a creare un concerto e non una cacofonia perché tutti erano (eravamo) animati, nella diversità, da un intento comune. Parlo duna direzione dorchestra come di una grande manifestazione sindacale. Ecco perché parlare di fascismo e non fascismo non basta, un poc’è un ponon c’è – non è quello il punto. Sono cambiati i punti di riferimento, cambiati gli obiettivi.

Nella Rai del governo a trazione FdI è chiaro che della comprensione dei fenomeni poco importa. Affiora dalle dichiarazioni di certi responsabili uno sgradevole spirito di rivalsa; è come se ci si volesse rivalere per essere stati defraudati di un diritto troppo a lungo sottratto con la forza o con la frode. Leggo in certe dichiarazioni la soddisfazione di aver riguadagnato posizioni dovute e, con queste, la possibilità di raccontare in altro modo, a costo di rovesciarla, la nostra storia dal 1948 (data di nascita della Costituzione) ad oggi.

Tutto questo è molto diverso dalle varie ondate di occupanti che ho visto arrivare in Rai governo dopo governo. Quando sono entrato in azienda (1° luglio 1960, per concorso) la Rai era un feudo democristiano. Ettore Bernabei, poco dopo, divenne il dominus, la Dc era il suo partito, Amintore Fanfani il referente. Latmosfera politica era angusta ma il livello culturale faceva della Rai una delle migliori televisioni europee. Nel 1975 una famosa legge trasferì il controllo dellazienda dal Governo al Parlamento attraverso la Commissione parlamentare per lindirizzo e la vigilanza sul prodotto. Il passaggio doveva garantire il pluralismo e in un certo modo lo garantì; nello stesso tempo però dette lavvio ad una forma scientifica di lottizzazione: Rai1 alla Dc, Rai2 al Psi, Rai3 al Pci.

Salto tutti i successivi passaggi, meglio li condenso in una sola frase: ad ogni cambio di maggioranza ha corrisposto in Rai larrivo di nuovi fedeli. Tutti accomunati dallo stesso desiderio: occupare un incarico di un certo prestigio, avere uno stipendio migliore. Con i nuovi arrivi post 2022 gli obiettivi sono diventati più numerosi. Al desiderio di guadagnare di più s’è aggiunta, ripeto, la voglia di raccontare daccapo la storia. Finora ne abbiamo avuto solo qualche accenno anche perché non è che abbondino, da quella parte, quelli in grado di farlo. Temo di sapere che di qui a qualche mese questo impulso crescerà di forza, se le cose resteranno come oggi sono.

La verità è che un governo che sul piano generale s’è dimostrato approssimativo e incompetente ha prodotto il massimo defficienza nella progressiva distruzione della Radiotelevisione Italiana, questo mi addolora profondamente. Ho visto negli ultimi mesi dilettantismo, scelte improvvide, la presunzione che una pedina valga laltra, linconsapevolezza che lefficacia televisiva è una delicata miscela di professionalità e congruenza con largomento, la dimenticanza che legemonia culturale non si può imporre piazzando un fedele seguace qua e uno là. Sono materie (non le sole, del resto) in cui la competenza deve prevalere sulla fedeltà.

Questo mi ha spinto fuori dalla Rai senza bisogno che qualcuno mi chiedesse di accomodarmi. È stato un gesto volontario. Se fossi stato più giovane sarei rimasto cercando, se possibile, di riequilibrare un pola deriva. Però sono vecchio e vorrei continuare a lavorare, fin quando avrò sufficiente consenso, con persone amiche in un ambiente cordiale. Resta questa brutta storia, avevano annunciato di voler demolire la Rai dei comunisti; stanno semplicemente demolendo la Rai."

mercoledì, settembre 20, 2023

In viaggio con Barbero - Democrazia e dittatura

Consiglio a tutti di vedere la putata In viaggio con Barbero - Democrazia e dittatura (la7.it).
Ascoltando la sua lezione sul concetto di democrazia mi sono reso conto di quante fossero le mie lacune e i miei pregiudizi su quel tema. 

Ecco alcune delle mie lacune o convinzioni sfatate

Barbero mi ha fatto capire che forse oggi definiremmo la tanto idolatrata democrazia ateniese come una dittatura della maggioranza. Ben distante dalle nostre democrazie costituzionali che impongono alla maggioranza di muoversi entro certi limiti ben definiti.
Lo si trova tra il minuto 29 e il minuto 35.


Anche l'amministrazione della giustizia nella democrazia ateniese era gestita dal popolo, attraverso una giuria sorteggiata. Ad esempio per il processo a Socrate 501 cittadini sorteggiati votano a maggioranza per la condanna a morte del filosofo.
Lo si trova tra il minuto 37 e il minuto 39.

Ho scoperto anche che subito dopo la rivoluzione americana gli Stati Uniti d'America non erano una democrazia bensì un'oligarchia. John Adams, padre fondatore e secondo presidente degli Stati Uniti scrive:
"La democrazia, finché dura, è più sanguinaria di un'aristocrazia o di una monarchia. Ricordatevi che una democrazia non dura mai a lungo. Si corrompe, si esaurisce, si suicida. Non c'è mai stata una democrazia che non si sia suicidata"
Sostanzialmente gli Stati Uniti diventano una democrazia solo dopo la guerra di secessione.
Lo si trova tra 1h 11m e il minuto 1h 13m.

mercoledì, settembre 06, 2023

Ustica e la libertà di stampa

Qualche giorno fa qualcuno si chiedeva come mai nessun giornalista francese avesse condotto un'indagine su Ustica. Ora ne è venuto fuori uno: Emmanuel Ostian.
Nell'intervista pubblicata da Repubblica, Ustica, il giornalista francese: "Ecco perché Macron non può dire tutta la verità", Ostian afferma che non aveva mai sentito parlare della storia dell'incidente aereo. 

