Ora che ho finito con Tarantamania mi posso finalmente dedicare pienamente al Primo KulturFestival Italia di Volare e in particolare all'organizzazione dell'evento Tarantole, tammorre e tarantelle.
In realtà, non è che finora me ne sia stato proprio con le mani in mano. L'organizzazione di questo concerto sta occupando un angolo dei miei pensieri da più di un anno e negli ultimi mesi mi è costata molto tempo e molte energie.
L'idea mi venne proprio il giorno del primo incontro esplorativo con Roberta e Paola. L'idea piacque e ne parlai perciò subito con i Dissonanti. La prospettiva di una prima trasferta all'estero fu accolta con entusiasmo anche da loro. Sembrava tutto abbastanza semplice. L'idea piace a tutti e quindi.... Ma poi giungemmo alle questioni finanziarie e lì cominciarono a comparire i primi ostacoli. Ci si rese conto che per coprire le spese un solo concerto non sarebbe bastato. Mi impegnai così nella ricerca di amici di città vicine interessati al progetto. E li trovai quasi immediatamente. In due città piuttosto situate in due stati diversi, ma separate solamente da un fiume. Partimmo con le riunioni organizzative. Dopo qualche riunione una città si defilò. E, dopo altre riunioni e il colpo di grazia del Katholikentag, anche l'altra città si dileguò. Altri contatti di altre città passarono come meteore. Stavo quasi per arrendermi quando arrivò la notizia che il comune del gruppo stava prendendo in considerazione l'idea, forse scaturita da una mia chiacchierata di qualche mese prima, di finanziare il viaggio dei musicisti. Gaudio, gioia e tripudio! A questo punto basterebbe un solo concerto! mi son detto. E invece no! Sono uscite fuori altre spese inattese. E riparti col tira e molla. Contrattazioni su contrattazioni, messaggi su messaggi, discussioni su discussioni. Taglia un pasto, cerca alloggi privati per i musicisti, organizza tavole calde per abbattere spese vitto. Lotterie per recuperare? Boh! Contributi dai viaggiatori? Non si sa. Cerca sale concerto adeguate. Traduci schede tecniche da passare al contatto del contatto. L'associazione non può dare più di X. Eh no! Per meno di X + Y non se ne parla proprio. Vabbe', rischio io in prima persona! Se non ci si arriva con la vendita dei biglietti, la cifra Y la tiro fuori di tasca mia. Affare fatto!
Sono un incosciente? Dai, non crediate che 'sta Y sia poi una cifra così grande. E proprio oggi sono cominciate ad arrivare le prime iscrizioni. Vedremo. Male che vada, se le colleghe volanti mi licenzieranno, vista l'esperienza acquisita in fatto di eventi popolari, potrei sempre rivendermi come organizzatore di tiro alla fune e gare di rutti alle feste leghiste.
In realtà, non è che finora me ne sia stato proprio con le mani in mano. L'organizzazione di questo concerto sta occupando un angolo dei miei pensieri da più di un anno e negli ultimi mesi mi è costata molto tempo e molte energie.
L'idea mi venne proprio il giorno del primo incontro esplorativo con Roberta e Paola. L'idea piacque e ne parlai perciò subito con i Dissonanti. La prospettiva di una prima trasferta all'estero fu accolta con entusiasmo anche da loro. Sembrava tutto abbastanza semplice. L'idea piace a tutti e quindi.... Ma poi giungemmo alle questioni finanziarie e lì cominciarono a comparire i primi ostacoli. Ci si rese conto che per coprire le spese un solo concerto non sarebbe bastato. Mi impegnai così nella ricerca di amici di città vicine interessati al progetto. E li trovai quasi immediatamente. In due città piuttosto situate in due stati diversi, ma separate solamente da un fiume. Partimmo con le riunioni organizzative. Dopo qualche riunione una città si defilò. E, dopo altre riunioni e il colpo di grazia del Katholikentag, anche l'altra città si dileguò. Altri contatti di altre città passarono come meteore. Stavo quasi per arrendermi quando arrivò la notizia che il comune del gruppo stava prendendo in considerazione l'idea, forse scaturita da una mia chiacchierata di qualche mese prima, di finanziare il viaggio dei musicisti. Gaudio, gioia e tripudio! A questo punto basterebbe un solo concerto! mi son detto. E invece no! Sono uscite fuori altre spese inattese. E riparti col tira e molla. Contrattazioni su contrattazioni, messaggi su messaggi, discussioni su discussioni. Taglia un pasto, cerca alloggi privati per i musicisti, organizza tavole calde per abbattere spese vitto. Lotterie per recuperare? Boh! Contributi dai viaggiatori? Non si sa. Cerca sale concerto adeguate. Traduci schede tecniche da passare al contatto del contatto. L'associazione non può dare più di X. Eh no! Per meno di X + Y non se ne parla proprio. Vabbe', rischio io in prima persona! Se non ci si arriva con la vendita dei biglietti, la cifra Y la tiro fuori di tasca mia. Affare fatto!
Sono un incosciente? Dai, non crediate che 'sta Y sia poi una cifra così grande. E proprio oggi sono cominciate ad arrivare le prime iscrizioni. Vedremo. Male che vada, se le colleghe volanti mi licenzieranno, vista l'esperienza acquisita in fatto di eventi popolari, potrei sempre rivendermi come organizzatore di tiro alla fune e gare di rutti alle feste leghiste.