Visto che poi il suo documentario è uscito nel 2015, immagino che ne abbia sentito parlare per la prima volta dopo il 2010. Quindi se un giornalista d’indagine di circa quarant’anni non ne aveva mai sentito parlare, significa che nel suo paese ci si era impegnati affinché la notizia cadesse rapidamente nel dimenticatoio. 

Dopo aver scoperto la storia dell'incidente aereo, Ostian comincia a sospettare che la Francia possa essere coinvolta. Il sospetto si rafforza nel momento in cui l’aeronautica francese non rispondere alle domande del giornalista.

Il suo documentario viene comunque trasmesso nella TV francese, ma il fatto interessante è che è stato rapidamente ritirato senza repliche, a differenza di tutti gli altri documentari.

Fortunatamente lo si trova ancora su YouTube: CRASH DE L'USTICA : Une Bavure Française?

Come non interrogarsi sulla validità dei criteri che Reporters Sans Frontières usa per stilare l'indice della libertà di stampa?

domenica, settembre 03, 2023

Favino: solo un attore italiano può interpretare un personaggio italiano?

Favino ha ragione. Non tanto sul fatto che debba essere necessariamente un attore italiano a interpretare un personaggio italiano. Quanto sulla critica alla scelta, per me incomprensibile, di attribuire improbabili accenti italo americani ai personaggi italiani in scene ambientate in un contesto italiano.
Mi spiego meglio usando l’esempio citato anche da Favino del film “House of Gucci”. Se far parlare Maurizio Gucci con accento italo americano potrebbe aver senso in una scena ambientata negli USA, che senso ha farlo parlare con lo stesso accento in un dialogo tra italiani ambientato a Milano?
E visto che si parla di accenti, provate a sentire come parla Nicolas Cage in versione originale quando interpreta il capitano Antonio Corelli.
Per tornare a Favino e alla questione se debba essere necessariamente un attore italiano a interpretare un personaggio italiano. A mio modesto avviso potrebbe anche essere accettabile che lo faccia un attore americano, a patto che il regista faccia la giusta scelta linguistica e che l’attore studi la dizione in modo tale da rendere credibile l’interpretazione.

martedì, agosto 08, 2023

Il libero arbitrio è solo un'illusione?

Ci sono due scuole di pensiero con conclusioni diametralmente opposte sul libero arbitrio.
Secondo una il libero arbitrio sarebbe totale, secondo l'altra il libero arbitrio sarebbe del tutto assente e illusorio.

David Chalmers sostiene che il libero arbitrio è probabilistico e la probabilità è guidata dalle emozioni.
Piú forti sono le emozioni più il libero aribitrio diminuirebbe. 
Ad esempio, una forte paura o una forte attrazione spingerebbero il nostro libero arbitrio verso una fuga in un caso e verso un avvicinamento nell'altro.



martedì, luglio 25, 2023

È morto uno degli scrittori italiani più venduti all’estero e quasi nessuno lo ha saputo

"L’Italia non lo sa, ma ieri ha perso uno dei suoi più grandi scrittori! La Francia … La Germania… lo sanno bene. Luca Di Fulvio è stato un poeta della nostra letteratura." 
Così scriveva il 1 giugno Elena Sofia Ricci su Instagram
Effettivamente i media italiani hanno ignorato quasi totalmente la notizia. Io l'ho saputo ieri per caso.

È davvero singolare che la morte di uno degli scrittori italiani più venduti all’estero venga ignorata mentre riceviamo quotidianamente informazioni su vita, morte e miracoli dei personaggi più insulsi.

Aggiungo una nota personale. Anch'io sono stato un suo appassionato lettore. E lui, scoprendolo1, venne a commentare il mio blog nel lontano 2009. Ci scrivemmo per qualche mese e, a dicembre 2009, mi invitò a casa sua. Conversammo piacevolmente a lungo. E rimanemmo in contatto per qualche anno.

Addio Luca. Ci mancherai tu e anche i tuoi libri. 






1 Probabilmente leggendo Dioniso su radiotre - E io risposi qui: Risposta a Luca Di Fulvio

lunedì, luglio 10, 2023

La scelta di Rut di restare con Noemi e il significato della spiga sospesa - Luigino Bruni a Uomini e Profeti

Ho ascoltato la puntata della spigolatrice ("Uomini e Profeti | S2023E1 | La scelta di Rut di restare con Noemi e il significato della spiga sospesa") proprio in un momento in cui siamo circondati da mietiture.

L'attività biblica al centro della puntata era ancora in uso nel mio paese quando io ero bambino. Dopo la raccolta delle olive passavano le donne a “raccapezzare“. Cioè a raccogliere le olive che rimanevano dopo l'attività dei braccianti.

"Era il tempo della mietitura dell’orzo a Betlemme. Una mietitura che arrivava dopo una lunga carestia. Rut era donna straniera e vedova diventata povera. In tempo di mietitura poteva sopravvivere spigolando. Cioè, racimolando, dietro i mietitori.

La legge di Mosè prevedeva questo istituto economico di solidarietà, di ridistribuzione della ricchezza. Perché? Come funzionava?

I mietitori, gli operai passavano per primi, prendevano le spighe con la mano sinistra e, con la falce sulla destra tagliavano il mannello. Che è la quantità di spigole contenute in una mano. E lasciavano in terra le spighe falciate. Dietro di loro passavano le donne operaie, che non sono ancora spigolatrici, donne dipendenti da padroni, che raccoglievano le spighe cadute, le legavano e formavano i covoni. 

Infine, arrivavano le spigolatrici che spigolavano, quanto era rimasto ai bordi dei campi. La loro era una battuta di terzo ordine. E quanto raccoglievano dipendeva dall’azione di chi passava prima.
Ma attenzione! Non raccogliere le spighe ai margini, non è qualcosa che accade per caso o per distrazione o per inefficienza. Quelle spighe sono lasciate in modo intenzionale.
Non restano lì per incuria. Nemmeno una spiga cattiva per caso. Quel grano rimane perché doveva restare. Era un residuo cercato perché la legge lo prevedeva per i poveri della comunità. Era, per usare una parola molto amata anche da me, un grano sospeso.

Dal Levitico: quando abbacchierai i tuoi ulivi non tornare a ripassare i rami. Ciò che resta sarà per il forestiero, per l’orfano per la vedova. La regola riguardava, quindi, i principali prodotti della campagna. Era un vera propria istituzione sociale di ridistribuzione della ricchezza.

La spigolatura della Bibbia è una cosa molto seria. Un’autentica profezia economica. Ed è un’espressione di una grande legge biblica: la terra è di Dio
Voi siete tutti i possessori di seconda battuta. La terra, prima di essere proprietà privata è dono. È un dono che viene prima dei vostri sforzi e dei vostri meriti. Se la terra e i suoi frutti sono dono, allora distribuirne una parte non è filantropia, è giustizia. La spigolatura è un istituzione di giustizia economica, non è altruismo. Quelle spighe lasciate ai bordi non sono proprietà privata di qualcuno che viene donata ai poveri. No, sono un pezzo di bene comune che spetta di diritto ai poveri perché la terra è di Dio e noi siamo soltanto utilizzatori provvisori e temporanei.

Certo, le democrazie moderne e lo sviluppo delle civiltà hanno aumentato la quota di spigolatura che va ai poveri. Ci sono: lo stato sociale, i diritti, le tasse. Molte più risorse rispetto alle spighe lasciate alle spigolatrici. Ma forse abbiamo perso il secondo aspetto della spigolatura. E cioè, che c’è un diritto superiore a quello dei proprietari. Perché un capitalismo che non riconosca la limitazione alla proprietà assoluta di chi possiede un bene, è un capitalismo che consuma e distrugge. È un capitalismo che diventa l’economia di Mazzarò. Il protagonista della novella di Verga che, alla fine della sua vita, dopo essere diventato ricchissimo, si rende conto che sta morendo e che non può tenersi tutta la sua roba. E allora esce con un bastone, va nell’aia e uccide tutti i tacchini e tutte le oche. Dice: roba mia vieni con me!

domenica, luglio 09, 2023

La doppia vita dei nazisti: strage di civili in Italia e tornati in Germania, senza pagare i loro crimini

Trovo molto interessante l’articolo lungo di Carlo Bonini di oggi.
Ne riporto solo alcuni brani.

“Hanno fatto strage di civili in Italia. Poi sono tornati a casa in Germania, senza mai pagare i loro crimini. Ecco le loro storie.”

“Li chiamavano "lupi mannari", werwolf, perché dietro l’aspetto presentabile conservavano l’anima delle belve. Non avevano dimenticato l’orrore di cui erano stati protagonisti: lo tenevano dentro, aspettando che tornasse la loro ora. Quando il Terzo Reich è crollato, all’inizio hanno pensato di proseguire la lotta con le armi. Poi è sorta la Guerra Fredda e hanno trovato nuovi nemici e altri modi per riscattare i vecchi camerati: progressivamente non hanno neppure sentito il bisogno di nascondersi e sono tornati a radunarsi tra reduci.

La Germania ha faticato ad affrontare l’eredità nazista. Salvo pochissime eccezioni, l’intero Paese aveva seguito Hitler e per questo sono stati adottati criteri di epurazione molto selettivi: soltanto artefici e carnefici dell’Olocausto sono stati considerati criminali da perseguire. Subito si è creata una distinzione, che è tuttora in voga nella destra, tra i gerarchi del Partito e gli uomini delle Waffen SS, equiparando questi ultimi ai "normali" combattenti delle forze armate. Non si è voluto guardare alla realtà, ancora più drammatica: in Italia come negli altri territori occupati erano stati militari di ogni tipo a commettere gli eccidi: Waffen SS, Wehrmacht, Luftwaffe. A ordinare le stragi di civili e a portarle a termine erano stati volontari e coscritti, soldati semplici e ufficiali. Questa responsabilità in qualche modo collettiva ha contribuito alla rimozione individuale della colpa, permettendo ai massacratori di dormire sonni tranquilli per decenni. Li ha aiutati la volontà dei governi occidentali di non infierire sulla Germania federale, tornata a essere un alleato fondamentale nella sfida con il blocco comunista: i fascicoli dei procedimenti aperti in Italia sono stati murati nel famigerato "armadio della vergogna". E la sensibilità giuridica della magistratura ha spinto a punire soltanto le figure apicali, graziando chi aveva obbedito agli ordini, pur eseguendoli con compiaciuta crudeltà. Poi in mezzo secolo i valori etici sono cambiati e anche la giurisprudenza ne ha preso atto. L’innocenza di uomini come il capitano Erich Priebke, uno dei registi delle Fosse Ardeatine, è stata considerata inaccettabile. E agli inizi del millennio la procura militare di La Spezia, guidata da Marco De Paolis, ha realizzato un miracolo investigativo individuando - grazie soprattutto alle ricerche negli archivi di Carlo Gentile - e facendo condannare centinaia di aguzzini sopravvissuti nel silenzio. L’opera di giornalisti determinati come Udo Gumpel ha scosso le coscienze tedesche. Ma bisogna andare oltre. In questo momento infatti ricordare è doppiamente fondamentale. Perché, come i personaggi delle biografie scritte da Francesca Candioli in questo longform, sono tornati sulla scena europea partiti che non rinnegano quel passato di terrore, conservandolo nei loro simboli e nei loro slogan. Sono i nuovi lupi mannari, che aspettano il momento opportuno per gettarsi sul nostro futuro.”

Seguono biografie dei lupi mannari : La doppia vita dei nazisti dopo la Seconda Guerra Mondiale - la Repubblica

Riporto solo qualche brano dalla solo biografia di Walter Reder.

Per due volte, prima nel ’67 e poi nel ’84, l’ex ufficiale scrive una lettera di perdono ai cittadini di Marzabotto. I familiari delle vittime e i superstiti con un referendum decidono in entrambi i casi di respingere il suo appello. Ma in Germania e Austria viene lanciata una campagna di solidarietà, presentandolo come un martire, un capro espiatorio, un sepolto vivo in ostaggio dei comunisti italiani. Nel 1980 anche da noi le cose cominciano a cambiare e il tribunale militare di Bari gli concede la libertà condizionale, riconoscendo "un sincero ravvedimento". Il rilascio definitivo è previsto nel 1985. Ma dopo una serie di trattative che coinvolgono il governo di Vienna e il Vaticano, l’allora premier Bettino Craxi decreta l’estradizione in Austria sei mesi prima della fine della pena.

Dopo oltre 30 anni di prigionia nel carcere vista mare di Gaeta, il maggiore delle Ss Walter Reder, che si è reso responsabile di alcuni tra i più sanguinosi massacri in Italia, torna a casa a quasi 70 anni. La stretta di mano con il ministro, che lo accoglie come un eroe, crea un caso internazionale e una crisi di governo. Reder trascorre i suoi ultimi anni di vita in Carinzia, riprende a frequentare i suoi vecchi amici durante i raduni di ex reduci delle SS e, come prima cosa, ritratta il suo pentimento. A pochi mesi dal suo arrivo in Austria, dichiara alla stampa che non deve giustificarsi di nulla e che le richieste di perdono e di scuse che aveva mandato alle vittime italiane erano state solo una mossa del suo avvocato.
Sei anni dopo il suo ritorno, muore a Vienna il 26 aprile 1991: al suo funerale partecipa un pubblico molto numeroso, tra cui diverse ex SS e alcuni membri dell’estrema destra. Durante l’occupazione tedesca in Italia, Reder trasforma le operazioni contro i partigiani in una sequela di massacri contro la popolazione: Vinca, Valla e Bardine San Terenzo e poi Monte Sole, quella erroneamente chiamata strage di Marzabotto, l’eccidio più grave realizzato dai nazisti nell’Europa occidentale. In pochi giorni furono massacrate 770 persone in oltre 100 località sparse tra le montagne dell’Appennino Bolognese, e ad uccidere gran parte delle vittime furono proprio gli uomini del battaglione esplorante della 16a divisione Reichsführer Ss guidato da Reder. Nel 1945 il maggiore viene fatto prigioniero in Austria e nel 1948 estradato in Italia. Nel 1951 il processo celebrato a Bologna lo condanna all’ergastolo.

venerdì, luglio 07, 2023

Guida veloce in città: vantaggi e svantaggi

Da Radio3 Scienza | S2023 | Andavo a 30 all'ora… | Rai Radio 3 | RaiPlay Sound

"Il grande inganno della velocità in città e che crediamo di andare a 60, 70, 80 km l’ora perché vediamo quella velocità nel tachimetro. In realtà la nostra velocità media è molto più bassa perché dobbiamo frenare e ripartire in continuazione. Crea condizioni circostanti di pericolo ma non ci fa arrivare prima."
Portale - Simona Larghetti (cittametropolitana.bo.it)

Riassunto in una tabellina...


Ci sono più vantaggi o svantaggi? Ma allora perché continuiamo a farlo?


venerdì, giugno 23, 2023

Il mistero del suono senza numero - "in superficie è una storia semplice e ricca di mistero, in profondità nasconde l’essenza della matematica"

Daniela Molinari, insegnante di matematica e fisica presso un Liceo Scientifico ha scritto una recensione del Il mistero del suono senza numero

Qui riporto solo un piccolo estratto. Per la recensione completa: amolamatematica/il-mistero-del-suono-senza-numero

Il percorso è davvero interessante: in superficie è una storia semplice e ricca di mistero, ma in profondità nasconde l’essenza della matematica: mette in luce le caratteristiche della scuola pitagorica, il percorso della ricerca matematica dalla nascita di un’idea fino alla sua formalizzazione, ed evidenzia come le domande fondamentali si mostrino a volte come banali, ma possano mettere in crisi anche i saperi più antichi.

Le idee più profonde della matematica e della filosofia pitagorica sono trasmesse al lettore nel corso della storia e, permeando la vicenda, consentono un’assimilazione più efficace dei concetti difficili.

giovedì, giugno 15, 2023

M. Gli ultimi giorni dell'Europa: opinioni che cambiano 2.

 Dopo M. Gli ultimi giorni dell'Europa: opinioni che cambiano?, altre opinioni che cambiano.

Naturalmente non esiste più una razza pura, nemmeno quella ebrea. Ma appunto da felici mescolanze deriva spesso forza e bellezza di una nazione. Razza: questo è sentimento, non una realtà; il 95% è sentimento… L’orgoglio nazionale non ha bisogno dei “deliri” di razza… In Italia l’antisemitismo non esiste.
Benito Mussolini in un colloquio con lo scrittore Emil Ludwig (nato Cohn), primavera del 1932

L’impressione che il Governo fascista sia in procinto di inaugurare una politica antisemita… è completamente errata… Il Governo fascista non ha mai pensato, né pensa di adottare misure politiche, economiche, morali contrarie agli ebrei in quanto tali… Il Governo fascista si riserva tuttavia di vigilare sull’attività degli ebrei venuti nel nostro Paese e di far sì che la parte degli ebrei nella vita complessiva della Nazione non risulti sproporzionata ai meriti intrinseci dei singoli e all’importanza numerica della loro comunità. Informazione diplomatica n. 14 (redatta da Benito Mussolini), 16 febbraio 1938

Ma qualche mese dopo...

giovedì, giugno 01, 2023

Ascoltare musica triste è catartico?

"Chi, quando è triste, ascolta musica triste, malinconica e nostalgica? E perché lo fa? Che effetto fa?Ascoltare musica triste in generale rientra nel cosiddetto paradosso tragico. È un po’ come la catarsi: dare una dimensione collettiva ai propri dolori personali. Una specie di consolazione. E ogni generazione ha la sua musica triste."
Da Suona l'una | E8 | Uomini soli | Rai Radio 3 | RaiPlay Sound

giovedì, maggio 11, 2023

Lo Stato parallelo: una serie radiofonica da non perdere

"A più di quarant'anni dall'accaduto, questo "action-podcast" fa rivivere in 10 puntate la scoperta dei meccanismi segreti che legarono la P2 alle istituzioni dello stato. Tra indagini, ritrovamenti e processi, a guidarci è proprio chi di quei fatti è stato protagonista: l'ex magistrato Gherardo Colombo, che, col collega Giuliano Turone, condusse nei primi anni 80 un'operazione senza precedenti che portò, tra ostacoli e intimidazioni, a svelare la più potente e pericolosa organizzazione massonica italiana.

Attraverso il racconto di Gherardo Colombo e la ricostruzione degli eventi con documenti e testimonianze, la serie svela tutti gli aspetti più controversi di quel sistema occulto di potere che si era impadronito delle istituzioni, tra stragi, scandali, servizi segreti, potenze straniere, politici, imprenditori, magistrati e giornalisti corrotti e complici, stragismo nero e terrorismo rosso, con la connivenza dei vertici delle istituzioni italiane ed estere. Luci e ombre di un passato non troppo lontano che conserva ancora forti legami con il presente."

Lo Stato parallelo | RaiPlay Sound

mercoledì, aprile 19, 2023

M. Gli ultimi giorni dell'Europa: opinioni che cambiano?

È un pazzo! Un maniaco sessuale! 
Benito Mussolini al sottosegretario di Stato agli affari esteri Fulvio Suvich dopo il primo incontro con Adolf Hitler a Venezia, 15 giugno 1934 

Conosco Hitler. È un imbecille e un cialtrone, un cialtrone fanatico… Quando non vi sarà più alcuna traccia di Hitler gli ebrei saranno sempre un grande popolo… Voi e noi siamo una potenza storica. Quanto a Hitler, non è che una farsa destinata a durare qualche anno. Non temetelo e dite ai vostri ebrei che non bisogna avere paura… Noi gli sopravvivremo tutti.
Benito Mussolini a Nahum Goldmann, membro del direttivo dell’Organizzazione sionista mondiale in visita a Palazzo Venezia, novembre 1934

Ma qualche anno dopo...

Opinioni che cambiano o erronee valutazioni di convenienza?

domenica, aprile 16, 2023

Gabriele Lolli e il platonismo matematico

Nel secondo capitolo del suo libro, Matematica in movimento. Come cambiano le dimostrazioniGabriele Lolli esplora il concetto di platonismo matematico. Cioè, di quella visione, “abbracciata dalla maggioranza dei matematici” che postula “l’esistenza di un mondo di oggetti ideali che contiene tutti gli oggetti e le funzioni della matematica”. Mi trovo molto d'accordo con le conclusioni di Lolli sul platonismo assoluto. Ho sempre avuto l'impressione che proponesse una prospettiva mistica dell'ontologia della matematica.

"Nel 1935, Paul Bernays (1891-1995), prezioso collaboratore di Hilbert nelle ricerche logiche, ha reso attuale il termine di platonismo matematico, definendo gli oggetti matematici come distaccati da ogni legame con il soggetto riflettente, senza affrontare né considerare le difficoltà logiche e gnoseologiche di una simile condizione. Nemmeno noi le affrontiamo perché la discussione sarebbe infinita. Il teorema di Pitagora, per fare un esempio, era noto in tutte le civiltà antiche, non solo mediterranee, anche indiane e cinesi; un segno dellesistenza distaccata del triangolo rettangolo? eppure le dimostrazioni tramandate sono tutte diverse, pur se tutte di tipo geometrico; un segno che le rappresentazioni mentali connesse al triangolo rettangolo in ogni civiltà non coincidevano?

Secondo Bernays l’applicazione [del platonismo alla matematica] è così diffusa che non è esagerato dire che il platonismo oggi regna sovrano in matematica. Tuttavia, se si va avanti a leggere, Bernays parla del platonismo matematico come di una concezione quasi-combinatoriadei concetti di insieme, successione, funzione, e con questo intende alludere allestensione allinfinito, per analogia, delle manipolazioni sugli insiemi finiti; Bernays chiama platonismo ristrettotale proiezione ideale di un dominio di pensiero; invece lesistenza di un mondo di oggetti ideali che contiene tutti gli oggetti e le funzioni della matematicalo denota platonismo assolutoe non nasconde che non supera la prova delle antinomie. Comunque limmagine del mito, che è evocata dalla semplice menzione del platonismo, abbracciato dalla maggioranza dei matematici, che si riferiscono a quello assoluto”, è passata nella cultura, trasmessa nella scuola, si è trasformata in un luogo comune. Nella scuola è inevitabile allinizio usare una terminologia realista, parlare di verità delle relazioni numeriche, e di numeri come esistenti utilizzandoli in esperienze concrete empiriche o costruttive, dalle quali sono estrapolati e quasi personificati come oggetti; quando poi si introducono concetti più astratti, il linguaggio e la disposizione mentale realistica sono destinati a permanere. Parlare allora di come cambia la natura della dimostrazione in matematica richiede come preliminare che linterlocutore entri nella disposizione ad accettare la possibilità di un cambiamento in un edificio che quasi certamente è abituato a considerare come monolitico e stabile per eccellenza."

mercoledì, aprile 12, 2023

Stravinskij sue melodramma e tradizione

L’opera mi interessa molto. Ma parlo dell’opera tradizionale, del melodramma. Non mi interessa il dramma musicale (quello di Wagner e Mussorgsky). Perché il dramma musicale non può creare tradizione. Esso è assenza totale della forma e per me l’arte acanonica non ha alcun interesse.

Dobbiamo sempre darci dei limiti. Questa è la condizione per essere realmente liberi. Non si ottiene la libertà se non si accettano le costrizioni, se non si lavora entro certi limiti ben definiti. Tra un principio e una fine. Il vago, l’indeterminato è sospetto.

martedì, aprile 11, 2023

Traduttori automatici, ponti linguistici e sessismo algoritmico

Usando il traduttore di Google attraverso gli anni mi sono accorto di due fatti:
1. le traduzioni italiano-inglese e viceversa sono migliorate molto (ricordo ancora di quando, usandolo per passare una ricetta a un collega, mi aveva tradotto "vino bianco" con "white man wine" e "sale" con "rooms");
2. vari indizi mi avevano fatto pensare che nella traduzione da italiano a tedesco e viceversa il traduttore usasse l'inglese come lingua di transizione.

Da Bridging the language gap - fraud-magazine.com
Qualche giorno fa ho deciso di fare una ricerca veloce e ho confermato l'impressione numero 2. E pare addirittura che, a causa di quel metodo di traduzione, alcuni stereotipi si insinuino nelle traduzioni.

La una tecnica è chiamata "bridging". Usare un "ponte" linguistico in una traduzione significa che per tradurre da una lingua X a una lingua Y viene introdotta una terza lingua (E) per cui esistono già dati e algoritmo per tradurre da X a E e da E a Y. 
E quale può essere la lingua più comune utilizzata come ponte linguistico? Ovviamente l'inglese.

Tuttavia, nella sua semplicità grammaticale, dall'inglese sono assenti caratteristiche piuttosto comuni tra le lingue europee. Una di queste è il genere grammaticale

Provate a tradurre la frase "vier Mathematikerinnen " (quattro matematiche, intesto come quattro studiose delle scienze matematiche). Otterrete "quattro matematici", con risultati analoghi in spagnolo, francese e polacco. Il genere viene semplicemente rimosso dal testo.
Ovviamente, risultati simili si ottengono con altre professioni, come Historikerinnen (storiche), ad esempio.

Di certo si può dire che Google, negli ultimi 2-3 anni, ha migliorato almeno un aspetto di questo problema: quello che riguarda alcune parole declinate al maschile
Infatti uno degli articoli che ho consultato, scritto nel settembre del 2020, sostiene che:
"In molti casi, Google cambia il genere della parola secondo i più tipici stereotipi. “Die Präsidentin” (la presidente donna) si traduce con “il presidente” in italiano, anche se la traduzione corretta è “la presidente”. "Der Krankenpfleger" (l'infermiere in tedesco) diventa "l'infermiera" in italiano."

Beh, se andata a controllare, il primo esempio è rimasto com'era, mentre il secondo è stato corretto. E adesso funziona bene per tutte le lingue che usano l'inglese come ponte linguistico nella traduzione dal tedesco. Infatti la versione attuale del traduttore di Google traduce "Der Krankenpfleger" come "The male nurse". Mentre “Die Präsidentin” è rimasta “il presidente”. E “die Chefin” è rimasta “il capo”.

Da Female historians and male nurses do not exist
L'articolo del 2020 fa anche notare che non sempre lo stesso termine viene tradotto con lo stesso genere: dipende dal contesto in cui il termine è inserito.
Così viene riportata una lista di undici parole tradotte in venti diversi contesti. Trovate i risultati nell'immagine.
L'articolo afferma che dal 2020 Google ha cominciato a prestare più attenzione alle traduzioni tra lingue diverse dall'inglese. Sarebbe interessante controllare quali di questi siano stati corretti nel frattempo.


lunedì, aprile 10, 2023

Considerazioni parmenidiane di Will Storr

E poi ditemi che Parmenide non aveva ragione. :-)

“Il nostro cervello non sta assolutamente sperimentando in modo diretto la realtà in cui siamo immersi. In realtà, è rinchiuso nel silenzio e nell’oscurità della vostra scatola cranica.» Questa ricostruzione allucinatoria della realtà viene talvolta definita come “modello” cerebrale del mondo. Ovviamente un simile modello dovrà essere in qualche misura accurato, altrimenti finiremmo per andare a sbattere contro i muri mentre camminiamo, o per ficcarci la forchetta nella giugulare quando mangiamo. E questa precisione la dobbiamo ai nostri sensi. I sensi ci appaiono come strumenti infallibili: i nostri occhi sono finestre tersissime attraverso cui osservare il mondo in ogni sua sfumatura di colore, in ogni suo minimo dettaglio; le orecchie sono canali in cui si riverseranno i suoni della vita. Ma le cose non stanno proprio così. La verità è che i sensi trasmettono al nostro cervello soltanto informazioni limitate, parziali. …
L’incarico che spetta a tutti i nostri sensi è raccogliere indizi dal mondo esterno sotto varie forme: onde luminose, mutamenti nella pressione dell’aria, segnali chimici. Tutte queste informazioni verranno poi tradotte in milioni di impulsi elettrici quasi impercettibili. Di fatto, il cervello legge questi impulsi elettrici proprio come un computer legge un codice, e li utilizza per costruire attivamente la nostra realtà, dandoci l’illusione che questa allucinazione controllata sia reale. Dopodiché, sfrutterà i sensi per compiere le verifiche del caso, e apportando in tutta fretta gli aggiustamenti necessari, se si accorge che qualcosa non torna.”
...
“È proprio in virtù di questo processo che a volte ci capita di “vedere” cose che in realtà non ci sono. Immaginate che sia già buio e che laggiù, accanto al cancello, vi sia sembrato di vedere un tipo assurdo, mezzo rannicchiato, con un cilindro in testa e un bastone in mano, ma presto realizzate che si trattava solo di un ceppo d’albero ricoperto da un grumo di rovi. Dite alla persona che è con voi: “Ma sai che per un istante mi è sembrato di vedere un tipo assurdo, laggiù?” In realtà, quel tipo assurdo l’avete visto per davvero. Il vostro cervello pensava ci fosse, e così ce l’ha messo; poi, una volta che vi siete avvicinati, e ha avuto modo di ricevere nuove e più accurate informazioni, si è affrettato a riconfigurare la scena, a correggere la vostra allucinazione.”
...
“Se i nostri sensi sono così limitati, come possiamo sapere con certezza che cosa accade realmente fuori dal buio e dal silenzio della nostra scatola cranica? Il vero guaio è che non possiamo. Come un vecchio televisore capace di leggere solo il segnale in bianco e nero, la nostra tecnologia biologica non è materialmente in grado di elaborare gran parte di quello che effettivamente accade nei vasti oceani di radiazioni elettromagnetiche in cui siamo immersi. Gli occhi umani riescono a leggere meno di un dello spettro luminoso. «L’evoluzione ci ha dotati di capacità percettive che ci consentono di sopravvivere» sostiene Donald Hoffman, uno scienziato cognitivo. «Ma questo prevede anche di occultarci tutto quello che non ci serve sapere. In pratica, l’intera realtà, qualunque cosa essa sia.»"
...
“Sappiamo che la realtà vera è profondamente diversa da quel suo modello che sperimentiamo nella nostra testa. Per esempio, fuori dal nostro cervello non esiste alcun suono. Se un albero cade nella foresta, ma nei paraggi non c’è nessuno a sentirlo, il suo crollo indurrà solo dei mutamenti nella pressione dell’aria e qualche vibrazione nel terreno. Il suono dello schianto è un effetto che avviene nel cervello. Quando sbattiamo l’alluce contro uno spigolo e lo sentiamo pulsare forte per il dolore, anche quella è un’illusione. Il dolore non è nel nostro dito, ma solo nel nostro cervello. Là fuori non esistono nemmeno i colori. Gli atomi non hanno colore.”
...
“L’unica cosa che potremo mai davvero conoscere sono gli impulsi elettrici inviati dai sensi. Il nostro cervello narratore utilizza tali impulsi per creare il variopinto scenario su cui andremo a interpretare la nostra vita. Poi lo completerà con un cast di attori, a loro volta dotati di obiettivi, personalità, e di un copione da seguire. Perfino il sonno non rappresenta un ostacolo per i processi narrativi del nostro cervello. I sogni ci sembrano reali perché si basano sugli stessi modelli neurali allucinatori in cui viviamo da svegli. Le cose che vediamo sono le stesse, gli odori sono gli stessi, perfino al tatto gli oggetti ci appaiono gli stessi. L’effetto surreale dei sogni dipende in parte dal fatto che i nostri sensi controllori sono temporaneamente spenti, e in parte perché il cervello deve interpretare le caotiche esplosioni di attività neurale dovute al nostro temporaneo stato di paralisi. Per spiegare questa confusione il nostro cervello reagirà come al solito: metterà insieme un modello di mondo e tirerà fuori dal cilindro una storia basata su causa-effetto. Spesso nei sogni precipitiamo da un edificio o inciampiamo per le scale, una storia che il nostro cervello si inventa per giustificare uno «spasmo mioclonico», ovvero una fastidiosa e improvvisa contrazione muscolare. “

venerdì, marzo 10, 2023

Recensione de "Il mistero della discesa infinita" sulla rivista di matematica Prisma

Il numero 50 di marzo della rivista Prisma contiene una recensione de "Il mistero della discesa infinita"

Elea, fiorente polis della Magna Grecia nel V secolo a. C. divenne nota in tutto il mondo mediterraneo per la nascita di una scuola presocratica dominata dalla figura del filosofo Parmeride. Proprio a Elea troviamo un giovanissimo Zenone alle prese con uno del più amati passatempi del tempo. La corsa delle tartarughe. Gli occhi scintillanti di intelligenza, l'energia della giovane età, il coraggio: decisamente Zenone non e un ragazzino comune.
E infatti da lì a poco, guidato dalle parole dell'amatissimo nonno, il giovane apprenderà dell'esistenza di un oggetto misterioso che lo spingerà a frequentare proprio la scuola di Parmenide.
La strada è segnata, tutto ha inizio: nelle aule della scuola si appassionerà alla riflessione e alla matematica affrontando questioni filosofiche che gli daranno gloria e che lo porteranno fino alla lontana Atene. Fra tutte, il celeberrimo paradosso che porta il suo nome e che dimostra l'impossibilità della molteplicità e del moto nonostante le apparenze della vita quctidiana.

Il matematico Flavio Ubaldini ricostruisce in modo credibile, con grande dovizia di particolari e una lingua sempre precisa, la realtà del tempo in cui tra viaggi, trame e intrighi Zenone si affanna a decifrare misteri ma, come nei migliori gialli, qualcuno trama alle sue spalle …

È un romanzo direi psichedelico dove si intrecciano matematica, fisica e filosofia

La definizione di "romanzo psichedelico dove si intrecciano matematica, fisica e filosofia" mi è piaciuta molto.

Ecco il resto della recensione.

"È un romanzo direi psichedelico dove si intrecciano matematica, fisica e fisolofia. Leggerlo è stato un viaggio, una piacevolissima immersione nella Grecia classica. Mentre leggevo mi sembrava di sentiresi il profumo del vento caldo e la salsedine della nostra costa insinuarsi tra le colonne dei peristili, o il calore del marmo impregnato di sole estivo... Insomma mi è piaciuto molto!
La metamatica non è il mio campo ma i romanzi di Flavio Ubaldini mi hanno fatto capire quanto matematica, fisica, musica e filosofia sono materie affini.
Consigliatissimo !"

sabato, febbraio 11, 2023

Pensierini su Sanremo

Nella prima parte della mia vita adulta snobbavo Sanremo. Poi ho cominciato a guardarlo con un atteggiamento diverso. Adesso me lo godo per quello che è cercando di limitar i pregiudizi. E a volte ho scoperto canzoni che sono diventate parte del mio bagaglio musicale.
Mi pare anche che negli ultimi anni la qualità media sia cresciuta. Però, a differenza delle ultime 2 o 3 edizioni, quest’anno nessuna canzone mi ha catturato al primo ascolto.
Poi, oltre all’aspetto musicale, c’è anche quello dello spettacolo in generale. Ad esempio, nella mia ignoranza, non conoscevo Chiara Francini. Sono rimasto davvero ammirato dalle sue qualità, e in particolare da questo monologo.
Invece, una cosa che non sopporto molto è l’Auto-Tune. Pare che lo usino come strumento "per creare effetti di distorsione". Ma, a mio avviso, un software che corregge l’intonazione e le imperfezioni non dovrebbe essere ammesso in quel contesto. È un po' come dare la possibilità di gareggiare senza ostacoli in una corsa a ostacoli.

venerdì, gennaio 27, 2023

L'Italia è uno dei paesi più sicuri d’Europa

Mattia Feltri non è il mio giornalista preferito, ma queste sue brevi riflessioni andrebbero lette attentamente. Evidenziano una delle nostre caratteristiche nazionali: spalare fango sul proprio paese indipendentemente da ciò che mostrano le statistiche.
“Ieri mattina, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il primo presidente della cassazione, Pietro Curzio, ha dichiarato l’Italia uno dei paesi più sicuri d’Europa e, a maggior ragione, del mondo. …
In una trentina di anni siamo passati da quasi 2000 omicidi l’anno a 300. E stavolta soltanto Svizzera e Norvegia hanno un tasso di omicidi più basso del nostro. Questione di zero virgola. E mi sembra il momento giusto per un quiz. Sapete qual è la più sicura delle 12 grandi città italiane, quelle con più di 250.000 abitanti?…
Palermo! Da anni!
A Roma, che dopo Madrid è la capitale più sicura d’Europa, ce ne sono 0,6 ogni 100.000 abitanti, a Palermo 0,2. E intanto continuano anche a calare furti e rapine e mi piacerebbe se, quando troviamo del tempo libero, dopo esserci scandalizzati del mutismo dei vicini di casa di Messina denaro, uno di noi spianasse un microfono davanti a un palermitano e a bruciapelo gli chiedesse:
scusi ma perché voi avete meno omicidi di Firenze e Bologna?! Perché non sparate?! Perché ci rovinate tutta la nostra mitologia?!
… Ho cercato la frase di Curzio e ho fatto una fatica boia a rintracciarla. La notizia buona sommersa dalle notizie cattive per evitare che le notizie cattive siano sommerse dalla buona.

domenica, gennaio 15, 2023

Ennio Morricone e i puristi

In questo libro emerge quanto Ennio Morricone abbia sofferto lo stigma dei puristi che lo accusavano di essersi svenduto alla musica da film. Ma è comodo fare i puristi quando si hanno famiglie che pagano l’affitto.

“Nel ’57 avevo scritto il mio Primo concerto per orchestra che avevo dedicato al mio insegnante di conservatorio Petrassi, un lavoro che mi aveva impegnato moltissimo. La prima avvenne al teatro La Fenice di Venezia e fu molto importante. Ma in totale ci guadagnai qualcosa come 60.000 lire di diritti d’autore in un anno. Nel ’56, inoltre, mi ero sposato con Maria e avevamo avuto il nostro primogenito, Marco. Non potevo andare avanti così, perché non avevo una lira. Allora come oggi, vivere con la professione musicale, soprattutto come inizialmente avevo in mente io, cioè scrivendo esclusivamente musica che non provenisse direttamente dalla tradizione popolare, ma perseguisse invece la tradizione dei grandi compositori contemporanei che conoscevo e stimavo, una musica che esprimesse se stessa e che non si legasse alle immagini o alle esigenze contingenti, ma al solo bisogno creativo del compositore… insomma, come la vogliamo chiamare? Musica d’arte, oppure musica «assoluta», come ho iniziato a definirla io negli anni a venire… be’, vivere scrivendo una musica di questo tipo non era e non è cosa semplice.”